Abbazia di Novacella
L’Abbazia agostiniana di Novacella si trova a pochi chilometri da Bressanone in provincia di Bolzano.
Fu fondata nel 1142 dal vescovo di Bressanone, il Beato Hartmann, esponente di spicco dei Canonici Regolari di S. Agostino. Quando il Beato pensò alla fondazione di una nuova cella (Novacella) di vita spirituale e pastorale, scelse come luogo il bivio tra due importanti strade di pellegrinaggio e per questo venne creato un ospizio.
I pellegrini e viandanti provenienti dal Nord Europa lungo la Via Romea di Stade, e da altre vie, si dirigevano a Roma, in Terra Santa. Dopo la dura prova dell’attraversamento delle montagne, superato il Passo del Brennero, trovavano accoglienza nell’ospizio di Novacella, come pure, al ritorno,potevano fare la sosta ristoratrice prima di affrontare il rigore del clima dei passi alpini.
Il monumentale complesso dell’abbazia di Novacella comprende una serie di edifici.
Uno dei primi ad essere edificato fu la Cappella di San Michele, destinata all’accoglienza dei pellegrini. La cappella era un’imitazione della chiesa del S. Sepolcro a Gerusalemme, a pianta circolare con due piani coperti da volta, coronata da merlature. In seguito venne usata come baluardo difensivo contro l’invasione dei turchi. Oggi la Cappella è anche detta Castello dell’Angelo in quanto ricorda la forma di Castel S. Angelo a Roma. Al XII secolo risale la chiesa abbaziale, a tre navate, rifatta in fastose forme barocche nel ‘700. Della stessa epoca è il chiostro contiguo alla chiesa. Al centro dell’abbazia si trova il Pozzo delle meraviglie coperto da un chiostro ottagonale. Nelle lunette sono raffigurate le sette meraviglie del mondo antico e come ottava meraviglia, orgogliosamente, è stata raffigurata la stessa abbazia. Successivamente altre strutture sono state aggiunte, quali gli edifici conventuali nei quali si trova la famosa biblioteca che custodisce oltre 65.000 volumi, la cappella di San Vittore, la Torre dei Turchi e il Campanile. Nel vecchio mulino è stata ricavata la cantina dell’abbazia. I diversi edifici di epoche diverse e stili differenti, coesistono armoniosamente in uno spazio ben definito. Nel complesso degli edifici religiosi e civili sono custoditi pregevoli pitture ed affreschi. Nel corso dei secoli l’abbazia ha subito incendi, saccheggi, devastazioni, invasioni, fino ai bombardamenti dell’ultima guerra riparati con i restauri del 1982. Altre bellezze da scoprire a Novacella sono il giardino storico recentemente restaurato, i vigneti, i boschi, i masi, la cantina dei vini. L’abbazia si sostiene economicamente con la coltivazione e la vendita di vini, prodotti agricoli come erbe aromatiche, frutta. Viene anche prodotto il fabbisogno di energia elettrica. I Canonici Regolari da oltre 850 anni si dedicano all’educazione. Tutt’oggi l’abbazia è sede di un collegio frequentato da studenti proveniente da varie parti della provincia.
Da oltre 30 anni Novacella si occupa altresì dell’educazione degli adulti: esiste un Centro Convegni che si dedica alla formazione spirituale e professionale su temi quali la Bibbia, l’ambiente, l’informatica.
Dal 1142 Novacella e sempre rimasta di proprietà dei Canonici Regolari di Sant’Agostino.
Oggi sono affidate all’abbazia più di 20 parrocchie in cui i Canonici svolgono la loro opera pastorale.
Fin dalla fondazione Novacella ha dato ospitalità, aiuto medico e sostegno spirituale a molti pellegrini e viandanti. Questa tradizione si è mantenuta fino ai giorni nostri ma, per il sorgere lungo la rete viaria di molte possibilità di ricezione alberghiera, i pellegrini a Novacella sono andati via via diminuendo fino a ridursi a pochi e singoli casi all’anno. Al tempo stesso mentre le vie di pellegrinaggio trovano oggi un nuovo interesse da parte non solo dei pellegrini ma anche degli studiosi, l’antico edificio di accoglienza potrebbe riacquistare il suo ruolo e animarsi di una nuova vitalità.
Vera Biagioni
Fu fondata nel 1142 dal vescovo di Bressanone, il Beato Hartmann, esponente di spicco dei Canonici Regolari di S. Agostino. Quando il Beato pensò alla fondazione di una nuova cella (Novacella) di vita spirituale e pastorale, scelse come luogo il bivio tra due importanti strade di pellegrinaggio e per questo venne creato un ospizio.
I pellegrini e viandanti provenienti dal Nord Europa lungo la Via Romea di Stade, e da altre vie, si dirigevano a Roma, in Terra Santa. Dopo la dura prova dell’attraversamento delle montagne, superato il Passo del Brennero, trovavano accoglienza nell’ospizio di Novacella, come pure, al ritorno,potevano fare la sosta ristoratrice prima di affrontare il rigore del clima dei passi alpini.
Il monumentale complesso dell’abbazia di Novacella comprende una serie di edifici.
Uno dei primi ad essere edificato fu la Cappella di San Michele, destinata all’accoglienza dei pellegrini. La cappella era un’imitazione della chiesa del S. Sepolcro a Gerusalemme, a pianta circolare con due piani coperti da volta, coronata da merlature. In seguito venne usata come baluardo difensivo contro l’invasione dei turchi. Oggi la Cappella è anche detta Castello dell’Angelo in quanto ricorda la forma di Castel S. Angelo a Roma. Al XII secolo risale la chiesa abbaziale, a tre navate, rifatta in fastose forme barocche nel ‘700. Della stessa epoca è il chiostro contiguo alla chiesa. Al centro dell’abbazia si trova il Pozzo delle meraviglie coperto da un chiostro ottagonale. Nelle lunette sono raffigurate le sette meraviglie del mondo antico e come ottava meraviglia, orgogliosamente, è stata raffigurata la stessa abbazia. Successivamente altre strutture sono state aggiunte, quali gli edifici conventuali nei quali si trova la famosa biblioteca che custodisce oltre 65.000 volumi, la cappella di San Vittore, la Torre dei Turchi e il Campanile. Nel vecchio mulino è stata ricavata la cantina dell’abbazia. I diversi edifici di epoche diverse e stili differenti, coesistono armoniosamente in uno spazio ben definito. Nel complesso degli edifici religiosi e civili sono custoditi pregevoli pitture ed affreschi. Nel corso dei secoli l’abbazia ha subito incendi, saccheggi, devastazioni, invasioni, fino ai bombardamenti dell’ultima guerra riparati con i restauri del 1982. Altre bellezze da scoprire a Novacella sono il giardino storico recentemente restaurato, i vigneti, i boschi, i masi, la cantina dei vini. L’abbazia si sostiene economicamente con la coltivazione e la vendita di vini, prodotti agricoli come erbe aromatiche, frutta. Viene anche prodotto il fabbisogno di energia elettrica. I Canonici Regolari da oltre 850 anni si dedicano all’educazione. Tutt’oggi l’abbazia è sede di un collegio frequentato da studenti proveniente da varie parti della provincia.
Da oltre 30 anni Novacella si occupa altresì dell’educazione degli adulti: esiste un Centro Convegni che si dedica alla formazione spirituale e professionale su temi quali la Bibbia, l’ambiente, l’informatica.
Dal 1142 Novacella e sempre rimasta di proprietà dei Canonici Regolari di Sant’Agostino.
Oggi sono affidate all’abbazia più di 20 parrocchie in cui i Canonici svolgono la loro opera pastorale.
Fin dalla fondazione Novacella ha dato ospitalità, aiuto medico e sostegno spirituale a molti pellegrini e viandanti. Questa tradizione si è mantenuta fino ai giorni nostri ma, per il sorgere lungo la rete viaria di molte possibilità di ricezione alberghiera, i pellegrini a Novacella sono andati via via diminuendo fino a ridursi a pochi e singoli casi all’anno. Al tempo stesso mentre le vie di pellegrinaggio trovano oggi un nuovo interesse da parte non solo dei pellegrini ma anche degli studiosi, l’antico edificio di accoglienza potrebbe riacquistare il suo ruolo e animarsi di una nuova vitalità.
Vera Biagioni