DA COLLESCIPOLI A STRONCONE
Giovedì 14 settembre
4ª tappa – da Collescipoli a Stroncone- Km. 23
Fra Collescipoli e Stroncone ci sono solo 8 Km. di distanza, ma per andare a vedere il Sacro Speco, i Km. diventano 23. Oggi decidiamo di seguire per filo e per segno quanto indicato nella guida. Si parte alle 6,30 per fare più strada possibile prima del gran caldo. Non è ancora giorno. Dopo qualche Km. su asfalto si svolta a destra in una stradina bianca per poi riimmettersi nella Salaria. A Vascigliano ci fermiamo a far colazione in un piccolo bar fortunatamente trovato aperto. Ad un bivio si svolta per il Sacro Speco di Narni e si prosegue per diversi Km. in una bellissima vallata tra grossi alberi, principalmente querce. Si prende poi una stradina che costeggia un torrente finché troviamo dei cartelli segnaletici fatti, penso, su iniziativa del CAI e della Comunità Montana della zona. Su uno è scritto “ Sacro Speco, Cammino Tau” con la freccia verso il Sacro Speco e l’altro con la freccia indicata verso il senso opposto “Stroncone Cammino Tau”. Siamo a 200 mt. e si inizia salire verso il Sacro Speco che si trova a 568 mt. di altitudine. Seguendo i segnali ci sentiamo più tranquilli.
In località Ville chiediamo ad una signora, che gentilmente accetta, di tenerci lo zaino nel suo giardino in modo che noi possiamo salire più agilmente e riprenderlo al ritorno. Prendendo le scorciatoie attraversiamo per due volte la strada asfaltata finché si perdono i segnali del Cammino Tau, e non sappiamo dove andare. Decidiamo di seguire un sentiero del CAI, ma dopo una ripida salita, ad un incrocio di sentieri e strade forestali, non c’è più alcun segnale. Decidiamo di svoltare a destra dove in linea d’aria dovrebbe trovarsi il piccolo convento, ma fatto un lungo tratto la strada comincia a scendere e riteniamo di aver sbagliato. Torniamo sui nostri passi e prendiamo la strada in salita, ma dopo un po’ il mio altimetro segna mt. 670, quindi siamo al di sopra dell’Eremo. Prendiamo un altro sentiero e continuiamo per un bel po’ avanti e indietro, su e giù in mezzo a questo bosco. Ormai abbiamo perso l’orientamento. Carlo decide che è meglio ridiscendere fino al punto di partenza e fortunatamente dopo un po’ ritroviamo il sentiero giusto per tornare alla strada. Chiediamo informazione ad un Signore, che ci indica come fare. Avviliti, stiamo per ripartire e riaffrontare la salita, quando Filippo, così si chiama questo signore, si offre di accompagnarci in auto. Accettiamo felicissimi e lo ringraziamo di cuore. Ci rendiamo conto che per arrivare fin quassù ne avremmo avuta ancora parecchia di strada e di salita da fare!
L’Eremo fu quasi sicuramente fondato da San Francesco nel 1213, ma le sue origini risalgono all’anno 1000 dove erano insediati alcuni eremiti. Comprendeva varie grotte. Il Santo amava ritirarsi quassù in silenzio e in preghiera. Quello che visitiamo oggi fu in gran parte edificato verso il 1400 per volere di Bernardino da Siena. Attorno al chiostro si aprono il refettorio e la piccola chiesa in cui pregava Francesco. Come altri conventi, sembra abbarbicato alla roccia, immerso nel verde del bosco. Dalla terrazza si vede un panorama meraviglioso. L’Eremo è tutto ristrutturato, ci stanno ancora lavorando, ed tutto pieno di vasi di fiori. All’interno non ci è stato permesso di visitarlo, forse a motivo dei lavori. Siamo comunque contenti di essere arrivati fin quassù.
Velocemente ridiscendiamo e ci rendiamo conto che per ben due volte eravamo arrivati a poche decine di metri dall’Eremo e poi eravamo tornati indietro. Pazienza. Riprendiamo il nostro zaino e dopo essere discesi a 200 mt. si risale al paesino di Aguzzo, a 376. Telefoniamo al Convento di San Francesco di Stroncone per l’ospitalità, ma una segreteria ci dice “Attendere o selezionare” , senza dire che cosa, e la segreteria si arresta. Così per parecchie volte nel giro di un paio d’ore, al che telefoniamo all’ostello di Colmartino e fissiamo per la notte.
Si scende nuovamente sui 200 mt. per poi risalire ai 400 di Stroncone. Intanto, se pure fa molto caldo, comincia a piovere, e quando arriviamo a Colmartino, diluvia. Fortunatamente abbiamo una discreta attrezzatura e non ci siamo molto bagnati. Oggi abbiamo fatto un dislivello di circa 700 mt. e quanto a Km. non sappiamo, forse 26 o 28.
La signora dell’ostello è molto gentile, ci prepara un buona cena. Fuori intanto viene giù l’acqua a catinelle.
Con la Barbara siamo sempre in contatto. Sta bene e ci augura buon pellegrinaggio. Andiamo a dormire stanchi, ma contenti.
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4ª tappa – da Collescipoli a Stroncone- Km. 23
Fra Collescipoli e Stroncone ci sono solo 8 Km. di distanza, ma per andare a vedere il Sacro Speco, i Km. diventano 23. Oggi decidiamo di seguire per filo e per segno quanto indicato nella guida. Si parte alle 6,30 per fare più strada possibile prima del gran caldo. Non è ancora giorno. Dopo qualche Km. su asfalto si svolta a destra in una stradina bianca per poi riimmettersi nella Salaria. A Vascigliano ci fermiamo a far colazione in un piccolo bar fortunatamente trovato aperto. Ad un bivio si svolta per il Sacro Speco di Narni e si prosegue per diversi Km. in una bellissima vallata tra grossi alberi, principalmente querce. Si prende poi una stradina che costeggia un torrente finché troviamo dei cartelli segnaletici fatti, penso, su iniziativa del CAI e della Comunità Montana della zona. Su uno è scritto “ Sacro Speco, Cammino Tau” con la freccia verso il Sacro Speco e l’altro con la freccia indicata verso il senso opposto “Stroncone Cammino Tau”. Siamo a 200 mt. e si inizia salire verso il Sacro Speco che si trova a 568 mt. di altitudine. Seguendo i segnali ci sentiamo più tranquilli.
In località Ville chiediamo ad una signora, che gentilmente accetta, di tenerci lo zaino nel suo giardino in modo che noi possiamo salire più agilmente e riprenderlo al ritorno. Prendendo le scorciatoie attraversiamo per due volte la strada asfaltata finché si perdono i segnali del Cammino Tau, e non sappiamo dove andare. Decidiamo di seguire un sentiero del CAI, ma dopo una ripida salita, ad un incrocio di sentieri e strade forestali, non c’è più alcun segnale. Decidiamo di svoltare a destra dove in linea d’aria dovrebbe trovarsi il piccolo convento, ma fatto un lungo tratto la strada comincia a scendere e riteniamo di aver sbagliato. Torniamo sui nostri passi e prendiamo la strada in salita, ma dopo un po’ il mio altimetro segna mt. 670, quindi siamo al di sopra dell’Eremo. Prendiamo un altro sentiero e continuiamo per un bel po’ avanti e indietro, su e giù in mezzo a questo bosco. Ormai abbiamo perso l’orientamento. Carlo decide che è meglio ridiscendere fino al punto di partenza e fortunatamente dopo un po’ ritroviamo il sentiero giusto per tornare alla strada. Chiediamo informazione ad un Signore, che ci indica come fare. Avviliti, stiamo per ripartire e riaffrontare la salita, quando Filippo, così si chiama questo signore, si offre di accompagnarci in auto. Accettiamo felicissimi e lo ringraziamo di cuore. Ci rendiamo conto che per arrivare fin quassù ne avremmo avuta ancora parecchia di strada e di salita da fare!
L’Eremo fu quasi sicuramente fondato da San Francesco nel 1213, ma le sue origini risalgono all’anno 1000 dove erano insediati alcuni eremiti. Comprendeva varie grotte. Il Santo amava ritirarsi quassù in silenzio e in preghiera. Quello che visitiamo oggi fu in gran parte edificato verso il 1400 per volere di Bernardino da Siena. Attorno al chiostro si aprono il refettorio e la piccola chiesa in cui pregava Francesco. Come altri conventi, sembra abbarbicato alla roccia, immerso nel verde del bosco. Dalla terrazza si vede un panorama meraviglioso. L’Eremo è tutto ristrutturato, ci stanno ancora lavorando, ed tutto pieno di vasi di fiori. All’interno non ci è stato permesso di visitarlo, forse a motivo dei lavori. Siamo comunque contenti di essere arrivati fin quassù.
Velocemente ridiscendiamo e ci rendiamo conto che per ben due volte eravamo arrivati a poche decine di metri dall’Eremo e poi eravamo tornati indietro. Pazienza. Riprendiamo il nostro zaino e dopo essere discesi a 200 mt. si risale al paesino di Aguzzo, a 376. Telefoniamo al Convento di San Francesco di Stroncone per l’ospitalità, ma una segreteria ci dice “Attendere o selezionare” , senza dire che cosa, e la segreteria si arresta. Così per parecchie volte nel giro di un paio d’ore, al che telefoniamo all’ostello di Colmartino e fissiamo per la notte.
Si scende nuovamente sui 200 mt. per poi risalire ai 400 di Stroncone. Intanto, se pure fa molto caldo, comincia a piovere, e quando arriviamo a Colmartino, diluvia. Fortunatamente abbiamo una discreta attrezzatura e non ci siamo molto bagnati. Oggi abbiamo fatto un dislivello di circa 700 mt. e quanto a Km. non sappiamo, forse 26 o 28.
La signora dell’ostello è molto gentile, ci prepara un buona cena. Fuori intanto viene giù l’acqua a catinelle.
Con la Barbara siamo sempre in contatto. Sta bene e ci augura buon pellegrinaggio. Andiamo a dormire stanchi, ma contenti.
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