I cammini di Sefarad
Grande Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa:
I Cammini di Sefarad
Tracce di cammini ebraici spagnoli
La penisola iberica ha vissuto per molti secoli una convivenza fra molte popolazioni culture e religioni diverse. Le comunità ebraiche portarono nelle più grandi città della Spagna la loro cultura diffondendo un patrimonio di usanze che ha arricchito tutta la collettività. I Cammini di Sefarad sono una proposta di viaggio attraverso i quartieri ebraici più importanti.
Tudela (Navarra). Cittadina natale del prestigioso viaggiatore Benjamín de Tudela, il suo quartiere ebraico fu un centro importante della Navarra medievale. Conserva la sua caotica distribuzione e l’indiscutibile stile ebraico di stradine strette, lampioni e sinuosità.
Cáceres. Situato sulla superficie più antica del superbo complesso monumentale, Patrimonio dell’Umanità, il vecchio quartiere ebraico si contraddistingue per il suo tracciato irregolare che collega strade lunghe e ripide a 220 piazzette e diversi angoli nascosti dove si può ammirare una delle cisterne arabe meglio conservate nel mondo.
Cordova. L’intersecarsi delle bellissime stradine che compongono il quartiere ebraico avvolge il viaggiatore con il suo speciale fascino andaluso. Visitare la piccola sinagoga, i freschi cortili interni, la statua di Maimonide e la porta di Calahorra rappresentano un’esperienza indimenticabile.
Girona Luogo di grande prestigio legato alla cabala, questo bel quartiere ha conservato in maniera eccellente la sua essenza ebraica. Articolato intorno all’asse della brulicante via della Força, si dirama in stradine emblematiche come Cúndaro e Sant Llorenç, dove si trova il Centro Bonastruc ça Porta.
Oviedo Il capoluogo del Principato delle Asturie fu un rilevante nucleo ebraico nel Medioevo. Possedeva un’importante sinagoga che si trovava all’interno del bel centro storico, dentro le mura della città nella quale gli ebrei si potevano muovere liberamente.
Ribadavia (Orense) Reso unico dalla robusta e ben conservata pietra calcarea della zona della Galizia, questo quartiere ebraico appare in tutta la sua bellezza in occasione della Festa della Storia, che si celebra a luglio e vede la riproduzione delle abitazioni degli ebrei convertiti.
Segovia Questa città della Castiglia e León, Patrimonio dell’Umanità, possiede un prezioso quartiere ebraico restaurato. La visita inizia dall’antica sinagoga, oggi chiesa del Corpus Christi, e si può concludere presso i resti del cimitero ebraico.
Tortosa (Tarragona) Prestigiosi banchieri, commercianti e letterati vissero nel quartiere ebraico catalano, presso la foce del fiume Ebro. Allora si trattava di un punto di grande confluenza, che ancora oggi seduce per il colorito aspetto marinaro delle sue strade, traverse e piazzette.
I Cammini di Sefarad
Tracce di cammini ebraici spagnoli
La penisola iberica ha vissuto per molti secoli una convivenza fra molte popolazioni culture e religioni diverse. Le comunità ebraiche portarono nelle più grandi città della Spagna la loro cultura diffondendo un patrimonio di usanze che ha arricchito tutta la collettività. I Cammini di Sefarad sono una proposta di viaggio attraverso i quartieri ebraici più importanti.
Tudela (Navarra). Cittadina natale del prestigioso viaggiatore Benjamín de Tudela, il suo quartiere ebraico fu un centro importante della Navarra medievale. Conserva la sua caotica distribuzione e l’indiscutibile stile ebraico di stradine strette, lampioni e sinuosità.
Cáceres. Situato sulla superficie più antica del superbo complesso monumentale, Patrimonio dell’Umanità, il vecchio quartiere ebraico si contraddistingue per il suo tracciato irregolare che collega strade lunghe e ripide a 220 piazzette e diversi angoli nascosti dove si può ammirare una delle cisterne arabe meglio conservate nel mondo.
Cordova. L’intersecarsi delle bellissime stradine che compongono il quartiere ebraico avvolge il viaggiatore con il suo speciale fascino andaluso. Visitare la piccola sinagoga, i freschi cortili interni, la statua di Maimonide e la porta di Calahorra rappresentano un’esperienza indimenticabile.
Girona Luogo di grande prestigio legato alla cabala, questo bel quartiere ha conservato in maniera eccellente la sua essenza ebraica. Articolato intorno all’asse della brulicante via della Força, si dirama in stradine emblematiche come Cúndaro e Sant Llorenç, dove si trova il Centro Bonastruc ça Porta.
Oviedo Il capoluogo del Principato delle Asturie fu un rilevante nucleo ebraico nel Medioevo. Possedeva un’importante sinagoga che si trovava all’interno del bel centro storico, dentro le mura della città nella quale gli ebrei si potevano muovere liberamente.
Ribadavia (Orense) Reso unico dalla robusta e ben conservata pietra calcarea della zona della Galizia, questo quartiere ebraico appare in tutta la sua bellezza in occasione della Festa della Storia, che si celebra a luglio e vede la riproduzione delle abitazioni degli ebrei convertiti.
Segovia Questa città della Castiglia e León, Patrimonio dell’Umanità, possiede un prezioso quartiere ebraico restaurato. La visita inizia dall’antica sinagoga, oggi chiesa del Corpus Christi, e si può concludere presso i resti del cimitero ebraico.
Tortosa (Tarragona) Prestigiosi banchieri, commercianti e letterati vissero nel quartiere ebraico catalano, presso la foce del fiume Ebro. Allora si trattava di un punto di grande confluenza, che ancora oggi seduce per il colorito aspetto marinaro delle sue strade, traverse e piazzette.
Beniamino de Tudela
Beniamino de Tudela geografo e navigatore spagnolo
Beniamino, un ebreo spagnolo della citta Tudela, figlio di Jonah, vissuto nel secolo XII, ha lasciato testimonianze che lo hanno reso famoso per i suoi viaggi che intraprese dal 1159 al 1173. La sua città, Tudela era una città della Navarra appartenuta al califfato di Cordoba nell’Andalusia, dove dal716 al 1114 musulmani cristiani ed ebrei convivevano pacificamente fino all’epoca della riconquista, il 1119.
Beniamino intraprese un grande viaggio per un ideale di grande valore, voleva cercare e documentare l’esistenza di comunità ebraiche nel Mediterraneo e nel Medio Oriente.
I suoi viaggi iniziarono nel 1160 dalla città di Saragozza, dalla Spagna andò verso la Francia dove si fermò a Marsiglia. In Italia visitò Lucca, Pisa, Roma ( era il tempo di Papa Alessandro III ), Salerno, Trani, (che durante il suo viaggio esistevano 500 ebrei a Otranto, più di 300 a Taranto, 200 famiglie ebraiche a Trani mentre vi erano a Brindisi 10 famiglie che si dedicavano alla tintoria) Taranto, Brindisi, Otranto,Messina e l’impero bizantino fino a raggiungere Costantinopoli poi la Siria e la Palestina dove visitò Gerusalemme. Il suo viaggio continuò fino a Baghdad, quindi proseguì verso la Persia, raggiunse l’Egitto dove risalì fino ad Alessandria e da lì ritornò in Spagna nel 1173 con un bagaglio di informazioni ed esperienze fatte su 300 città. Il suo diario di viaggio è considerato un pilastro della letteratura geografica. Realizzò così il suo catalogo delle comunità ebraiche che erano insediate lungo gli itinerari che conducevano in Terrasanta, potendo offrire ai pellegrini ebrei un'utile guida e la possibilità di ricevere ospitalità dai loro correligionari.
Beniamino, un ebreo spagnolo della citta Tudela, figlio di Jonah, vissuto nel secolo XII, ha lasciato testimonianze che lo hanno reso famoso per i suoi viaggi che intraprese dal 1159 al 1173. La sua città, Tudela era una città della Navarra appartenuta al califfato di Cordoba nell’Andalusia, dove dal716 al 1114 musulmani cristiani ed ebrei convivevano pacificamente fino all’epoca della riconquista, il 1119.
Beniamino intraprese un grande viaggio per un ideale di grande valore, voleva cercare e documentare l’esistenza di comunità ebraiche nel Mediterraneo e nel Medio Oriente.
I suoi viaggi iniziarono nel 1160 dalla città di Saragozza, dalla Spagna andò verso la Francia dove si fermò a Marsiglia. In Italia visitò Lucca, Pisa, Roma ( era il tempo di Papa Alessandro III ), Salerno, Trani, (che durante il suo viaggio esistevano 500 ebrei a Otranto, più di 300 a Taranto, 200 famiglie ebraiche a Trani mentre vi erano a Brindisi 10 famiglie che si dedicavano alla tintoria) Taranto, Brindisi, Otranto,Messina e l’impero bizantino fino a raggiungere Costantinopoli poi la Siria e la Palestina dove visitò Gerusalemme. Il suo viaggio continuò fino a Baghdad, quindi proseguì verso la Persia, raggiunse l’Egitto dove risalì fino ad Alessandria e da lì ritornò in Spagna nel 1173 con un bagaglio di informazioni ed esperienze fatte su 300 città. Il suo diario di viaggio è considerato un pilastro della letteratura geografica. Realizzò così il suo catalogo delle comunità ebraiche che erano insediate lungo gli itinerari che conducevano in Terrasanta, potendo offrire ai pellegrini ebrei un'utile guida e la possibilità di ricevere ospitalità dai loro correligionari.
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La sua opera Sefer Massa‘ot, in ebraico Libro di viaggi fu pubblicata a stampa per la prima volta ad Instanbul nel 1543 dal Soncino. Una seconda edizione, basata su di un manoscritto diverso, vide la luce a Ferrara nel 1556 da parte di Abraham Oschke.
La prima traduzione latina fu di Benedetto Arias Montano (Anversa, Plantini, 1575); successivamente ripubblicata più volte. Oggi ci sono versioni in olandese, tedesco, yddiš, francese, inglese, greco moderno, russo, arabo, spagnolo castigliano ed italiano. Preziosa testimonianza storica e umana dei costumi delle popolazioni locali, tanto ebraiche quanto non-ebraiche. Vi sono anche dettagliate descrizioni dei luoghi e dell'ambiente fisico attraverso i quali transitava, come pure i più importanti palazzi e i mercati.
Beniamino non si è limitato a raccontare i fatti di cui era testimone, ma ha anche riportato le fonti delle sue informazioni, per questo gli storici hanno ritenuto il suo libro prezioso.
Al suo ritorno dall’oriente si fermò a Messina dove venne a conoscere la comunità di ebrei in Sicilia. Il suo viaggio incrociò pellegrini e viaggiatori sul camino per Santiago.
Il secolo XII, detto anche il secolo di Maimonide, conobbe rapporti di pacifica convivenza. Comunità ebraiche si erano formate in Sicilia dal tempo della conquista degli arabi e al tempo di re Ruggero arabi e cristiani potevano accedere a cariche pubbliche, a conferma della piena integrazione delle due comunità. Le città di Palermo e di Messina, con i loro quartieri ebraici, furono l’epicentro di questa integrazione fra culture diverse fino all’editto d’espulsione del 31 marzo 1492 dei cattolicissimi sovrani di Spagna Ferdinando e Isabella, che cancellò la presenza millenaria degli ebrei tra la popolazione siciliana.
Testo su Messina … a Messina , che è l’inizio dell’isola …qui abitano circa duecento famiglie di ebrei. E’ una terra pina di ogni bene con giardini e piantagioni. Qui si riunisce la maggior parte dei pellegrini per imbarcarsi per Gerusalemme..
Testo su Pisa
Pisa è una città molto grande, con circa diecimila case turrite per combattere in tempo di guerra. Tutti gli abitanti sono potenti, non hanno nè re nè principi che li governi, ma solo dei magistrati nominati da loro. In città ci sono circa venti ebrei... La città non ha mura e dista circa sei miglia dal mare; il fiume che la attraversa serve per fare entrare e uscire le navi.
In verità i cittadini stessi sono tutti ardimentosi e non sono obbedienti né al re né a qualche principe, ma ad un magistrato eletto da loro stessi. Qui ho trovato anche venti giudei. La stessa città non è munita di mura, e dista dal mare quattro miglia, nel quale con le navi si discende attraverso il fiume che fende la stessa regione e attraversa la città.
Pisa si trova distante da Genova due giorni di viaggio. Grande città, nel territorio della quale si contano quasi diecimila torri, adatte e predisposte per la battaglia, se si presenta un contrasto o la necessità di uno scontro militare.
La prima traduzione latina fu di Benedetto Arias Montano (Anversa, Plantini, 1575); successivamente ripubblicata più volte. Oggi ci sono versioni in olandese, tedesco, yddiš, francese, inglese, greco moderno, russo, arabo, spagnolo castigliano ed italiano. Preziosa testimonianza storica e umana dei costumi delle popolazioni locali, tanto ebraiche quanto non-ebraiche. Vi sono anche dettagliate descrizioni dei luoghi e dell'ambiente fisico attraverso i quali transitava, come pure i più importanti palazzi e i mercati.
Beniamino non si è limitato a raccontare i fatti di cui era testimone, ma ha anche riportato le fonti delle sue informazioni, per questo gli storici hanno ritenuto il suo libro prezioso.
Al suo ritorno dall’oriente si fermò a Messina dove venne a conoscere la comunità di ebrei in Sicilia. Il suo viaggio incrociò pellegrini e viaggiatori sul camino per Santiago.
Il secolo XII, detto anche il secolo di Maimonide, conobbe rapporti di pacifica convivenza. Comunità ebraiche si erano formate in Sicilia dal tempo della conquista degli arabi e al tempo di re Ruggero arabi e cristiani potevano accedere a cariche pubbliche, a conferma della piena integrazione delle due comunità. Le città di Palermo e di Messina, con i loro quartieri ebraici, furono l’epicentro di questa integrazione fra culture diverse fino all’editto d’espulsione del 31 marzo 1492 dei cattolicissimi sovrani di Spagna Ferdinando e Isabella, che cancellò la presenza millenaria degli ebrei tra la popolazione siciliana.
Testo su Messina … a Messina , che è l’inizio dell’isola …qui abitano circa duecento famiglie di ebrei. E’ una terra pina di ogni bene con giardini e piantagioni. Qui si riunisce la maggior parte dei pellegrini per imbarcarsi per Gerusalemme..
Testo su Pisa
Pisa è una città molto grande, con circa diecimila case turrite per combattere in tempo di guerra. Tutti gli abitanti sono potenti, non hanno nè re nè principi che li governi, ma solo dei magistrati nominati da loro. In città ci sono circa venti ebrei... La città non ha mura e dista circa sei miglia dal mare; il fiume che la attraversa serve per fare entrare e uscire le navi.
In verità i cittadini stessi sono tutti ardimentosi e non sono obbedienti né al re né a qualche principe, ma ad un magistrato eletto da loro stessi. Qui ho trovato anche venti giudei. La stessa città non è munita di mura, e dista dal mare quattro miglia, nel quale con le navi si discende attraverso il fiume che fende la stessa regione e attraversa la città.
Pisa si trova distante da Genova due giorni di viaggio. Grande città, nel territorio della quale si contano quasi diecimila torri, adatte e predisposte per la battaglia, se si presenta un contrasto o la necessità di uno scontro militare.