29 settembre 2012
Camminata da Marradi all'Eremo di Gamogna, fino a San Benedetto in Alpe
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Eremo di Gamogna
L'Eremo di Gamogna si trova nell'Alpe di San Benedetto,
ai piedi del Monte Gamogna. E’ un antico complesso monastico fondato da San Pier
Damiani nel 1053 e recentemente ristrutturato e gestito dalla Fraternità
Monastica di Gerusalemme. La nuova struttura è composta dalla chiesa che
mantiene l’originaria struttura romanica, con una semplice facciata a capanna,
un ampio abside semicircolare con tetto conico rivestito di lastre di ardesia,
un campanile a vela, il chiostro, le celle dei monaci, il forno, la stalla e
l’essiccatoio. Presso l'Eremo è possibile essere ospitati in celle riservate, previo appuntamento, potendo effettuare un ritiro spirituale condividendolo con la fraternità monastica.
L'eremo fu fondato da San Pier Damiani nel 1053 e dedicato a San Barnaba, per accogliere i monaci Camaldolesi della Badia di Acereta o Badia della Valle. Gamogna è testimone della riforma dell’ordine benedettino che nato cinque secoli prima, necessitava un richiamo ad una maggiore spiritualità e ad un ritorno alla povertà evangelica.
Alla scelta di un luogo come Gamogna per fondarvi un eremo concorsero anche altri fattori: l’ubicazione strategica tra Romagna e Toscana e lungo una via già percorsa da pellegrini che avevano bisogno di assistenza.
Il 14 novembre 1532 fu chiuso per mancanza di monaci e trasformato in chiesa parrocchiale, dipendente dal capitolo della chiesa di San Lorenzo a Firenze.
ai piedi del Monte Gamogna. E’ un antico complesso monastico fondato da San Pier
Damiani nel 1053 e recentemente ristrutturato e gestito dalla Fraternità
Monastica di Gerusalemme. La nuova struttura è composta dalla chiesa che
mantiene l’originaria struttura romanica, con una semplice facciata a capanna,
un ampio abside semicircolare con tetto conico rivestito di lastre di ardesia,
un campanile a vela, il chiostro, le celle dei monaci, il forno, la stalla e
l’essiccatoio. Presso l'Eremo è possibile essere ospitati in celle riservate, previo appuntamento, potendo effettuare un ritiro spirituale condividendolo con la fraternità monastica.
L'eremo fu fondato da San Pier Damiani nel 1053 e dedicato a San Barnaba, per accogliere i monaci Camaldolesi della Badia di Acereta o Badia della Valle. Gamogna è testimone della riforma dell’ordine benedettino che nato cinque secoli prima, necessitava un richiamo ad una maggiore spiritualità e ad un ritorno alla povertà evangelica.
Alla scelta di un luogo come Gamogna per fondarvi un eremo concorsero anche altri fattori: l’ubicazione strategica tra Romagna e Toscana e lungo una via già percorsa da pellegrini che avevano bisogno di assistenza.
Il 14 novembre 1532 fu chiuso per mancanza di monaci e trasformato in chiesa parrocchiale, dipendente dal capitolo della chiesa di San Lorenzo a Firenze.
La cascata dell'Acquacheta (mt.710)
L' Acquacheta è un torrente che nasce dal Monte Lavane nell'Appennino Tosco-Romagnolo, nei pressi del Monte Falterona, e prima di passare per San Benedetto in Alpe forma una cascata suggestiva con un salto di 90 metri. Successivamente va a costituire il fiume Montone, che dopo Forli raggiunge il Mar Adriatico.
Citato da Dante Alighieri [che soggiornò a lungo in questa zona] nella Divina Commedia:
Come quel fiume c'ha proprio cammino
prima dal Monte Viso 'nver' levante,
da la sinistra costa d'Apennino,
che si chiama Acquacheta suso, avante
che si divalli giù nel basso letto,
e a Forlì di quel nome è vacante,
rimbomba là sovra San Benedetto
de l'Alpe per cadere ad una scesa
ove dovea per mille esser recetto;
così, giù d'una ripa discoscesa,
trovammo risonar quell' acqua tinta,
sì che 'n poc' ora avria l'orecchia offesa.
(Dante Alighieri - Divina commedia - Inferno - canto XVI
Come quel fiume c'ha proprio cammino
prima dal Monte Viso 'nver' levante,
da la sinistra costa d'Apennino,
che si chiama Acquacheta suso, avante
che si divalli giù nel basso letto,
e a Forlì di quel nome è vacante,
rimbomba là sovra San Benedetto
de l'Alpe per cadere ad una scesa
ove dovea per mille esser recetto;
così, giù d'una ripa discoscesa,
trovammo risonar quell' acqua tinta,
sì che 'n poc' ora avria l'orecchia offesa.
(Dante Alighieri - Divina commedia - Inferno - canto XVI
San Benedetto in Alpe
Ai piedi del Passo del Muraglione sorge San Benedetto la cui storia è legata all' Abbazia Benedettina, una delle più antiche dell'Appennino, fondata da San Romualdo nel 986. Si ha infatti notizia di un nucleo di eremiti già dal X secolo e qui, circa un secolo dopo, si fermò San Romualdo prima di fondare Camaldoli.
La decadenza dell'Abbazia iniziò sul finire del XIV secolo, quando passò sotto l'amministrazione della Basilica di San Lorenzo di Firenze.
Oggi nei suggestivi locali dell'antico Molino (qui sorgevano i molini dell'antica abbazia) è posto il centro visita del Parco delle Foreste Casentinesi. Intorno all'abbazia, all’incrocio dei torrenti Acquacheta e Rio Destro, sorse il nucleo di Biforco e più in basso, dove si trovavano i mulini del monastero, quello di Mulino.
Nel mediovevo era feudo dei Conti Guidi di Modigliana, mentre nel 1440, come libero Comune, passa sotto il dominio di Firenze.
Dal secolo XIV iniziò la decadenza dell’abbazia fino a che nel 1723 fu demolita l’antica chiesa per costruirne una nuova con un’unica navata. Dell’abbazia sono ancora visibili parte della cripta, i resti del chiostro con il pozzo un tempo al centro, il portale del chiostro, la torretta di difesa e le celle dei monaci.
http://www.turismoforlivese.it/servizi/menu/dinamica.aspx?ID=6000
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