San Zanobi

Zanobi, un fiorentino della famiglia dei Girolami , nato nel 334 ebbe un ruolo importante per la vita religiosa fiorentina tanto che venne definito l’apostolo di Firenze. Fondò molte chiese fra queste la Basilica si san Lorenzo che al suo tempo diventò la Cattedrale della città.
Nel IX sec i suoi resti furono portati nella nuova cattedrale di Santa Reparata
Uno di miracoli compiuti in vita dal Santo Vescovo
Da “ Firenze Curiosa “ di Giorgio Batini 1975 Bonechi ed.
Una povera pellegrina francese partita dalla propria Nazione insieme al giovanissimo figlio, dovette fare una sosta a Firenze perché il ragazzo durante il viaggio si era ammalato, e volendo proseguire il pellegrinaggio raccomandò il malato al vescovo San Zanobi, che lo fece ospitare e curare. <purtroppo proprio il giorno in cui la pellegrina francese tornava da Roma, il giovinetto si aggravò e morì. La povera madre piangendo tutte le sue lacrime, fece portare il corpo del ragazzo in Borgo degli Albizi dove quel giorno sarebbe certamente passato il Vescovo, tornando processionalmente con il clero dalla vicina chiesa di San Pier Maggiore. Il Santo, impietosito dalla disperazione della pellegrina, s’inginocchiò nella strada, disse alcune preghiere, e fece il segno della croce sul corpo inanimato del ragazzo . Questi prodigiosamente tornò in vita. Nel luogo dove San Zanobi risuscitò il giovanetto, fu messa una lapide, che ancora esiste: per vederla bisogna guardare sotto il davanzale di una delle finestre al pian terreno del Palazzo dei Visacci. Le lettere sono oggi un po’ corrose, ma il testo è ancora leggibile:
“B. Zenobius puerum sibi a matre gallica Roma eunte-creditum atque interea mortuum dum sibi urbem – lustranti eadem reversa hoc loco conquerens – occorri signo Crucis ad vitam revocat – An Sal. CCCC”.
Possiamo rivedere il celebre episodio in un altro dipinto di Ridolfo del Ghirlandaio, ed anche nella cappelle di San Zanobi in Duomo: la scena è infatti rappresentata sulla parete frontale dell’urna in bronzo che è sotto l’altare marmoreo, e che è un capolavoro di lorenzo Ghiberti. Il mezzo alla folla si vedono la madre pellegrina che supplica il santo Vescovo che invoca il Cielo, e il ragazzo che ritorna miracolosamente “ ad vitam “.
Nel IX sec i suoi resti furono portati nella nuova cattedrale di Santa Reparata
Uno di miracoli compiuti in vita dal Santo Vescovo
Da “ Firenze Curiosa “ di Giorgio Batini 1975 Bonechi ed.
Una povera pellegrina francese partita dalla propria Nazione insieme al giovanissimo figlio, dovette fare una sosta a Firenze perché il ragazzo durante il viaggio si era ammalato, e volendo proseguire il pellegrinaggio raccomandò il malato al vescovo San Zanobi, che lo fece ospitare e curare. <purtroppo proprio il giorno in cui la pellegrina francese tornava da Roma, il giovinetto si aggravò e morì. La povera madre piangendo tutte le sue lacrime, fece portare il corpo del ragazzo in Borgo degli Albizi dove quel giorno sarebbe certamente passato il Vescovo, tornando processionalmente con il clero dalla vicina chiesa di San Pier Maggiore. Il Santo, impietosito dalla disperazione della pellegrina, s’inginocchiò nella strada, disse alcune preghiere, e fece il segno della croce sul corpo inanimato del ragazzo . Questi prodigiosamente tornò in vita. Nel luogo dove San Zanobi risuscitò il giovanetto, fu messa una lapide, che ancora esiste: per vederla bisogna guardare sotto il davanzale di una delle finestre al pian terreno del Palazzo dei Visacci. Le lettere sono oggi un po’ corrose, ma il testo è ancora leggibile:
“B. Zenobius puerum sibi a matre gallica Roma eunte-creditum atque interea mortuum dum sibi urbem – lustranti eadem reversa hoc loco conquerens – occorri signo Crucis ad vitam revocat – An Sal. CCCC”.
Possiamo rivedere il celebre episodio in un altro dipinto di Ridolfo del Ghirlandaio, ed anche nella cappelle di San Zanobi in Duomo: la scena è infatti rappresentata sulla parete frontale dell’urna in bronzo che è sotto l’altare marmoreo, e che è un capolavoro di lorenzo Ghiberti. Il mezzo alla folla si vedono la madre pellegrina che supplica il santo Vescovo che invoca il Cielo, e il ragazzo che ritorna miracolosamente “ ad vitam “.