Un esercizio respiratorio al giorno
Prima della spiegazione dell’esercizio facciamo una piccola indagine sulla respirazione affidandoci allo psicanalista Alexander Lowen, il creatore della bioenergetica.
“ La respirazione è forse la funzione corporea più importante, dato che la vita ne dipende in modo assoluto. Possiede la caratteristica di essere un’attività naturale e involontaria, soggetta, però, nello stesso tempo, controllo cosciente. In circostanze ordinarie non abbiamo coscienza della nostra attività respiratoria. Tuttavia, quando si ha difficoltà ad assorbire sufficiente aria, come accade alle elevate altitudini, si diventa coscienti di fare fatica a respirare. Per i pazienti effetti da enfisema è una dolorosa lotta per conquistare abbastanza aria. Gli stati emotivi influiscono direttamente sulla respirazione. Quando una persona è molto arrabbiata il respiro diventa più rapido, per aiutarla a mobilitare una maggiore quantità di energia per l’azione aggressiva. La paura ha l’effetto opposto: spinge la persona a trattenere il respiro perché nello stato di paura l’azione è sospesa. Se la paura diventa panico, come quando una persona cerca disperatamente di sfuggire ad una situazione minacciosa, il respiro si fa rapido e poco profondo. Nel terrore si respira a fatica, in quanto questa emozione ha un effetto paralizzante sul corpo. In uno stato di piacere la respirazione è lenta e profonda. Tuttavia se l’eccitazione piacevole diventa godimento ed estasi, come nell’orgasmo sessuale, la respirazione diventa molto rapida, ma anche molto profonda, in risposta all’intensificata eccitazione della scarica sessuale. Lo studio della respirazione di un individuo permette al terapeuta di comprendere il suo stato emotivo” Alexander Lowen
Esercizio
L’esercizio può essere eseguito da qualsiasi posizione pur tenendo conto che il corpo si trovi libero di espandere il torace.
Ovviamente l’ambiente dovrebbe essere ben areato.
Distinguiamo quattro fasi :
1- Inspirazione
Deve essere una azione molto lenta e più prolungata possibile
per permettere di riempire al massimo i polmoni.
L’aria deve passare attraverso il naso che è l’organo preposto per immettere l’aria
2 - Apnea
Per tre secondi l’aria non entra , né esce
consentendo la percezione di polmone pieno
3 - Espirazione
Soffiando con la bocca un sottile filo d’aria in un’analoga azione lenta e prolungata si arriva a svuotare completamente i polmoni
4 - Apnea
Per tre secondi l’aria non entra , né esce e si percepisce la sensazione di polmone vuoto, quasi ad avvertire la fame d’aria .
L’efficacia di questa esercitazione riguarda molte componenti, aumento della capacità respiratoria, effetto tranquillizzante, maggiore controllo delle proprie capacità fisiche ed espressive.
Si raccomanda che l’esercizio non sia eseguito più di due volte consecutive, per non incorrere in effetti di iperventilazione.
Prima della spiegazione dell’esercizio facciamo una piccola indagine sulla respirazione affidandoci allo psicanalista Alexander Lowen, il creatore della bioenergetica.
“ La respirazione è forse la funzione corporea più importante, dato che la vita ne dipende in modo assoluto. Possiede la caratteristica di essere un’attività naturale e involontaria, soggetta, però, nello stesso tempo, controllo cosciente. In circostanze ordinarie non abbiamo coscienza della nostra attività respiratoria. Tuttavia, quando si ha difficoltà ad assorbire sufficiente aria, come accade alle elevate altitudini, si diventa coscienti di fare fatica a respirare. Per i pazienti effetti da enfisema è una dolorosa lotta per conquistare abbastanza aria. Gli stati emotivi influiscono direttamente sulla respirazione. Quando una persona è molto arrabbiata il respiro diventa più rapido, per aiutarla a mobilitare una maggiore quantità di energia per l’azione aggressiva. La paura ha l’effetto opposto: spinge la persona a trattenere il respiro perché nello stato di paura l’azione è sospesa. Se la paura diventa panico, come quando una persona cerca disperatamente di sfuggire ad una situazione minacciosa, il respiro si fa rapido e poco profondo. Nel terrore si respira a fatica, in quanto questa emozione ha un effetto paralizzante sul corpo. In uno stato di piacere la respirazione è lenta e profonda. Tuttavia se l’eccitazione piacevole diventa godimento ed estasi, come nell’orgasmo sessuale, la respirazione diventa molto rapida, ma anche molto profonda, in risposta all’intensificata eccitazione della scarica sessuale. Lo studio della respirazione di un individuo permette al terapeuta di comprendere il suo stato emotivo” Alexander Lowen
Esercizio
L’esercizio può essere eseguito da qualsiasi posizione pur tenendo conto che il corpo si trovi libero di espandere il torace.
Ovviamente l’ambiente dovrebbe essere ben areato.
Distinguiamo quattro fasi :
1- Inspirazione
Deve essere una azione molto lenta e più prolungata possibile
per permettere di riempire al massimo i polmoni.
L’aria deve passare attraverso il naso che è l’organo preposto per immettere l’aria
2 - Apnea
Per tre secondi l’aria non entra , né esce
consentendo la percezione di polmone pieno
3 - Espirazione
Soffiando con la bocca un sottile filo d’aria in un’analoga azione lenta e prolungata si arriva a svuotare completamente i polmoni
4 - Apnea
Per tre secondi l’aria non entra , né esce e si percepisce la sensazione di polmone vuoto, quasi ad avvertire la fame d’aria .
L’efficacia di questa esercitazione riguarda molte componenti, aumento della capacità respiratoria, effetto tranquillizzante, maggiore controllo delle proprie capacità fisiche ed espressive.
Si raccomanda che l’esercizio non sia eseguito più di due volte consecutive, per non incorrere in effetti di iperventilazione.
cosa avviene

L’aria introdotta con l’inspirazione porterà a livello degli alveoli polmonari lo scambio tra l'ossigeno ed i capillari arteriosi.
La pressione dell'ossigeno inspirato si aggira intorno a 100 mm Hg, mentre quella dei capillari arteriosi si aggira intorno a 40 mm Hg. Poiché la differenza di pressione tra i due è di circa 60 mm Hg a favore degli alveoli polmonari, l'ossigeno passa da questi ultimi ai capillari delle quattro vene polmonari, qui è catturato dall'emoglobina ridotta, la quale, dopo aver catturato l’ossigeno, si trasforma in ossiemoglobina. L’ossiemoglobina trasporta l'ossigeno con la circolazione arteriosa e lo cede alle cellule dei tessuti con lo stesso meccanismo pressorio: poiché la pressione dell'ossigeno nei capillari arteriosi è maggiore di quella delle cellule dei tessuti, l'ossiemoglobina lo cede a queste ultime, ritrasformandosi in emoglobina ridotta.
La pressione dell'anidride carbonica nelle cellule dei tessuti è maggiore rispetto a quella dei capillari venosi, l'emoglobina ridotta la capta e si trasforma in carbossiemoglobina, che, tramite la circolazione venosa, arriva ai capillari dell'arteria polmonare. A questo livello la pressione dell'anidride carbonica è di circa 46 mm Hg, mentre quella degli alveoli polmonari è di circa 40 mm Hg, il gradiente pressorio è, quindi a favore dell'anidride carbonica contenuta nei capillari, per cui quest'ultima viene ceduta dalla carbossiemoglobina agli alveoli polmonari ed eliminata con l'espirazione assieme al vapor d'acqua. La carbossiemoglobina si ritrasforma così in emoglobina ridotta.
La pressione dell'ossigeno inspirato si aggira intorno a 100 mm Hg, mentre quella dei capillari arteriosi si aggira intorno a 40 mm Hg. Poiché la differenza di pressione tra i due è di circa 60 mm Hg a favore degli alveoli polmonari, l'ossigeno passa da questi ultimi ai capillari delle quattro vene polmonari, qui è catturato dall'emoglobina ridotta, la quale, dopo aver catturato l’ossigeno, si trasforma in ossiemoglobina. L’ossiemoglobina trasporta l'ossigeno con la circolazione arteriosa e lo cede alle cellule dei tessuti con lo stesso meccanismo pressorio: poiché la pressione dell'ossigeno nei capillari arteriosi è maggiore di quella delle cellule dei tessuti, l'ossiemoglobina lo cede a queste ultime, ritrasformandosi in emoglobina ridotta.
La pressione dell'anidride carbonica nelle cellule dei tessuti è maggiore rispetto a quella dei capillari venosi, l'emoglobina ridotta la capta e si trasforma in carbossiemoglobina, che, tramite la circolazione venosa, arriva ai capillari dell'arteria polmonare. A questo livello la pressione dell'anidride carbonica è di circa 46 mm Hg, mentre quella degli alveoli polmonari è di circa 40 mm Hg, il gradiente pressorio è, quindi a favore dell'anidride carbonica contenuta nei capillari, per cui quest'ultima viene ceduta dalla carbossiemoglobina agli alveoli polmonari ed eliminata con l'espirazione assieme al vapor d'acqua. La carbossiemoglobina si ritrasforma così in emoglobina ridotta.
La respirazione
da -Il libro dello Yoga - Centro Yoga Sivananda
Il respiro è vita. Possiamo restare senza cibo o senza acqua per giorni, ma se non respiriamo moriremo in pochi minuti. Proprio per questo, è sorprendente constatare quanta poca importanza diamo ad una corretta respirazione. Per un praticante yoga le due principali funzioni di una corretta respirazione sono: avere più ossigeno per il sangue e quindi per il cervello e controllare il prana, o energia vitale, per arrivare a controllare la mente. La tecnica del controllo della respirazione (pranayama) consiste in una serie di esercizi ideati per realizzare questi bisogni e per mantenere il corpo in uno stato di benessere.
Vi sono tre principali tipi di respirazione: clavicolare ( superficiale ), intercostale ( media ) e addominale ( profonda ). La respirazione yoga completa combina i tre tipi iniziando dalla respirazione profonda e continuando poi l’inspirazione nell’area intercostale e in quella clavicolare.
La maggior parte della gente ha dimenticato come si respira correttamente. Si respira spesso superficialmente attraverso la bocca, e quasi non si usa il diaframma, sollevando le spalle o contraendo l’addome durante l’inspirazione. Respirando in questo modo si assume una piccola quantità di ossigeno e si utilizza solo la parte alta dei polmoni, con un conseguente calo di energia e di capacità di combattere le malattie.
La pratica dello yoga vi induce a cambiare abitudini. Respirare correttamente significa respirare dal naso con la bocca chiusa e implica una completa inspirazione ed espirazione che coinvolgano gli interi polmoni. Quando espirate l’addome si contrae e il diaframma si muove verso l’alto massaggiando il cuore. Quando invece inspirate, l’addome si espande e il diaframma si muove verso il basso massaggiando gli organi addominali..
Così , come ci sono tre stadi per ogni asana, nel pranayama ogni respiro ha tre fasi: inspirazione, ritenzione ed espirazione. Di solito si pensa che l’inspirazione sia la parte più importante della respirazione, mentre il segreto sta nella espirazione: quanta più aria esaurita espirerete, tanta più aria fresca potete inspirare. Gli esercizi di respirazione yoga mettono l’accento sulla ritenzione e sull’espirazione e infatti, in alcuni l’espirazione dura il doppio dell’inspirazione, mentre la ritenzione dura il quadruplo.
Respirando attraverso il naso l’aria viene riscaldata e filtrata, ma per chi pratica lo yoga il motivo più importante per respirare dal naso è il prana. Allo stesso modo in cui, per percepire i profumi dovete respirare dal naso , così la respirazione nasale consente di assorbire la massima quantità di prana in quanto nella parte posteriore del naso vi sono gli organi olfattivi attraverso cui il prana scorre per raggiungere il sistema nervoso centrale.
Gli esercizi respiratori yoga vi insegneranno come controllare il prana e quindi la mente perché le due cose sono connesse . Quando siete in collera o avete paura, il respiro diviene corto e affannoso, mentre se siete rilassati o in profonda concentrazione, il respiro si fa più lento. Potete verificarlo facilmente: prestate ascolto al suono più basso che c’è nella vostra stanza. Vi accorgerete che concentrandovi rallenterete il respiro e talvolta lo sospenderete.
Dato che lo stato della mente si riflette nel modo in cui respirate, ne deriva che controllando la respirazione potete imparare a controllare lo stato della mente. Regolando la respirazione quindi, non solo aumenterete la quantità di ossigeno e di prana, ma vi preparerete nel modo migliore per la concentrazione e la meditazione
Vi sono tre principali tipi di respirazione: clavicolare ( superficiale ), intercostale ( media ) e addominale ( profonda ). La respirazione yoga completa combina i tre tipi iniziando dalla respirazione profonda e continuando poi l’inspirazione nell’area intercostale e in quella clavicolare.
La maggior parte della gente ha dimenticato come si respira correttamente. Si respira spesso superficialmente attraverso la bocca, e quasi non si usa il diaframma, sollevando le spalle o contraendo l’addome durante l’inspirazione. Respirando in questo modo si assume una piccola quantità di ossigeno e si utilizza solo la parte alta dei polmoni, con un conseguente calo di energia e di capacità di combattere le malattie.
La pratica dello yoga vi induce a cambiare abitudini. Respirare correttamente significa respirare dal naso con la bocca chiusa e implica una completa inspirazione ed espirazione che coinvolgano gli interi polmoni. Quando espirate l’addome si contrae e il diaframma si muove verso l’alto massaggiando il cuore. Quando invece inspirate, l’addome si espande e il diaframma si muove verso il basso massaggiando gli organi addominali..
Così , come ci sono tre stadi per ogni asana, nel pranayama ogni respiro ha tre fasi: inspirazione, ritenzione ed espirazione. Di solito si pensa che l’inspirazione sia la parte più importante della respirazione, mentre il segreto sta nella espirazione: quanta più aria esaurita espirerete, tanta più aria fresca potete inspirare. Gli esercizi di respirazione yoga mettono l’accento sulla ritenzione e sull’espirazione e infatti, in alcuni l’espirazione dura il doppio dell’inspirazione, mentre la ritenzione dura il quadruplo.
Respirando attraverso il naso l’aria viene riscaldata e filtrata, ma per chi pratica lo yoga il motivo più importante per respirare dal naso è il prana. Allo stesso modo in cui, per percepire i profumi dovete respirare dal naso , così la respirazione nasale consente di assorbire la massima quantità di prana in quanto nella parte posteriore del naso vi sono gli organi olfattivi attraverso cui il prana scorre per raggiungere il sistema nervoso centrale.
Gli esercizi respiratori yoga vi insegneranno come controllare il prana e quindi la mente perché le due cose sono connesse . Quando siete in collera o avete paura, il respiro diviene corto e affannoso, mentre se siete rilassati o in profonda concentrazione, il respiro si fa più lento. Potete verificarlo facilmente: prestate ascolto al suono più basso che c’è nella vostra stanza. Vi accorgerete che concentrandovi rallenterete il respiro e talvolta lo sospenderete.
Dato che lo stato della mente si riflette nel modo in cui respirate, ne deriva che controllando la respirazione potete imparare a controllare lo stato della mente. Regolando la respirazione quindi, non solo aumenterete la quantità di ossigeno e di prana, ma vi preparerete nel modo migliore per la concentrazione e la meditazione
Globino in cammino

Il Cuore è una rossa casina dove Globino non sta mai fermo.
“ Vado a fare il mio giretto “ dice tutto baldanzoso al Cuore.
Il Cuore risponde:- Ma dove vuoi andare? che finisci sempre per sporcarti!
“ Ma no che non mi sporco, c’è una bella stradina che devo fare, è come se mi chiamasse!”.
Il Cuore non fa in tempo a insistere che Globino è già scappato dalla porta di cucina.
Corre, corre tutto felice, per fortuna non trova intoppi, è dato che è molto curioso s’infila dappertutto, guarda e tocca tutto quello che incontra, strade grandi, stradine più piccole, fa proprio un giretto interessante. Dopo un po’ però si sente stanco, è meno baldanzoso, e mentre sta pensando di tornare nella sua casina rossa si accorge anche di essersi sporcato molto e ridotto in modo impresentabile.
“Adesso mi prenderò la solita sgridata dal Cuore. Bisogna che rientri da dietro per non farmi vedere”.
Cerca così di rientrare con cautela e di non farsi vedere ma il Cuore se ne accorge subito e prontamente “ Guardati in che condizione sei, non puoi entrare in casa così sporco e portare la tua sporcizia dappertutto ? Vai nella rimessa e non presentarti se non ti sei prima pulito.”
Globino cerca di protestare e non fa nemmeno in tempo trovare delle scuse , a chiedere aiuto che il cuore lo ha già spinto e chiuso la porta. Si sente piuttosto afflitto: lui è sempre pieno di iniziative ma per quanto riguarda la pulizia non sa proprio da che parte cominciare. Ma ecco che sente una vocina, una vocina che già conosce della quale in quello stato di imbarazzo si era dimenticato.
” Cosa aspetti a venire ? La strada la conosci e non ti ricordi chi è che può togliere tutto quello lo sporco che hai raccolto in giro ? In questo momento guarda che ho proprio una buona qualità di aria; è bella e pulita e vedrai che in un attimo torni pulito e fresco più di prima”
E’ il Polmone che parla e Globino si rincuora e eccolo ancora in cammino per andare a farsi ripulire.
Il Polmone ha la sua tecnica perfetta che non solo gli fa lasciare tutto lo sporco ma lo riassesta per benino aria tanto che in un Globino torna a splendere del suo bel colore.
“ Puoi andare adesso” dice il Polmone “ ed entra pure dalla porta principale che il Cuore sarà ben contento di vederti così fresco e pulito. “
Tutto bene, dunque! Globino entra in casa e il cuore lo accoglie contento e non è più arrabbiato.
Ma questa storia non finisce qui,anzi non fginisce mai perchè Globino si è già spostato verso la porta di cucina pronto a partire per una nuova impresa.
“ Vado a fare il mio giretto “ dice tutto baldanzoso al Cuore……
Che volete farci! Globino è fatto così , e fin tanto che si comporta così VA TUTTO BENE.
Buona salute a tutti!
“ Vado a fare il mio giretto “ dice tutto baldanzoso al Cuore.
Il Cuore risponde:- Ma dove vuoi andare? che finisci sempre per sporcarti!
“ Ma no che non mi sporco, c’è una bella stradina che devo fare, è come se mi chiamasse!”.
Il Cuore non fa in tempo a insistere che Globino è già scappato dalla porta di cucina.
Corre, corre tutto felice, per fortuna non trova intoppi, è dato che è molto curioso s’infila dappertutto, guarda e tocca tutto quello che incontra, strade grandi, stradine più piccole, fa proprio un giretto interessante. Dopo un po’ però si sente stanco, è meno baldanzoso, e mentre sta pensando di tornare nella sua casina rossa si accorge anche di essersi sporcato molto e ridotto in modo impresentabile.
“Adesso mi prenderò la solita sgridata dal Cuore. Bisogna che rientri da dietro per non farmi vedere”.
Cerca così di rientrare con cautela e di non farsi vedere ma il Cuore se ne accorge subito e prontamente “ Guardati in che condizione sei, non puoi entrare in casa così sporco e portare la tua sporcizia dappertutto ? Vai nella rimessa e non presentarti se non ti sei prima pulito.”
Globino cerca di protestare e non fa nemmeno in tempo trovare delle scuse , a chiedere aiuto che il cuore lo ha già spinto e chiuso la porta. Si sente piuttosto afflitto: lui è sempre pieno di iniziative ma per quanto riguarda la pulizia non sa proprio da che parte cominciare. Ma ecco che sente una vocina, una vocina che già conosce della quale in quello stato di imbarazzo si era dimenticato.
” Cosa aspetti a venire ? La strada la conosci e non ti ricordi chi è che può togliere tutto quello lo sporco che hai raccolto in giro ? In questo momento guarda che ho proprio una buona qualità di aria; è bella e pulita e vedrai che in un attimo torni pulito e fresco più di prima”
E’ il Polmone che parla e Globino si rincuora e eccolo ancora in cammino per andare a farsi ripulire.
Il Polmone ha la sua tecnica perfetta che non solo gli fa lasciare tutto lo sporco ma lo riassesta per benino aria tanto che in un Globino torna a splendere del suo bel colore.
“ Puoi andare adesso” dice il Polmone “ ed entra pure dalla porta principale che il Cuore sarà ben contento di vederti così fresco e pulito. “
Tutto bene, dunque! Globino entra in casa e il cuore lo accoglie contento e non è più arrabbiato.
Ma questa storia non finisce qui,anzi non fginisce mai perchè Globino si è già spostato verso la porta di cucina pronto a partire per una nuova impresa.
“ Vado a fare il mio giretto “ dice tutto baldanzoso al Cuore……
Che volete farci! Globino è fatto così , e fin tanto che si comporta così VA TUTTO BENE.
Buona salute a tutti!