Un pellegrinaggio alla Mecca nell’anno 1332
Ibn Battuta
Nella lingua araba, il viaggio (Safar) è sinonimo di rivelare.
Quindi il viaggio è considerato come la situazione che permette all’uomo di rivelare ciò che è nascosto in esso, misurando e testando così la sua resistenza, la sua fede e la sua conoscenza.
Molti scrittori arabi sono stati grandi viaggiatori.
Quindi il viaggio è considerato come la situazione che permette all’uomo di rivelare ciò che è nascosto in esso, misurando e testando così la sua resistenza, la sua fede e la sua conoscenza.
Molti scrittori arabi sono stati grandi viaggiatori.
Ibn Battuta

Ibn Battuta , vissuto dal 1304 al 1377, ha lasciato un racconto che fa cominciare da un sogno : sulla strada per il pellegrinaggio, mentre dorme sul terrazzo di un "Zawiya" (marabout) in Egitto, si è visto trasportato sulle ali di un uccello gigante che si stava dirigendo verso la Mecca, poi nello Yemen e poi sempre più lontano verso l’oriente in una terra verde scura, per essere poi abbandonato lì.
Questo sogno porterà Ibn Battuta a diventare il più grande viaggiatore medievale.
Dirà più tardi: "Ringrazio Dio di avermi dato ciò che desideravo quaggiù, cioè di percorrere la terra e di essere andato, credo, più lontano di chiunque. Resta l'altra vita, ma ho una grande speranza nella misericordia di Dio".
Ibn Battuta ha compiuto otto viaggi peregrinando per le vie del mondo musulmano allora conosciuto. Una grande spinta venne dalla sua insaziabile curiosità che lo portò ad essere il primo ad effettuare un modo nuovo di viaggiare per i suoi tempi. Egli infatti fece del viaggio una scelta esistenziale senza essere legato a fini commerciali od alla ricerca di conquistare onori, e neppure seguendo ordini di sovrani. Volle conoscere le terre estreme del Dar-al-Islam, sulle rotte dei mercanti, e seguire le tracce dei saggi.
Questo sogno porterà Ibn Battuta a diventare il più grande viaggiatore medievale.
Dirà più tardi: "Ringrazio Dio di avermi dato ciò che desideravo quaggiù, cioè di percorrere la terra e di essere andato, credo, più lontano di chiunque. Resta l'altra vita, ma ho una grande speranza nella misericordia di Dio".
Ibn Battuta ha compiuto otto viaggi peregrinando per le vie del mondo musulmano allora conosciuto. Una grande spinta venne dalla sua insaziabile curiosità che lo portò ad essere il primo ad effettuare un modo nuovo di viaggiare per i suoi tempi. Egli infatti fece del viaggio una scelta esistenziale senza essere legato a fini commerciali od alla ricerca di conquistare onori, e neppure seguendo ordini di sovrani. Volle conoscere le terre estreme del Dar-al-Islam, sulle rotte dei mercanti, e seguire le tracce dei saggi.
prima pellegrino , poi viaggiatore

"Uscii da Tangeri, mia città natale il giovedì 2 del mese di Rajab 725 (14 giugno 1325) con l’intenzione di fare un pellegrinaggio alla Mecca e di visitare la tomba del Profeta". L’inizio del viaggio, racconta, fu molto faticoso. Arrivò ad Algeri, unendosi ad una carovana di mercanti. A Bejaia lo assali una forte febbre, tra Bejaia e Costantina alcuni briganti cercarono invano di derubarlo. Dopo mille peripezie, non piacevoli, arrivò ad Alessandria nell’aprile del 1326, dieci mesi dopo aver lasciato Tangeri. Attraversò l’Egitto, la Siria, la Palestina e soltanto il 1 settembre 1326 potè lasciare Damasco per l’Arabia. Dopo il pellegrinaggio continuò il viaggio in Irak e in Persia. In seguito fece altri due pellegrinaggi alla Mecca, ma fino a questo momento sembra che i suoi viaggi si svolgessero solo entro il perimetro arabo. Poi decise di uscirne con mille difficoltà lo troviamo a Costantinopoli, in Russia, nel Turkestan, in Afghanistan. E qui finisce la prima parte del racconto. E’ dopo aver attraversato l’Indo che Ibn Battuta entra in un mondo assolutamente nuovo e strano, ne resta affascinato e gli dedica molta narrazione. Rimane nella città di Delhi per sette anni ed entra persino al servizio del sovrano che gli affida una missione speciale in Cina. Le avventure si susseguono in Ceylon, nel sud est dell’India nel Bengala, in Malesia, in Estremo Oriente. Ritorna in patria, ma vuole poi raggiungere la Spagna, e poi il Sahara, in Sudan e nel Mali. Nel 1353 ritorna a Fes. La "Rihla" era durata circa trent’anni ed egli aveva percorso 120.000 kilometri. Tornato in patria detta la relazione dei suoi viaggi (Rihla) al suo biografo, rivelandosi un abile narratore, per la ricchezza delle notizie sia di interesse etnografico che storico e geografico e infine utile anche dal punto di vista commerciale. La sua fede nell’Islam lo farà cogliere nei diversi mondi culturali che incontra solo quello che è simile , tanto che finisce per essere un viaggiatore all’interno di un mondo protetto, senza voler vedere che intorno a lui ci sono scenari diversi. Nei suoi viaggi soggiorna presso uomini della sua classe e cultura, giureconsulti e sovrani, ma si serve anche rete di ospitalità che accoglieva pellegrini e viandanti in nome dell'obbligo religioso dell'assistenza molto forte nell’Islam.. Quando non è accolto secondo il suo rango se ne risente amaramente, e lo rileva, pronto a dare giudizi taglienti. Davanti a realtà sconosciute come in Cina e in Africa il trauma culturale è forte, e riconosce la sua incapacità ad avvicinare e leggere la realtà cinese depositaria di una cultura millenaria.
Non si può comunque togliere al Battuta il merito della vastità dei suoi viaggi e delle conoscenze tramandate. Per quanto riguarda l'Africa Ibn Battuta è uno dei primi che abbia raggiunto il Mali descrivendone la sua capitale.
Il racconto di Ibn Battuta è coinvolgente, notevole è la sua capacità di osservazione, egli ci apre un panorama completo dei personaggi, dei luoghi, dei governi e degli usi e costumi dei luoghi visitati ed è anche il resoconto avvincente di un’avventura personale. La "Rihla" costituisce inoltre un tesoro inestimabile per la conoscenza dei popoli afro - asiatici nell’epoca medievale ed ha dato un contributo importante per la nascita delle scienze sociali.
Il suo libro è considerato un capolavoro della letteratura araba. Definito , anche se in modo semplicistico il Marco Polo arabo.
E’ morto nel 1369 all’età di 65 anni dopo essersi ritirato a fare il giudice, in una piccola città di provincia.
Ibn Juzay è il nome del giovane scriba di origine Andalusa che scrisse il racconto sotto dettatura. Mise un titolo molto lungo, la cui traduzione risultò pesante e poco estetica. Questo titolo è stato spesso sostituito più efficacemente dall’unica parola: "Rihla", viaggio, che divenne anche il nome di un genere letterario molto apprezzato in Nord Africa tra il XII e XIV secolo, le cronache di viaggio appunto. Solo nel XIX secolo l’Europa si interessò al racconto di Ibn Battuta quando due studiosi tedeschi pubblicarono separatamente due traduzioni di alcune parti della "Rihla". La traduzione completa fu eseguita da Defrèmy e Sanguinetti, due studiosi arabisti francesi. Il lavoro durò dal 1853 al 1858 e apparse con il titolo di: "Viaggio di Ibn Battuta".
Non si può comunque togliere al Battuta il merito della vastità dei suoi viaggi e delle conoscenze tramandate. Per quanto riguarda l'Africa Ibn Battuta è uno dei primi che abbia raggiunto il Mali descrivendone la sua capitale.
Il racconto di Ibn Battuta è coinvolgente, notevole è la sua capacità di osservazione, egli ci apre un panorama completo dei personaggi, dei luoghi, dei governi e degli usi e costumi dei luoghi visitati ed è anche il resoconto avvincente di un’avventura personale. La "Rihla" costituisce inoltre un tesoro inestimabile per la conoscenza dei popoli afro - asiatici nell’epoca medievale ed ha dato un contributo importante per la nascita delle scienze sociali.
Il suo libro è considerato un capolavoro della letteratura araba. Definito , anche se in modo semplicistico il Marco Polo arabo.
E’ morto nel 1369 all’età di 65 anni dopo essersi ritirato a fare il giudice, in una piccola città di provincia.
Ibn Juzay è il nome del giovane scriba di origine Andalusa che scrisse il racconto sotto dettatura. Mise un titolo molto lungo, la cui traduzione risultò pesante e poco estetica. Questo titolo è stato spesso sostituito più efficacemente dall’unica parola: "Rihla", viaggio, che divenne anche il nome di un genere letterario molto apprezzato in Nord Africa tra il XII e XIV secolo, le cronache di viaggio appunto. Solo nel XIX secolo l’Europa si interessò al racconto di Ibn Battuta quando due studiosi tedeschi pubblicarono separatamente due traduzioni di alcune parti della "Rihla". La traduzione completa fu eseguita da Defrèmy e Sanguinetti, due studiosi arabisti francesi. Il lavoro durò dal 1853 al 1858 e apparse con il titolo di: "Viaggio di Ibn Battuta".
brani dal libro

Ero solo, senza un compagno con il quele posso vivere familiarmente, senza il quale avrei potuto parte roulotte, ma sono stato spinto da una mente ferma nelle mie risoluzioni e il desiderio per visitare questi santuari era nascosto nel mio petto.
Ho deciso quindi di separarmi dai miei amici di entrambi i sessi, e ho lasciato la mia casa come gli uccelli abbandonano il loro nido. Mio padre e mia madre erano ancora vivi. Io mi rassegnai dolorosamente a separarmi da loro, e per me è stato come per loro, una causa della malattia. Avevo allora 22 anni.
……………
Siamo arrivati al elmokaddes Bayit ( Gerusalemme ), che glorifica Dio ! Fu lei che, nella relazione della figura viene subito dopo i due templi nobili, e questa è l’ascensione ebbe luogo mandato da Dio in Paradiso. La città è grande, illustre e costruito in pietra. Il re, pio, nobile, Salh Eddin, il figlio di Ayoub ( Dio ricompensa per il bene che ha fatto per l’Islam! ) Quando ha conquistato la città, ha distrutto parte dl muro in stato di gravità.
……………….
La Cupola della Roccia :Questo edificio è la più bella, la forma più solida e più straordinario. Ha un sacco la sua quota di bellezze, e ha ricevuto la sua parte di tutto meraviglioso. Si trova in un luogo alto al centro della moschea, e ci passa gradini di marmo. Ha quattro porte, il suo circuito è lastricata di lavoro in marmo, ed è anche il suo interno. Sia all'interno che al di fuori, ci sono vari tipi di dipinti e di un libro in modo brillante che è impotente a descrivere. La maggior parte di queste cose sono coperti d'oro, e la cappella brilla di luce e brilla come un fulmine. La vista di chi guarda è abbagliato dalla sua bellezza, la lingua che vede non è in grado di descrivere. Al centro della cappella, si vede la pietra nobile è menzionato nelle tradizioni, e sappiamo che il Profeta è montato lì il cielo. Si tratta di una pietra molto dura, e la sua altezza è di circa un fathom. Sotto questa pietra, vi è una grotta nel campo di applicazione di un piccolo appartamento. E 'anche alto circa un Fathom, ci scende a poco a poco, e si vede la figura di un mihrab. Quasi due balaustre in pietra sono artisticamente fatti, che contengono.Che è più vicino al ferro pietra funzionava bene e l'altro è il legno. Nella cappella è un grande scudo di ferro, che vede sospesa. Essa sostiene che è lo scudo di Hamzah, figlio di Abd elmotthalib.
………
Altri edifici religiosi
Tra questi, il bordo della valle conosciuta come l'Inferno, ad est della città, su un'alta collina, si vede un edificio che si dice che sia il luogo dove Gesù ascese al cielo. Un altro è la tomba di Rabi'ah albadaouiyah, che deriva il suo nome dal deserto, e non dovrebbe essere confuso con Rabi'ah al'adaouiyah, che è famosa. La parte centrale della valle, c'è una chiesa che il culto cristiani, dicono che contiene la tomba di Maria. Vediamo anche un'altra chiesa anche adorato, e dove i cristiani si recano in pellegrinaggio. E 'ciò di cui essi si trovano, essi sostengono che contiene la tomba di Gesù. Qualsiasi persona che fa un pellegrinaggio a pagare per il bene del tributo musulmani determinata, e sostenere vari tipi di umiliazioni che i cristiani sopportare a malincuore. Essa mostra la posizione del luogo di nascita di Gesù, e ci viene a implorare la sua intercessione.
Ho deciso quindi di separarmi dai miei amici di entrambi i sessi, e ho lasciato la mia casa come gli uccelli abbandonano il loro nido. Mio padre e mia madre erano ancora vivi. Io mi rassegnai dolorosamente a separarmi da loro, e per me è stato come per loro, una causa della malattia. Avevo allora 22 anni.
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Siamo arrivati al elmokaddes Bayit ( Gerusalemme ), che glorifica Dio ! Fu lei che, nella relazione della figura viene subito dopo i due templi nobili, e questa è l’ascensione ebbe luogo mandato da Dio in Paradiso. La città è grande, illustre e costruito in pietra. Il re, pio, nobile, Salh Eddin, il figlio di Ayoub ( Dio ricompensa per il bene che ha fatto per l’Islam! ) Quando ha conquistato la città, ha distrutto parte dl muro in stato di gravità.
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La Cupola della Roccia :Questo edificio è la più bella, la forma più solida e più straordinario. Ha un sacco la sua quota di bellezze, e ha ricevuto la sua parte di tutto meraviglioso. Si trova in un luogo alto al centro della moschea, e ci passa gradini di marmo. Ha quattro porte, il suo circuito è lastricata di lavoro in marmo, ed è anche il suo interno. Sia all'interno che al di fuori, ci sono vari tipi di dipinti e di un libro in modo brillante che è impotente a descrivere. La maggior parte di queste cose sono coperti d'oro, e la cappella brilla di luce e brilla come un fulmine. La vista di chi guarda è abbagliato dalla sua bellezza, la lingua che vede non è in grado di descrivere. Al centro della cappella, si vede la pietra nobile è menzionato nelle tradizioni, e sappiamo che il Profeta è montato lì il cielo. Si tratta di una pietra molto dura, e la sua altezza è di circa un fathom. Sotto questa pietra, vi è una grotta nel campo di applicazione di un piccolo appartamento. E 'anche alto circa un Fathom, ci scende a poco a poco, e si vede la figura di un mihrab. Quasi due balaustre in pietra sono artisticamente fatti, che contengono.Che è più vicino al ferro pietra funzionava bene e l'altro è il legno. Nella cappella è un grande scudo di ferro, che vede sospesa. Essa sostiene che è lo scudo di Hamzah, figlio di Abd elmotthalib.
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Altri edifici religiosi
Tra questi, il bordo della valle conosciuta come l'Inferno, ad est della città, su un'alta collina, si vede un edificio che si dice che sia il luogo dove Gesù ascese al cielo. Un altro è la tomba di Rabi'ah albadaouiyah, che deriva il suo nome dal deserto, e non dovrebbe essere confuso con Rabi'ah al'adaouiyah, che è famosa. La parte centrale della valle, c'è una chiesa che il culto cristiani, dicono che contiene la tomba di Maria. Vediamo anche un'altra chiesa anche adorato, e dove i cristiani si recano in pellegrinaggio. E 'ciò di cui essi si trovano, essi sostengono che contiene la tomba di Gesù. Qualsiasi persona che fa un pellegrinaggio a pagare per il bene del tributo musulmani determinata, e sostenere vari tipi di umiliazioni che i cristiani sopportare a malincuore. Essa mostra la posizione del luogo di nascita di Gesù, e ci viene a implorare la sua intercessione.