Mussorgsky Modest Petrovic
compositore russo nato a Karevo, Pskov nel 1839 e morto a Pietroburgo nel 1881.
Ebbe un ruolo preminente nella vita musicale russa formando nel 1860 il ' Gruppo dei cinque' con Balakirev, Cui, Borodin e Rimskij- Korsakov, nel quale si volle difendere quell'aspetto della musica russa che riportava il folkore nazionale in alternativa alle influenze della scuola italiana e della musica tedesca. Fu sempre in lotta con il mondo accedemico, portando avanti,la volontà di mettere in primo piano la vita del popolo in tutti i suoi aspetti. Il Boris rappresentato per la prima volta nel 1874 fu proibito e ritornò sulle scene solo nel 1896
Ebbe un ruolo preminente nella vita musicale russa formando nel 1860 il ' Gruppo dei cinque' con Balakirev, Cui, Borodin e Rimskij- Korsakov, nel quale si volle difendere quell'aspetto della musica russa che riportava il folkore nazionale in alternativa alle influenze della scuola italiana e della musica tedesca. Fu sempre in lotta con il mondo accedemico, portando avanti,la volontà di mettere in primo piano la vita del popolo in tutti i suoi aspetti. Il Boris rappresentato per la prima volta nel 1874 fu proibito e ritornò sulle scene solo nel 1896
Boris Gonunov
Boris Godunov l'opera di Mussorgsky tratta dall’omonima tragedia di Puškin che raccontava uno dei periodi più bui della storia russa.
Dopo una introduzione orchestrale ("Il motivo di Dmitrij") la tela apre su uno spiazzo nel cortile del luogo di meditazione, dove da diversi giorni si è ritirato il boiardo Boris Godunov designato a cingere la corona imperiale dopo la morte, senza eredi, dello zar Fedor I. Nikitich, il capo delle guardie, ordina al popolo, che sosta in permanenza sotto le mura del convento, a rinnovare le preghiere affinché Boris accetti il trono. La folla, pigra e immobile, canta un coro di supplica ("A chi ci abbandoni, padre nostro?"). Un gruppo di contadine entrano in crescente agitazione e inizia tra loro un diverbio, interrotto soltanto dall'apparizione della guardia con fare minaccioso. Le donne si rimettono in ginocchio a pregare e la folla rientra nella precedente immobilità. Andreij Shchelkalov, il Segretario della Duma, scende le ampie scale del convento e informa il popolo che Boris è intenzionato a rifiutare il trono della Russia ("Veri credenti! Il boiardo è irremovibile!"), e rinnova le preghiere per farlo desistere da tale proposito. Entra in scena una processione di pellegrini erranti con le loro guide che intonano un inno ("Gloria a Te, Creatore altissimo"), esortando il popolo ad annientare quello spirito di anarchia rappresentato dal drago che porta discordia nella Russia, distribuendo loro immagini sacre e amuleti ed entrando nel monastero per incontrare Boris. I presenti discutono quanto detto dai pellegrini.
Dopo una introduzione orchestrale ("Il motivo di Dmitrij") la tela apre su uno spiazzo nel cortile del luogo di meditazione, dove da diversi giorni si è ritirato il boiardo Boris Godunov designato a cingere la corona imperiale dopo la morte, senza eredi, dello zar Fedor I. Nikitich, il capo delle guardie, ordina al popolo, che sosta in permanenza sotto le mura del convento, a rinnovare le preghiere affinché Boris accetti il trono. La folla, pigra e immobile, canta un coro di supplica ("A chi ci abbandoni, padre nostro?"). Un gruppo di contadine entrano in crescente agitazione e inizia tra loro un diverbio, interrotto soltanto dall'apparizione della guardia con fare minaccioso. Le donne si rimettono in ginocchio a pregare e la folla rientra nella precedente immobilità. Andreij Shchelkalov, il Segretario della Duma, scende le ampie scale del convento e informa il popolo che Boris è intenzionato a rifiutare il trono della Russia ("Veri credenti! Il boiardo è irremovibile!"), e rinnova le preghiere per farlo desistere da tale proposito. Entra in scena una processione di pellegrini erranti con le loro guide che intonano un inno ("Gloria a Te, Creatore altissimo"), esortando il popolo ad annientare quello spirito di anarchia rappresentato dal drago che porta discordia nella Russia, distribuendo loro immagini sacre e amuleti ed entrando nel monastero per incontrare Boris. I presenti discutono quanto detto dai pellegrini.