Piccolo cammino di Sant' Jacopino
La vecchia chiesa
di San Jacopino in polverosa
Il 4 e 5 marzo si è svolto il “Piccolo cammino di S. Jacopino ”Firenze –Prato Pistoia, organizzato dal circolo “ I Risorti” Arci di Prato.
Si tratta della riedizione di un pellegrinaggio che in epoca medievale facevano quei pellegrini che impossibilitati ad andare a Santiago potevano acquisire l’indulgenza recandosi a piedi a rendere omaggio alla reliquia di S. Giacomo custodita nel Duomo di Pistoia.
La tradizione del Cammino di S. Jacopino è tornata alla luce in seguito a ricerche storico-religiose effettuate in occasione della riqualificazione della piazza intestata all’apostolo Giacomo (in fiorentino Sant’Iacopino).
Un gruppo di cittadini per lungo tempo impegnati nelle ricerche ha avuto l’idea di riproporre il cammino. Nella ricerca del percorso sono state seguite per quanto possibile le tracce dei pellegrini medievali, ma l’urbanizzazione delle periferie rende inevitabile alcuni tratti sulle vie asfaltate.
Il cammino prevede brevi fermate nelle chiese e altri siti dove pellegrini e viandanti trovavano accoglienza.
La prima riedizione del “Piccolo cammino di Sant’Jacopino” Firenze –Prato-Pistoia, di 39 Km. si è svolta il 29 settembre 2012 e da allora è sta ripetuta tutti gli anni. Il cammino è diviso in due tappe con sosta pernottamento a Prato.
Il presente resoconto si riferisce al pellegrinaggio del 4 e 5 marzo 2017 organizzata dal Circolo “I Risorti" di Prato, guidato da Meri Calamai.
Prima tappa
Alle ore 7,30 il gruppo composto da circa 40 persone si è ritrovato alla chiesa di S. Jacopino in Polverosa cordialmente accolto dal parroco. Don Fulvio si è intrattenuto con i pellegrini comunicando loro notizie sulla Chiesa, sulla parrocchia, sul piccolo pellegrinaggio che stanno per iniziare ed ha consegnato le credenziali dove è stato apposto il timbro. Dopo la preghiera e il saluto del Parroco, i pellegrini si mettono in cammino.
Per la prima parte viene seguito l’antico tracciato: S. Jacopino - Via Maragliano - San Donato in Polverosa e da lì per le vie meno trafficate fino alla Chiesa di Santa Maria a Peretola, dove il gruppo arriva alle ore 10. Qui Fabio Zuliani, studioso ricercatore tra i promotori del primo cammino, ha fatto la breve storia del Borgo di Peretola e della chiesa che risale al X secolo. Ci spostiamo alla vicina chiesa di San Biagio a Petriolo dove ci accoglie il parroco che ci racconta la storia di San Biagio, della chiesa risalente all’XI secolo, ci illustra gli affreschi del ‘300 e 400, e molto altro. Si riparte verso le 10,30 portandoci in Via Pratese in direzione di Campi. Dopo poco facciamo una breve sosta davanti all’antico ospedale Santa Croce all’Osmannoro. Fabio Zuliani ci racconta di questo ospizio fondato nel 1250 dai Rucellai, ai quali sono succeduti nella gestione gli Agostiniani, patrocinato dagli Spini. L’ospedale sorgeva in una zona paludosa ed era quindi di grande importanza per l’accoglienza di tutti i viandanti. Oggi il complesso è adibito a civili abitazioni e varie attività.
Intanto comincia a piovere. Percorrendo la pista ciclabile ci incamminiamo a passo svelto verso Campi e alle 12, 30 circa si arriva alla Chiesa di S. Maria, importante punto di accoglienza per pellegrini diretti a Pistoia e a Santiago. Anche qui siamo accolti dal parroco che ci fa una breve storia della chiesa risalente al 1270, più volte ampliata e trasformata e vi si possono ammirare dipinti, affreschi, arredi di grande pregio. Di particolare importanza è la cappella dedicata a S. Jacopo con affreschi che raccontano la vita di San Giacomo eseguiti nel ‘400 da Mariotto di Cristofano, cognato di Masaccio. Dopo la preghiera il parroco appone i timbri alla nostra credenziale e poi ci accompagna in una bella stanza con tavoli e sedie dove consumiamo il nostro pranzo a sacco. Piove a dirotto.
Durante la pausa, Mauro Franceschini del Circolo i Risorti, organizzatore del Cammino insieme, a Meri, ci dà un’importante serie di notizie sul cammino e su altre attività che il circolo ha in programma.
Quando dopo la lunga sosta si riparte, non piove più. Abbandonata la rumorosa strada asfaltata e le costrizioni della vita quotidiana, con entusiasmo e rinnovate energie, ci incamminiamo su un bel sentiero lungo l’argine del Bisenzio. Per qualche chilometro siamo liberi di stare soli con noi stessi, di pensare, di riflettere, di godere delle bellezze della natura, e non solo.
Durante la pausa, Mauro Franceschini del Circolo i Risorti, organizzatore del Cammino insieme, a Meri, ci dà un’importante serie di notizie sul cammino e su altre attività che il circolo ha in programma.
Quando dopo la lunga sosta si riparte, non piove più. Abbandonata la rumorosa strada asfaltata e le costrizioni della vita quotidiana, con entusiasmo e rinnovate energie, ci incamminiamo su un bel sentiero lungo l’argine del Bisenzio. Per qualche chilometro siamo liberi di stare soli con noi stessi, di pensare, di riflettere, di godere delle bellezze della natura, e non solo.
Ai tre rintocchi della campana ci accorgiamo di essere a Capalle e ci rechiamo davanti alla chiesa dei Santi Quirico e Giulitta. Troviamo ad attenderci il parroco che richiama l’attenzione di tutto il gruppo con il racconto della storia della chiesa dugentesca che nel tempo ha subito ampliamenti e modifiche. All’interno è conservato un importante crocifisso del ‘400, quadri e pregiati oggetti sacri. La parrocchia ha avuto una storia molto complessa tanto che per limitare le tensioni tra la diocesi di Pistoia e la prepositura di Prato intervenne anche il cardinale Alessandro de’ Medici, futuro papa Leone XI.
Proseguendo il percorso lungo il Bisenzio, Mauro Franceschini ci dà importanti notizie sul territorio, sul fiume, e sul sistema idrico pratese. Ci spiega che a nord di Prato, nel secolo XI venne realizzato l’edificio del Cavalciotto, e da lì con un sistema complesso e geniale, vennero deviate una parte delle acque del fiume che attraverso una serie di canali fornisce acqua a tutta la piana per usi agricoli, industriali. E tutte le acque, debitamente depurate, grazie ad un moderno impianto di depurazione, vengono immesse nel fiume Ombrone. Mauro prosegue mostrandoci le vecchie rovine del Ponte Petrino che si dice costruito dal generale Marco Petreio nel 110 avanti Cristo per l’attraversamento del fiume Bisenzio.
Proseguendo il percorso lungo il Bisenzio, Mauro Franceschini ci dà importanti notizie sul territorio, sul fiume, e sul sistema idrico pratese. Ci spiega che a nord di Prato, nel secolo XI venne realizzato l’edificio del Cavalciotto, e da lì con un sistema complesso e geniale, vennero deviate una parte delle acque del fiume che attraverso una serie di canali fornisce acqua a tutta la piana per usi agricoli, industriali. E tutte le acque, debitamente depurate, grazie ad un moderno impianto di depurazione, vengono immesse nel fiume Ombrone. Mauro prosegue mostrandoci le vecchie rovine del Ponte Petrino che si dice costruito dal generale Marco Petreio nel 110 avanti Cristo per l’attraversamento del fiume Bisenzio.
Sempre camminando lungo il Bisenzio si giunge al centro di Prato e con un po’ di ritardo ci rechiamo al Duomo. Poiché dopo poco deve essere celebrata la Messa, Il sacerdote può solo concederci il tempo per apporre il timbro sulla credenziale. Per non disturbare la celebrazione non possiamo visitare Cattedrale, e quindi usciamo e il gruppo scioglie. L’appuntamento è per il giorno seguente alle ore 7,45 davanti al Duomo. A gruppetti, sotto la pioggia copiosa che cade sugli ombrelli aperti e sulle mantelle, vengono presi accordi per la cena e per l’alloggio. Io scelgo di tornare a casa con un comodo autobus di linea.
Un ringraziamento agli studiosi che hanno riscoperto il vecchio pellegrinaggio, agli organizzatori e accompagnatori del cammino di oggi, ai parroci, a tutti coloro che ci hanno dato importanti notizie su questo breve cammino di fede verso Pistoia.
La seconda tappa del Piccolo Cammino di S. Jacopino ce la racconta Donato Pugi che ha percorso il tratto Prato – Pistoia. Il caro amico Donato con il quale da molti anni camminiamo insieme nel gruppo Cronache di Cammini.
Vera Biagioni
Un ringraziamento agli studiosi che hanno riscoperto il vecchio pellegrinaggio, agli organizzatori e accompagnatori del cammino di oggi, ai parroci, a tutti coloro che ci hanno dato importanti notizie su questo breve cammino di fede verso Pistoia.
La seconda tappa del Piccolo Cammino di S. Jacopino ce la racconta Donato Pugi che ha percorso il tratto Prato – Pistoia. Il caro amico Donato con il quale da molti anni camminiamo insieme nel gruppo Cronache di Cammini.
Vera Biagioni
Seconda tappa : PRATO – PISTOIA Domenica 5 Marzo 2017
La partenza è fissata per le ore 8 di Domenica 5 Marzo 2017, e dopo aver visitato individualmente l‘ interno della Cattedrale di Prato, dedicata a Santo Stefano martire, ci siamo incamminati verso piazza San Domenico, dove fa bella mostra la stupenda storica Chiesa.Successivamente abbiamo percorso le vie del centro di Prato, con alcune testimonianze di questo Cammino, come la ex Chiesa di San Jacopo . Quindi siamo passati nella periferia ( zona popolata prevalentemente dalla comunità cinese). Attraversando il quartiere pratese di San Paolo, dove è ubicato anche il nuovo Ospedale di Prato intitolato a Santo Stefano, patrono della Città, siamo giunti nella frazione di Galciana, sostando davanti alla vecchia chiesa di San Pietro a Galciana.
La partenza è fissata per le ore 8 di Domenica 5 Marzo 2017, e dopo aver visitato individualmente l‘ interno della Cattedrale di Prato, dedicata a Santo Stefano martire, ci siamo incamminati verso piazza San Domenico, dove fa bella mostra la stupenda storica Chiesa.Successivamente abbiamo percorso le vie del centro di Prato, con alcune testimonianze di questo Cammino, come la ex Chiesa di San Jacopo . Quindi siamo passati nella periferia ( zona popolata prevalentemente dalla comunità cinese). Attraversando il quartiere pratese di San Paolo, dove è ubicato anche il nuovo Ospedale di Prato intitolato a Santo Stefano, patrono della Città, siamo giunti nella frazione di Galciana, sostando davanti alla vecchia chiesa di San Pietro a Galciana.
Dopo aver percorso diverse strade secondarie o camminamenti periferici, ed aver attraversato dei ponti pedonali, siamo arrivati in piena campagna, dove abbiamo incontrato un vero gioiello: la Pieve di S. Ippolito in Piazzanese del XI secolo. La pieve, una delle più antiche di Prato è caratterizzata da una commistione straordinaria di stili e di epoche.
Dopo aver attraversato il Ponte Bocci, sul torrente Agna, nella località omonima, abbiamo intravisto la Stazione di Agliana - Montale, la nostra successiva meta.
Il percorso, proseguendo verso Ovest, ormai in piena campagna al confine con le province di Prato e Pistoia, giungeva alla nuova Chiesa di Montale Stazione,dedicata a San Giacomo.
Siamo giunti già a metà strada quindi qui accolti dal parroco che, dopo averci dato le notizie e la descrizione del luogo, ci ha apposto il timbro della Chiesa sulla Credenziale di questo piccolo Cammino.
Abbiamo fatto sosta nei locali della parrocchia per il pranzo offerto gentilmente e con entusiasmo dai parrocchiani stessi.
continua .....