Chrétien de Troyes
Perceval
Prima di Dante Alighieri, un grande poeta europeo Chrétien de Troyes visse presso le corti feudali di Maria di Champagne prima e in seguito presso il conte di Fiandra Filippo d’Alsazia dal 1135 al 1190.
Il suo poema’ Le Roman de Perceval ou le conte du Graal’, è un romanzo composto di 10.000 ottonari , rimasto incompiuto. E’ la prima opera letteraria che fa cenno al Santo Graal, una materia che trovò numerosi continuatori e imitatori sia in poesia che in prosa e in musica. Il mondo letterario medievale crea così il mito di questo oggetto sacro creando il cosiddetto’ ciclo del Graal’ che dal mondo cavalleresco sposta i valori in uno spazio religioso e spirituale.
E’ la storia di Perceval, un adolescente semplice e ignaro del mondo, allevato nella solitudine e nel silenzio della selva dalla madre, che un giorno incontra alcuni cavalieri e parte assecondando un desiderio di ricerca. Il tema potrebbe essere stato ispirato da alcune leggende celtiche. E' il romanzo della formazione di un uomo, della sua iniziazione religiosa, morale e cavalleresca, secondo gli ideali della cultura di corte dell'epoca. E' il cammino del giovane istintivo e selvaggio che giunge alla maturità ed alla consapevolezza attraverso una serie di dure prove, la lotta e il lento perfezionamento interiore. Giungerà così ad essere degno di comprendere il mistero del Graal, simbolo dei valori eterni e divini.
Nelle altre opere del "ciclo del Graal" alla leggenda di Perceval si aggiungono e si intrecciano le vicende di altri eroi della Tavola Rotonda: Lancillotto, Merlino, Galvano, Bohort, ma tutti i loro sforzi per ritrovare il sacro vaso in cui Giuseppe d'Arimatea raccolse il sangue di Cristo sono vani perchè essi vivono nel peccato. Solo Galaad, figlio di Lancillotto, l'eroe puro, ritroverà il Graal e ne potrà comprendere il mistero.
Prima di Dante Alighieri, un grande poeta europeo Chrétien de Troyes visse presso le corti feudali di Maria di Champagne prima e in seguito presso il conte di Fiandra Filippo d’Alsazia dal 1135 al 1190.
Il suo poema’ Le Roman de Perceval ou le conte du Graal’, è un romanzo composto di 10.000 ottonari , rimasto incompiuto. E’ la prima opera letteraria che fa cenno al Santo Graal, una materia che trovò numerosi continuatori e imitatori sia in poesia che in prosa e in musica. Il mondo letterario medievale crea così il mito di questo oggetto sacro creando il cosiddetto’ ciclo del Graal’ che dal mondo cavalleresco sposta i valori in uno spazio religioso e spirituale.
E’ la storia di Perceval, un adolescente semplice e ignaro del mondo, allevato nella solitudine e nel silenzio della selva dalla madre, che un giorno incontra alcuni cavalieri e parte assecondando un desiderio di ricerca. Il tema potrebbe essere stato ispirato da alcune leggende celtiche. E' il romanzo della formazione di un uomo, della sua iniziazione religiosa, morale e cavalleresca, secondo gli ideali della cultura di corte dell'epoca. E' il cammino del giovane istintivo e selvaggio che giunge alla maturità ed alla consapevolezza attraverso una serie di dure prove, la lotta e il lento perfezionamento interiore. Giungerà così ad essere degno di comprendere il mistero del Graal, simbolo dei valori eterni e divini.
Nelle altre opere del "ciclo del Graal" alla leggenda di Perceval si aggiungono e si intrecciano le vicende di altri eroi della Tavola Rotonda: Lancillotto, Merlino, Galvano, Bohort, ma tutti i loro sforzi per ritrovare il sacro vaso in cui Giuseppe d'Arimatea raccolse il sangue di Cristo sono vani perchè essi vivono nel peccato. Solo Galaad, figlio di Lancillotto, l'eroe puro, ritroverà il Graal e ne potrà comprendere il mistero.
Roman de la Rose
Guillaume de Loris nel XIII secolo si ispira ai motivi del romanzo cortese e all’espressione mistico – religiosa trovata nelle opere di Crétien de Troyes e li trasporta in un’opera che rappresenta la sintesi di tutto il pensiero medievale il ’ Roman de la Rose’.
Il romanzo non fu completato da Guillaume de Loris che lo lasciò composto di 4058 ottosillabi, ebbe poi una conclusione creata da Jean Chopinel de Meung-sur-Loire de Mung che lo riprese nel 1280 per altri 12722 versi ,apportando però una netta diversificazione dal lavoro impostato dal suo creatore.
Si tratta del codice dell'amore cortese quale suprema espressione di spiritualità, con la ricerca amorosa della dama ( la Rosa ) in un universo meraviglioso (un favoloso giardino), e lo arricchisce tramite la finzione del sogno e l'introduzione dell'allegoria.
Il tema diventato fondamento dell’allegoria è stato imitato anche da Dante nell’operetta ‘ Detto D’Amore’ e dal ‘ Fiore’attribuibili solo a lui.
Il romanzo non fu completato da Guillaume de Loris che lo lasciò composto di 4058 ottosillabi, ebbe poi una conclusione creata da Jean Chopinel de Meung-sur-Loire de Mung che lo riprese nel 1280 per altri 12722 versi ,apportando però una netta diversificazione dal lavoro impostato dal suo creatore.
Si tratta del codice dell'amore cortese quale suprema espressione di spiritualità, con la ricerca amorosa della dama ( la Rosa ) in un universo meraviglioso (un favoloso giardino), e lo arricchisce tramite la finzione del sogno e l'introduzione dell'allegoria.
Il tema diventato fondamento dell’allegoria è stato imitato anche da Dante nell’operetta ‘ Detto D’Amore’ e dal ‘ Fiore’attribuibili solo a lui.
Le Saint Voyage de Jherusalem du seigneur d'Anglure
Le Saint Voyage de Jherusalem du seigneur d'Anglure
Questo racconto viene presentato da un autore anonimo come ‘pellegrinaggio esemplare’ che avvenne nell’anno 1395 – 1396. Il testo in francese è facilmente reperibile nelle biblioteche, ha avuto una ristampa nel 1878 a Parigi da Francois Bonnardot e Auguste Longnon, seguita da altre anche recenti. Interessante sotto molti aspetti fra i quali anche le notizie delle tappe e dell’itinerario, delle ricchezze artistiche di Venezia, e con inoltre la descrizione di un torneo e il trasporto da’ Venezia a Padova per acqua’ che proseguiva sul litorale verso l’Istria a Pola.
Il testo è stato ripubblicato anche di recente.
Nel 2006 è stato argomento di una tesi di Laurea, consultabile all’Università di Padova.
Questo racconto viene presentato da un autore anonimo come ‘pellegrinaggio esemplare’ che avvenne nell’anno 1395 – 1396. Il testo in francese è facilmente reperibile nelle biblioteche, ha avuto una ristampa nel 1878 a Parigi da Francois Bonnardot e Auguste Longnon, seguita da altre anche recenti. Interessante sotto molti aspetti fra i quali anche le notizie delle tappe e dell’itinerario, delle ricchezze artistiche di Venezia, e con inoltre la descrizione di un torneo e il trasporto da’ Venezia a Padova per acqua’ che proseguiva sul litorale verso l’Istria a Pola.
Il testo è stato ripubblicato anche di recente.
Nel 2006 è stato argomento di una tesi di Laurea, consultabile all’Università di Padova.
Guillaume de Deguileville
Guillaume de Deguileville, uno
scrittore del 14° secolo, un monaco cistercense dell'abazia di Chaalis.
Ha lasciato un grande
messaggio attraverso le sue tre allegorie sul pellegrinaggio: Il pellegrinaggio
della via umana, Il pellegrinaggio di Gesù Cristo, e Il pellegrinaggio
dell’anima.
Nel medio evo questi testi erano molto diffusi e furono anche di ispirazione per successivi autori come Caucher e Bunyan
Nel pellegrinaggio della vita umana viene descritto attraverso una poesia di 13.000 versi un pellegrinaggio spirituale a Gerusalemme, come attraverso un sogno.
‘La grant mer est ce monde ci Qui moult est plain de grant soussi De tempestes et de tourmens De grans orages et de vens
( Pèlerinage de vie humaine , Gros 350
Nel medio evo questi testi erano molto diffusi e furono anche di ispirazione per successivi autori come Caucher e Bunyan
Nel pellegrinaggio della vita umana viene descritto attraverso una poesia di 13.000 versi un pellegrinaggio spirituale a Gerusalemme, come attraverso un sogno.
‘La grant mer est ce monde ci Qui moult est plain de grant soussi De tempestes et de tourmens De grans orages et de vens
( Pèlerinage de vie humaine , Gros 350
Traduzione in italiano
Il pellegrinaggio della vita umana
Libro 1
A quelli di questo paese che non hanno nessuna casa qui ma sono tutti pellegrini, come dice San Paul – uomini e donne, ricchi e poveri, saggi e stolti, re e regine – voglio raccontare una visione che mi è apparsa (arrivata) l’altra notte mentre stavo dormendo. Mentre ero sveglio, avevo letto studiato e riguardato attentamente il bel “Romanzo della Rosa”. Sono sicuro che questo fu quello che soprattutto mi spinse ad avere il sogno che sto per raccontarvi. Ora venite vicino, tutti, raccoglietevi intorno e ascoltate attentamente. Non tiratevi indietro (indietreggiare), signore e signori. Tutti voi, muovetevi in avanti, sedetevi e ascoltate. Questa visione riguarda il potente e l’umile, senza eccezione. L’ho messa tutta in Francese, così che i laici possano capirla. Ognuno può imparare da questa quale sentiero prendere e quale lasciare e abbandonare. Questo è qualcosa di molto necessario per quelli che sono pellegrini in questo mondo selvaggio/violento. Adesso ascoltatemi sulla visione che mi è apparsa mentre ero nel mio letto durante la mia vita religiosa all’Abbazia di Chaalis.
Mentre stavo dormendo, ho sognato di essere un pellegrino desideroso di andare alla città di Gerusalemme. Vidi questa città da lontano nello specchio che mi sembrava grande fuori misura. La città era riccamente decorata sia dentro che fuori. Le strade e i vicoli erano pavimentate con oro. Le fondamenta era costruite alte, le mura erano fatte di pietra vivente e un alto muro la chiudeva da tutti i lati. Aveva molte case, piazze e palazzi. Dentro tutto era contentezza e gioia senza dolore. (Per essere) In breve, tutti quelli che erano dentro avevano, in generale, più di tutte le buone cose che avrebbero potuto solo pensare o chiedere (più buone cose di quelle che avrebbero…).
Ma rimase fortemente disturbato dal fatto che le persone non potevano entrare a loro piacimento perchè l’entrata era fortemente protetta. Cherubim era il custode/guardiano del cancello e teneva una spada lucida, a doppio taglio, bene affilata su entrambi i lati e facilmente trasformata in questo modo (?). Egli sapeva bene come brandirla e nessuno era abbastanza abile con uno scudo di passare attraverso senza essere ferito o ucciso. Anche il Principe della città, perla sua natura umana, soffrì la morte all’entrata e fu trafitto sul fianco dalla lama. Lasciò il suo sangue come pagamento sebbene non avesse nessun debito li. I suoi cavalieri, i suoi campioni e i suoi servi fecero lo stesso. Bevvero tutti dalla sua coppa e incontrarono la loro morte all’entrata. Vidi bandiere, macchiate di rosso con sangue, appese sui merli sopra il cancello – il portiere del cancello non ne risparmiò nessuno (lett. non ne risparmia nessuno). Dopo aver visto tutto questo capii che per certo uno doveva entrare con la forza se non c’era altra via. Tuttavia, non vidi nessuno passare attraverso questa via. Erano tutti completamente vinti/sopraffatti quando vedevano Cherubim e da allora in poi egli avrebbe potuto mettere via la sua spada di fuoco.
Appena la cercai vidi una cosa meravigliosa che mi stupi fortemente. Vidi Sant’Agostino seduto in alto sul merlo che sembrava un uccellatore o uno che prende gli uccelli. Con lui là c’erano molti altri grandi padroni e maestri che aiutavano per nutrire e cibare gli uccelli. Per avere il cibo che tenevano e i semi che stavano spargendo – i loro bocconi mielosi e le loro dolci belle parole – molte persone si trasformavano (diventavano) uccelli e volavano lassù in alto. Infatti potei vedere molti Domenicani, Canonici e Agostiniani, ogni tipo di persona, laica e secolare (profana), del clero e religiosa, mendicanti e i bisognosi, raccogliere le piume e costruire grandi ali per se stessi. Dopo cominciarono a volare alzandosi in alto fino alla città. Sorvolarono Cherubim e fecero un po’ di attenzione al suo potere.
Quando tornai a guardare in un’altra direzione, rimasi ancora più stupito di quello che vidi là. Sui muri della città vidi altre persone di autorità che aiutavano i loro compagni a entrare dentro con mezzi intelligenti. Prima vidi San Benedetto che aveva messo contro il muro una grande scala fatta da dodici pioli di umiltà. I suoi compagni –molti monaci neri, monaci bianchi e monaci grigi – salirono velocemente su dentro la città senza alcun ostacolo da nessuno.
Poi vidi San Francesco che dimostrò di essere un buon amico di quelli del suo ordine. Come vidi nella mia visione, egli aveva buttato giù una corda fortemente intrecciata con nodi sulla corda e tutti i suoi veri compagni si stavano arrampicando su. Nessuno di loro aveva mani così scivolose da non poter arrampicarsi bene fino in cima se stringevano n modo stretto i nodi. Vidi molti altri sulla cima del muro, ma non sono sciuro di potervi dire tutti i loro nomi o quanto stavano aiutando i loro compagni a salire suda ogni parte perché stavo guardando solo dalla parte che avevo di fronte. Non potei vedere dietro questo, con mio grande rammarico. Ma posso raccontarvi che sul muro che mi stava davanti visi una piccola porta stretta che il re della città aveva posto sotto guardia per amor di giustizia. Aveva dato la ciave a San Pietro, di cui si fidava. Questa fiducia era sicuramente ben riposta, perchè lui non lasciava passare nessuno eccetto il povero, per quello che non mente si dice che il ricco non può entrare là più di quanto un cammello può passare attraverso l’occhio (cruna) di un ago. L’entrata era molto abilmente organizzata per tutte le persone che si toglievano i loro vestiti e strisciavano nudi fino all’entrata. I vecchi vestiti venivano ammucchiati là velocemente.
Nessuno passò attraverso (la porta) vestito, tranne quelli che vestivano abiti da re, ma quelli che fecero questo poterono sempre passare ogni volta che volevano. Questo modo di entrare mi piacque molto perché tutte le persone avevano un vantaggio in comune se diventavano veramente povere. Non c’era affatto alcuna difficoltà, finchè avessero tolto i loro vecchi vestiti e li avesse lasciati fuori per averne di nuovi all’interno. Questa organizzazione poteva essere molto piacevole, perché non c’era molto da fare. In verità, le persone non possono essere così ricche da non poter diventare povere se vogliono. E sicuramente è bene essere così per entrare in un stato così bello.
Sarebbe bene digiunare un po’ per festeggiare /banchettare all’ora di pranzo.
Ora vi ho raccontato brevemente come vidi la città giusta in un bello specchio e come fui ispirato ad andare la come pellegrino se posso, con qualsiasi mezzo. Infatti nel mio sogno non potei vedere alcun riposo/sosta in nessun altro luogo. Mi sembrò che avrei potuto trovare una grande pace se avessi potuto essere dentro le sue mura. Se potessi andare là non penserei mai di andarmene. Mentre stavo pensando questo,mi ricordai che non avevo nessun scritto/copione/testo o personale e che ne avevo bisogno perché queste sono le cose più adatte per ogni pellegrino che va per strada. Così uscii dalla mia casa dove ero stato per nove mesi senza uscire, e cominciai a cercare del personale (uno staff) e lo scritto/copione di cui avevo bisogno per quello che dovevo fare.
Appena andai a cercare, preoccupato e interessato di dove avrei potuto trovare un mercante che avrebbe potuto aiutarmi con queste cose, vidi sulla mia strada una signora la cui bellezza mi diede una grande gioia. Mi sembrò la figlia di un imperatore o di un re o di qualche altro grande signore. Indossava un vestito di oro battuto, circondato da una fascia di verde lamè che era seminato nella sua intera lunghezza da rubini. Sul petto aveva una spilla d’oro con una pittura nel mezzo e nel centro della pittura c’era una stella lucente che mi lasciò in soggezione. La sua testa era coronata da una corona d’oro e circondata da una moltitudine di stelle luccicanti. Quello che le aveva dato quelle cose e l’aveva vestita in quel modo era chiaramente molto potente. Fu cortese, pensai, perché mi parlò per prima e mi chiese gentilmente che cosa stessi cercando. Fui competamente sopreso da questo, perché non avevo pensato che una signora inun abbigliamento (schieramento) così raffinato si sarebbe presa la briga di accorgersi di me, ma realizzai presto, come ho imparato e ora so bene, le persone più bontà hanno dentro, hanno anche più umiltà. Più mele ha un albero, più si piega verso le persone. L’umiltà è il segno di tutti i cuori buoni e gentili. Quelli che non portano questa bandiera non hanno una completa bontà. Così le risposi e le dissi cosa era successo che ero stato ispirato ad andare alla città di Gerusalemme e come fossi infelice perché non avevo un scritto/copione e uno staff e così li stavo cercando chiedendo in giro ovunque.
“Caro amico” rispose lei “se vuoi avere buone notizie su quello che stai cercando, vieni con me. Non ti è mai successo niente di meglio che avermi incontrato oggi. Voglio aiutarti in qualsiasi cosa tu abbia bisogno”.
Allora non potei in alcun modo tonare indietro, non importava cosa sarebbe potuto accadermi. Volli sapere qualsiasi cosa – il suo nome e chi era “Signora” dissi “Avrei molto piacere di sapere il vostro nome, il vostro paese e la regione, ed esattamente chi siete. Ditemi, vi prego, e credo che sarò il più felice per questo”.
Allora lei mi rispose: “Ascolta e te lo dirò. Non voglio essere affatto incomprensibile o misteriosa con te. Sono la figlia dell’imperatore che è il signore su tutti gli altri. Mi ha mandato nel paese per vincere (conquistare, accattivarsi) amici per lui, non perché lui ne abbia bisogno, ma perché sarebbe molto felice di essere amico con tutte le persone per il loro stesso bene. Vedi come sono vestita elegantemente, ornata di rubini e stelle? Tu non hai mai visto più bellezza. Danno luce a tutti quelli che viaggiano di notte così qualsiasi persona può trovarmi – di giorno come di notte e di notte come di giorno – e non fare cose sciocche. Sono la persona che devi cercare quando vai in una terra sconosciuta. Se mi hai come compagnia, non avrai amico migliore. Se vai in un paese senza di me, sarai sicuramente odiato sia da mio padre, il grande re, e da tutti quelli che sono con lui. Senza di me nessuno può fare bene. Tutti hanno bisogno di me. Il mondo sarebbe perso da tempo se io non avessi avuto cura di lui. Chiunque ha me non gli manca nulla e chiunque non ha me gli manca tutto. Io governo tutte le cose e guarisco tutte le malattie. Do la vista al cieco e forza al debole. Tiro su quelli che sono caduti e metto sulla giusta via quelli che hanno sviato. Non mando via nessuno eccetto quelli che hanno commesso peccato mortale. Ma per persone come queste non ho alcuna preoccupazione/interesse finchè sono in tale sudiciume. Sono chiamata la Grazia di Dio e non ho nessun altro nome. Potrai chiamarmi con quel nome quando avrai bisogno. Uesto succederà sicuramente prima che arrivi alla città che hai visto, perché troverai molti ostacoli e problemi, sfortune e difficoltà che , credimi, non potrai superare – né tu né chiunque altro senza di me – e questo è impossibile – Ti dico ce senza di me non potrai entrare o mettere piede nel regno di Gerusalmemme.
Sebbene tu abbia visto molte cose – tu hai visto molte persone che entravano completamente nude, altre volare dentro, altre entrare con modi intelligenti, e altre passare oltre Cherubim, puoi comunque essere sicuro che nessun altro può entrare eccetto attraverso me. Ho reso molte persone svestite fuori per vestirle meglio dentro. Per altro ho costruito ali delle mie virtù così che potessero volare e dopo sono volate su come io desideravo. Tu hai visto questo chiaramente con i tuoi occhi. Ancora altri ho messo alla prova in vari modo, nel modo migliore che potessi, così sono riuscita a farli passare ed entrare. Ora tu puoi dire, senza dubbio, se la mia amicizia sia buona. Se ti piace, dillo ora e non nascondere la tua risposta (più a lungo).
Subito replicai: “Signora,per amor di Dio, prego, sii mia amica e non lasciarmi mai. Niente è più necessario per me che quello che devo fare. Sono molto grato che tu sia venuta per prima in mio aiuto. Non ho bisogno di nient’altro. Ora guidami dove desideri, ti chiedo, e non indugiare.
PAg. 8
Allora mi toccò in quel momento e i guidò dritto in una casa che le apparteneva, disse, e mi disse che là avrei trovato qualsiasi cosa di cui avrei avuto bisogno. Disse che l’aveva fondata e costruita 1330 anni prima, come ricordava molto bene. Ero desideroso di vedere quella casa e fui affascinato alla sua vista perché stava fluttuando nell’aria, tra la terra e il cielo, come se fosse venuta giù dal paradiso.
Aveva campanili e torri e questi ornamenti erano molto belli. Ma ero molto agitato/preoccupato perché c’era dell’acqua davanti che avrei dovuto attraversare se volevo entrare nella casa. Non c’era nessuna barca, asse o ponte ed (l’acqua) era molto profonda là, come scoprii dopo quando fui immerso dentro (ci caddi dentro). Allora cominciai a chiedere a Grazia come potevo evitarlo, perché c’era un tale attraversamento/traversata, se ci fosse stato da qualche parte un altro passaggio/attraversamento, e le chiesi di dirmi chiaramente che cosa di buono quell’acqua potesse essere per me.
Allora lei rispose: “Cosa stai dicendo? Sei spaventato da una cosa tanto piccola? Vuoi andare a Gerusalemme e per arrivare là devi attraversare il grande mare. Il grande mare è questo mondo ed è pieno di molti problemi, tempeste e tormente, tempeste e venti. Come sarai capace di attraversarlo se hai paura di una cosa così piccola? Non devi avere paura di questo perché, come dovresti sapere, molti bambini superano questo più che adulti e vecchie persone. Questo è il primo attraversamento /passaggio di ogni buon pellegrinaggio. Non c’è nessun altra via eccetto oltre Cherubim.
Molti some passati per questa via e sono stati bagnati nel loro stesso sangue.
Tuttavia se vuoi pendere la strada attraverso Cherubim, questo attraversamento /passaggio non è sbagliato/cattivo per te ma è in realtà molto necessario, perchè se consideri da dove vieni e la casa piena di sporcizia dove sei stato per nove mesi, certamente hai bisogno di lavare te stesso. Ti avverto quindi di passare/attraversare qui. Non puoi trovare una strada più sicura. Un re una volta è passato di qui ed ebbe il suo attraversamento salvo. Attraversò e non fu non pulito e non gli fece male. Se vuoi passare qui, dillo e io ti manderò subito un servo speciale che è un ministro di Dio. E’ il guardiano della mia casa e il maggiordomo /custode di questo passaggio/attraversamento. Ti aiuterà ad attraversare e a fare il bagno e lavarti. Ti farà anche una croce su di te perché vedrà subito che vuoi andare Attraverso il mare e conquistare Gerusalemme.
Libro 1
A quelli di questo paese che non hanno nessuna casa qui ma sono tutti pellegrini, come dice San Paul – uomini e donne, ricchi e poveri, saggi e stolti, re e regine – voglio raccontare una visione che mi è apparsa (arrivata) l’altra notte mentre stavo dormendo. Mentre ero sveglio, avevo letto studiato e riguardato attentamente il bel “Romanzo della Rosa”. Sono sicuro che questo fu quello che soprattutto mi spinse ad avere il sogno che sto per raccontarvi. Ora venite vicino, tutti, raccoglietevi intorno e ascoltate attentamente. Non tiratevi indietro (indietreggiare), signore e signori. Tutti voi, muovetevi in avanti, sedetevi e ascoltate. Questa visione riguarda il potente e l’umile, senza eccezione. L’ho messa tutta in Francese, così che i laici possano capirla. Ognuno può imparare da questa quale sentiero prendere e quale lasciare e abbandonare. Questo è qualcosa di molto necessario per quelli che sono pellegrini in questo mondo selvaggio/violento. Adesso ascoltatemi sulla visione che mi è apparsa mentre ero nel mio letto durante la mia vita religiosa all’Abbazia di Chaalis.
Mentre stavo dormendo, ho sognato di essere un pellegrino desideroso di andare alla città di Gerusalemme. Vidi questa città da lontano nello specchio che mi sembrava grande fuori misura. La città era riccamente decorata sia dentro che fuori. Le strade e i vicoli erano pavimentate con oro. Le fondamenta era costruite alte, le mura erano fatte di pietra vivente e un alto muro la chiudeva da tutti i lati. Aveva molte case, piazze e palazzi. Dentro tutto era contentezza e gioia senza dolore. (Per essere) In breve, tutti quelli che erano dentro avevano, in generale, più di tutte le buone cose che avrebbero potuto solo pensare o chiedere (più buone cose di quelle che avrebbero…).
Ma rimase fortemente disturbato dal fatto che le persone non potevano entrare a loro piacimento perchè l’entrata era fortemente protetta. Cherubim era il custode/guardiano del cancello e teneva una spada lucida, a doppio taglio, bene affilata su entrambi i lati e facilmente trasformata in questo modo (?). Egli sapeva bene come brandirla e nessuno era abbastanza abile con uno scudo di passare attraverso senza essere ferito o ucciso. Anche il Principe della città, perla sua natura umana, soffrì la morte all’entrata e fu trafitto sul fianco dalla lama. Lasciò il suo sangue come pagamento sebbene non avesse nessun debito li. I suoi cavalieri, i suoi campioni e i suoi servi fecero lo stesso. Bevvero tutti dalla sua coppa e incontrarono la loro morte all’entrata. Vidi bandiere, macchiate di rosso con sangue, appese sui merli sopra il cancello – il portiere del cancello non ne risparmiò nessuno (lett. non ne risparmia nessuno). Dopo aver visto tutto questo capii che per certo uno doveva entrare con la forza se non c’era altra via. Tuttavia, non vidi nessuno passare attraverso questa via. Erano tutti completamente vinti/sopraffatti quando vedevano Cherubim e da allora in poi egli avrebbe potuto mettere via la sua spada di fuoco.
Appena la cercai vidi una cosa meravigliosa che mi stupi fortemente. Vidi Sant’Agostino seduto in alto sul merlo che sembrava un uccellatore o uno che prende gli uccelli. Con lui là c’erano molti altri grandi padroni e maestri che aiutavano per nutrire e cibare gli uccelli. Per avere il cibo che tenevano e i semi che stavano spargendo – i loro bocconi mielosi e le loro dolci belle parole – molte persone si trasformavano (diventavano) uccelli e volavano lassù in alto. Infatti potei vedere molti Domenicani, Canonici e Agostiniani, ogni tipo di persona, laica e secolare (profana), del clero e religiosa, mendicanti e i bisognosi, raccogliere le piume e costruire grandi ali per se stessi. Dopo cominciarono a volare alzandosi in alto fino alla città. Sorvolarono Cherubim e fecero un po’ di attenzione al suo potere.
Quando tornai a guardare in un’altra direzione, rimasi ancora più stupito di quello che vidi là. Sui muri della città vidi altre persone di autorità che aiutavano i loro compagni a entrare dentro con mezzi intelligenti. Prima vidi San Benedetto che aveva messo contro il muro una grande scala fatta da dodici pioli di umiltà. I suoi compagni –molti monaci neri, monaci bianchi e monaci grigi – salirono velocemente su dentro la città senza alcun ostacolo da nessuno.
Poi vidi San Francesco che dimostrò di essere un buon amico di quelli del suo ordine. Come vidi nella mia visione, egli aveva buttato giù una corda fortemente intrecciata con nodi sulla corda e tutti i suoi veri compagni si stavano arrampicando su. Nessuno di loro aveva mani così scivolose da non poter arrampicarsi bene fino in cima se stringevano n modo stretto i nodi. Vidi molti altri sulla cima del muro, ma non sono sciuro di potervi dire tutti i loro nomi o quanto stavano aiutando i loro compagni a salire suda ogni parte perché stavo guardando solo dalla parte che avevo di fronte. Non potei vedere dietro questo, con mio grande rammarico. Ma posso raccontarvi che sul muro che mi stava davanti visi una piccola porta stretta che il re della città aveva posto sotto guardia per amor di giustizia. Aveva dato la ciave a San Pietro, di cui si fidava. Questa fiducia era sicuramente ben riposta, perchè lui non lasciava passare nessuno eccetto il povero, per quello che non mente si dice che il ricco non può entrare là più di quanto un cammello può passare attraverso l’occhio (cruna) di un ago. L’entrata era molto abilmente organizzata per tutte le persone che si toglievano i loro vestiti e strisciavano nudi fino all’entrata. I vecchi vestiti venivano ammucchiati là velocemente.
Nessuno passò attraverso (la porta) vestito, tranne quelli che vestivano abiti da re, ma quelli che fecero questo poterono sempre passare ogni volta che volevano. Questo modo di entrare mi piacque molto perché tutte le persone avevano un vantaggio in comune se diventavano veramente povere. Non c’era affatto alcuna difficoltà, finchè avessero tolto i loro vecchi vestiti e li avesse lasciati fuori per averne di nuovi all’interno. Questa organizzazione poteva essere molto piacevole, perché non c’era molto da fare. In verità, le persone non possono essere così ricche da non poter diventare povere se vogliono. E sicuramente è bene essere così per entrare in un stato così bello.
Sarebbe bene digiunare un po’ per festeggiare /banchettare all’ora di pranzo.
Ora vi ho raccontato brevemente come vidi la città giusta in un bello specchio e come fui ispirato ad andare la come pellegrino se posso, con qualsiasi mezzo. Infatti nel mio sogno non potei vedere alcun riposo/sosta in nessun altro luogo. Mi sembrò che avrei potuto trovare una grande pace se avessi potuto essere dentro le sue mura. Se potessi andare là non penserei mai di andarmene. Mentre stavo pensando questo,mi ricordai che non avevo nessun scritto/copione/testo o personale e che ne avevo bisogno perché queste sono le cose più adatte per ogni pellegrino che va per strada. Così uscii dalla mia casa dove ero stato per nove mesi senza uscire, e cominciai a cercare del personale (uno staff) e lo scritto/copione di cui avevo bisogno per quello che dovevo fare.
Appena andai a cercare, preoccupato e interessato di dove avrei potuto trovare un mercante che avrebbe potuto aiutarmi con queste cose, vidi sulla mia strada una signora la cui bellezza mi diede una grande gioia. Mi sembrò la figlia di un imperatore o di un re o di qualche altro grande signore. Indossava un vestito di oro battuto, circondato da una fascia di verde lamè che era seminato nella sua intera lunghezza da rubini. Sul petto aveva una spilla d’oro con una pittura nel mezzo e nel centro della pittura c’era una stella lucente che mi lasciò in soggezione. La sua testa era coronata da una corona d’oro e circondata da una moltitudine di stelle luccicanti. Quello che le aveva dato quelle cose e l’aveva vestita in quel modo era chiaramente molto potente. Fu cortese, pensai, perché mi parlò per prima e mi chiese gentilmente che cosa stessi cercando. Fui competamente sopreso da questo, perché non avevo pensato che una signora inun abbigliamento (schieramento) così raffinato si sarebbe presa la briga di accorgersi di me, ma realizzai presto, come ho imparato e ora so bene, le persone più bontà hanno dentro, hanno anche più umiltà. Più mele ha un albero, più si piega verso le persone. L’umiltà è il segno di tutti i cuori buoni e gentili. Quelli che non portano questa bandiera non hanno una completa bontà. Così le risposi e le dissi cosa era successo che ero stato ispirato ad andare alla città di Gerusalemme e come fossi infelice perché non avevo un scritto/copione e uno staff e così li stavo cercando chiedendo in giro ovunque.
“Caro amico” rispose lei “se vuoi avere buone notizie su quello che stai cercando, vieni con me. Non ti è mai successo niente di meglio che avermi incontrato oggi. Voglio aiutarti in qualsiasi cosa tu abbia bisogno”.
Allora non potei in alcun modo tonare indietro, non importava cosa sarebbe potuto accadermi. Volli sapere qualsiasi cosa – il suo nome e chi era “Signora” dissi “Avrei molto piacere di sapere il vostro nome, il vostro paese e la regione, ed esattamente chi siete. Ditemi, vi prego, e credo che sarò il più felice per questo”.
Allora lei mi rispose: “Ascolta e te lo dirò. Non voglio essere affatto incomprensibile o misteriosa con te. Sono la figlia dell’imperatore che è il signore su tutti gli altri. Mi ha mandato nel paese per vincere (conquistare, accattivarsi) amici per lui, non perché lui ne abbia bisogno, ma perché sarebbe molto felice di essere amico con tutte le persone per il loro stesso bene. Vedi come sono vestita elegantemente, ornata di rubini e stelle? Tu non hai mai visto più bellezza. Danno luce a tutti quelli che viaggiano di notte così qualsiasi persona può trovarmi – di giorno come di notte e di notte come di giorno – e non fare cose sciocche. Sono la persona che devi cercare quando vai in una terra sconosciuta. Se mi hai come compagnia, non avrai amico migliore. Se vai in un paese senza di me, sarai sicuramente odiato sia da mio padre, il grande re, e da tutti quelli che sono con lui. Senza di me nessuno può fare bene. Tutti hanno bisogno di me. Il mondo sarebbe perso da tempo se io non avessi avuto cura di lui. Chiunque ha me non gli manca nulla e chiunque non ha me gli manca tutto. Io governo tutte le cose e guarisco tutte le malattie. Do la vista al cieco e forza al debole. Tiro su quelli che sono caduti e metto sulla giusta via quelli che hanno sviato. Non mando via nessuno eccetto quelli che hanno commesso peccato mortale. Ma per persone come queste non ho alcuna preoccupazione/interesse finchè sono in tale sudiciume. Sono chiamata la Grazia di Dio e non ho nessun altro nome. Potrai chiamarmi con quel nome quando avrai bisogno. Uesto succederà sicuramente prima che arrivi alla città che hai visto, perché troverai molti ostacoli e problemi, sfortune e difficoltà che , credimi, non potrai superare – né tu né chiunque altro senza di me – e questo è impossibile – Ti dico ce senza di me non potrai entrare o mettere piede nel regno di Gerusalmemme.
Sebbene tu abbia visto molte cose – tu hai visto molte persone che entravano completamente nude, altre volare dentro, altre entrare con modi intelligenti, e altre passare oltre Cherubim, puoi comunque essere sicuro che nessun altro può entrare eccetto attraverso me. Ho reso molte persone svestite fuori per vestirle meglio dentro. Per altro ho costruito ali delle mie virtù così che potessero volare e dopo sono volate su come io desideravo. Tu hai visto questo chiaramente con i tuoi occhi. Ancora altri ho messo alla prova in vari modo, nel modo migliore che potessi, così sono riuscita a farli passare ed entrare. Ora tu puoi dire, senza dubbio, se la mia amicizia sia buona. Se ti piace, dillo ora e non nascondere la tua risposta (più a lungo).
Subito replicai: “Signora,per amor di Dio, prego, sii mia amica e non lasciarmi mai. Niente è più necessario per me che quello che devo fare. Sono molto grato che tu sia venuta per prima in mio aiuto. Non ho bisogno di nient’altro. Ora guidami dove desideri, ti chiedo, e non indugiare.
PAg. 8
Allora mi toccò in quel momento e i guidò dritto in una casa che le apparteneva, disse, e mi disse che là avrei trovato qualsiasi cosa di cui avrei avuto bisogno. Disse che l’aveva fondata e costruita 1330 anni prima, come ricordava molto bene. Ero desideroso di vedere quella casa e fui affascinato alla sua vista perché stava fluttuando nell’aria, tra la terra e il cielo, come se fosse venuta giù dal paradiso.
Aveva campanili e torri e questi ornamenti erano molto belli. Ma ero molto agitato/preoccupato perché c’era dell’acqua davanti che avrei dovuto attraversare se volevo entrare nella casa. Non c’era nessuna barca, asse o ponte ed (l’acqua) era molto profonda là, come scoprii dopo quando fui immerso dentro (ci caddi dentro). Allora cominciai a chiedere a Grazia come potevo evitarlo, perché c’era un tale attraversamento/traversata, se ci fosse stato da qualche parte un altro passaggio/attraversamento, e le chiesi di dirmi chiaramente che cosa di buono quell’acqua potesse essere per me.
Allora lei rispose: “Cosa stai dicendo? Sei spaventato da una cosa tanto piccola? Vuoi andare a Gerusalemme e per arrivare là devi attraversare il grande mare. Il grande mare è questo mondo ed è pieno di molti problemi, tempeste e tormente, tempeste e venti. Come sarai capace di attraversarlo se hai paura di una cosa così piccola? Non devi avere paura di questo perché, come dovresti sapere, molti bambini superano questo più che adulti e vecchie persone. Questo è il primo attraversamento /passaggio di ogni buon pellegrinaggio. Non c’è nessun altra via eccetto oltre Cherubim.
Molti some passati per questa via e sono stati bagnati nel loro stesso sangue.
Tuttavia se vuoi pendere la strada attraverso Cherubim, questo attraversamento /passaggio non è sbagliato/cattivo per te ma è in realtà molto necessario, perchè se consideri da dove vieni e la casa piena di sporcizia dove sei stato per nove mesi, certamente hai bisogno di lavare te stesso. Ti avverto quindi di passare/attraversare qui. Non puoi trovare una strada più sicura. Un re una volta è passato di qui ed ebbe il suo attraversamento salvo. Attraversò e non fu non pulito e non gli fece male. Se vuoi passare qui, dillo e io ti manderò subito un servo speciale che è un ministro di Dio. E’ il guardiano della mia casa e il maggiordomo /custode di questo passaggio/attraversamento. Ti aiuterà ad attraversare e a fare il bagno e lavarti. Ti farà anche una croce su di te perché vedrà subito che vuoi andare Attraverso il mare e conquistare Gerusalemme.
Bertrandon de la Broquiére
Bertandron de la Broquière era scudiero e consigliere e ciambellano alla corte di Philippe le Bon, duca di Borgogna. Nel 1432-3 ha fatto un viaggio in Terra Santa e ha scritto su di esso in Le voyage d'outremer , con i dettagli del suo percorso. Partì da Gand, attraversò le Alpi,la via del Monte Cenis. Passò per Firenze, e continuò a Roma per essere ricevuto dal papa per poi andare e prendere il viaggio per la Terra santa via mare da Venezia.
Il viaggio di ritorno si è effettuato tutto via terra attraverso la Turchia e di Costantinopoli, poi la valle del Danubio a Vienna, poi Monaco e Basilea, ricongiungendosi Philippe le Bon a Digione.
La pubblicazione della descrizione del suo viaggio avvenne venti anni dopo il suo ritorno. E’ stato ipotizzato che il suo pellegrinaggio avesse anche lo scopo di riportare informazioni sui luoghi e quindi quasi una missione da spia.
Un testo è stato curato da C. Schefer e pubblicato da Leroux nel 1892.
In inglese era stato tradotto da Thomas Johnes nel 1807.
Il viaggio di ritorno si è effettuato tutto via terra attraverso la Turchia e di Costantinopoli, poi la valle del Danubio a Vienna, poi Monaco e Basilea, ricongiungendosi Philippe le Bon a Digione.
La pubblicazione della descrizione del suo viaggio avvenne venti anni dopo il suo ritorno. E’ stato ipotizzato che il suo pellegrinaggio avesse anche lo scopo di riportare informazioni sui luoghi e quindi quasi una missione da spia.
Un testo è stato curato da C. Schefer e pubblicato da Leroux nel 1892.
In inglese era stato tradotto da Thomas Johnes nel 1807.
1418 Seigneur de Caumont :Voyaige d’Outremer
Nomper II, il signore di Caumont, fece un pellegrinaggio a San Giacomo di Compostela nel 1417 e negli anni successivi si recò a Gerusalemme. Lui come pellegrino voleva anche ricordare i suoi antenati che tre secoli prima avevano accompagnatoPietro l’Eremita e Goffredo di Buglione nella prima crociata. Nella Canzone di Antiochia composta in provenzale da Grégoire Bechada nel 1120 erano narrati gli avvenimenti della prima crociata.
Prima di partire il signore di Caumont affida la moglie e i figli alla fedeltà dei suoi vassalli, chiede pubbliche preghiere per il buon esito del suo viaggio. Sistema le sue volontà , nel caso di morte, nominando gli eredi. Indica le misura per mantenere la pace e la conservazione dei suoi possedimenti. Ringrazia per l’aiuto ricevuto per organizzare il suo viaggio, chiede perdone per le sue mancanze e perdona i torti ricevuti. Assicura i suoi accompagnatori tutelandoli per il loro impegno di essere sempre presenti e al tempo stesso si impegna di non lasciarli mai nemmeno in malattia.
Descrive la sua nomina a cavaliere del Santo sepolcro avvenuta l’8 luglio 1419
Prima di partire il signore di Caumont affida la moglie e i figli alla fedeltà dei suoi vassalli, chiede pubbliche preghiere per il buon esito del suo viaggio. Sistema le sue volontà , nel caso di morte, nominando gli eredi. Indica le misura per mantenere la pace e la conservazione dei suoi possedimenti. Ringrazia per l’aiuto ricevuto per organizzare il suo viaggio, chiede perdone per le sue mancanze e perdona i torti ricevuti. Assicura i suoi accompagnatori tutelandoli per il loro impegno di essere sempre presenti e al tempo stesso si impegna di non lasciarli mai nemmeno in malattia.
Descrive la sua nomina a cavaliere del Santo sepolcro avvenuta l’8 luglio 1419