VITALE da BOLOGNA

Vitale da Bologna e La benedizione
Nel V secolo al tempo di San Petronio vescovo, la città di Bologna iniziò una fase di rinascita fino a raggiungere, nell'XI secolo, una situazione di prosperità. Poi nel XIII secolo sia con la sua università ma anche per avere sconfitto e catturato Re Enzo, il figlio di Federico II di Svevia conquistò il suo massimo splendore.
Fu un secolo di riforme sociali: nel 1256 Bologna fu la prima città europea ad abolire la servitù della gleba. In quell'epoca fu ricostruita la cerchia delle mura e Bologna divenne uno dei dieci centri europei più popolosi, con uno sviluppo urbano pari a quello di Parigi.
Nacquero così nuove chiese, case e scuole.
La chiesa di S. Apollonia di Mezza Ratta prende il nome dalla sua posizione di mezza salita verso il colle dell’Osservanza.
Era quella una postazione d’appoggio che serviva ad accogliere i condannati a morte la cui esecuzione avveniva nelle vicinanze.
Accanto alla chiesa c’era un edificio dove i confratelli della Compagnia del Buon Gesù si dedicavano al sostegno ed al conforto dei condannati ed anche all’ accoglienza dei pellegrini di passaggio.
Un luogo quindi carico di tensioni religiose, di penitenza, di ricerca che rimane testimoniata da una importante produzione di opere d’arte, in particolare quella di Vitale da Bologna, massimo esponente della pittura bolognese del 1300 e della sua bottega. La grande e importante serie di affreschi della chiesa sono stati nel tempo prelevati e attualmente sono conservati alla Pinacoteca Nazionale di Bologna.
Di fronte a questa chiesa vi erano anche due piccoli oratori e per uno di questi Vitale dipinse una madonna, La Madonna dei Denti, oggi al Museo Davia Bargellini, quadro importante anche perché porta la data e la firma dell’autore.
Ai lati della tavola vi erano appesi dei Santi dipinti in ‘cancelli dorati ’ identificati in San Pietro, Sant’Antonio Abate e San Giacomo, oggi alle Collezioni Comunali d’Arte della città. Storie di Santi e simboli certamente scelti dalla committenza di persone caritatevoli e devote; uno di questi presenta una definizione molto particolare rappresentando San Pietro che benedice un pellegrino che porta un simbolo della conchiglia. Il pellegrino è inginocchiato, a mani giunte, con un bordone e uno copricapo sul quale è posata una conchiglia. A lato il Padre della Chiesa è rappresentato nell’ atto di benedirlo. Roma e Santiago vengono rappresentate insieme in questo piccolo uomo che riceve la benedizione da San Pietro arrivando o partendo alla volta di Santiago di Compostela.
*****
Di un altro pellegrinaggio è testimone questo prezioso quadro che oggi si trova nella Collezioni Comunali di Bologna grazie alla sua fortunata scoperta di un appassionato d’arte che lo ha trovato in un piccolo mercato di Parigi e riportato alla sua città.
Elena Vanni
Nel V secolo al tempo di San Petronio vescovo, la città di Bologna iniziò una fase di rinascita fino a raggiungere, nell'XI secolo, una situazione di prosperità. Poi nel XIII secolo sia con la sua università ma anche per avere sconfitto e catturato Re Enzo, il figlio di Federico II di Svevia conquistò il suo massimo splendore.
Fu un secolo di riforme sociali: nel 1256 Bologna fu la prima città europea ad abolire la servitù della gleba. In quell'epoca fu ricostruita la cerchia delle mura e Bologna divenne uno dei dieci centri europei più popolosi, con uno sviluppo urbano pari a quello di Parigi.
Nacquero così nuove chiese, case e scuole.
La chiesa di S. Apollonia di Mezza Ratta prende il nome dalla sua posizione di mezza salita verso il colle dell’Osservanza.
Era quella una postazione d’appoggio che serviva ad accogliere i condannati a morte la cui esecuzione avveniva nelle vicinanze.
Accanto alla chiesa c’era un edificio dove i confratelli della Compagnia del Buon Gesù si dedicavano al sostegno ed al conforto dei condannati ed anche all’ accoglienza dei pellegrini di passaggio.
Un luogo quindi carico di tensioni religiose, di penitenza, di ricerca che rimane testimoniata da una importante produzione di opere d’arte, in particolare quella di Vitale da Bologna, massimo esponente della pittura bolognese del 1300 e della sua bottega. La grande e importante serie di affreschi della chiesa sono stati nel tempo prelevati e attualmente sono conservati alla Pinacoteca Nazionale di Bologna.
Di fronte a questa chiesa vi erano anche due piccoli oratori e per uno di questi Vitale dipinse una madonna, La Madonna dei Denti, oggi al Museo Davia Bargellini, quadro importante anche perché porta la data e la firma dell’autore.
Ai lati della tavola vi erano appesi dei Santi dipinti in ‘cancelli dorati ’ identificati in San Pietro, Sant’Antonio Abate e San Giacomo, oggi alle Collezioni Comunali d’Arte della città. Storie di Santi e simboli certamente scelti dalla committenza di persone caritatevoli e devote; uno di questi presenta una definizione molto particolare rappresentando San Pietro che benedice un pellegrino che porta un simbolo della conchiglia. Il pellegrino è inginocchiato, a mani giunte, con un bordone e uno copricapo sul quale è posata una conchiglia. A lato il Padre della Chiesa è rappresentato nell’ atto di benedirlo. Roma e Santiago vengono rappresentate insieme in questo piccolo uomo che riceve la benedizione da San Pietro arrivando o partendo alla volta di Santiago di Compostela.
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Di un altro pellegrinaggio è testimone questo prezioso quadro che oggi si trova nella Collezioni Comunali di Bologna grazie alla sua fortunata scoperta di un appassionato d’arte che lo ha trovato in un piccolo mercato di Parigi e riportato alla sua città.
Elena Vanni