maggio
– settembre 2014
Ospitale Valle Santa frazione Rimbocchi – La Verna apre la sua accoglienza ai pellegrini e cerca ospitalieri informazioni: - blog <ospitalevallesanta.blogspot.it > - e-mail [email protected] - cellulare +39.333.9966612 - gruppo facebook “Amici dell’Ospitale Valle Santa” |
AVVISO AI PELLEGRINI E AGLI OSPITALIERI L’Ospitale si trova sul versante Nord della montagna della Verna, a due ore e mezza/tre di marcia dal Santuario. Può ospitare per una notte sei Pellegrini; è presente almeno un Ospitaliere. E’ nel centro della piccola frazione di Rimbocchi,comune di Chiusi della Verna. L'Ospitale si chiama "Valle Santa", dal nome della vallata dove si trova: una verde conca poco abitata, propaggine del Casentino, cui in auto si accede da La Verna, da Camaldoli, da Bibbiena e dal Valico dei Mandrioli. Il telefono è: (+39)333.8136088. La Valle, che vede scorrere i due torrenti Corsalone e Rio di Corezzo, è solcata da diversi percorsi di pellegrinaggio: il Cammino di Assisi, che dal Passo della Calla scende a Camaldoli e quindi a Badia Prataglia per entrare poi nella Valle; il Cammino di San Vicinio, ampio reticolo incentrato su Sarsina che con un ramo varca il Passo di Serra e scende verso la Verna; la congiungente Bibbiena-Santa Maria del Sasso-La Verna; il Franziskusweg proveniente da Firenze; il Sentiero delle Foreste Sacre che - nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - percorre il prezioso insieme dei boschi e foreste della zona; la Via Romea Germanica da Bagno di Romagna-Passo di Serra. |
Ospitale Valle Santa a Rimbocchi
per pellegrini dei cammini di Assisi, San Vicinio e Via Romea di Stade
Nel maggio del 2011, in località Rimbocchi, comune di Chiusi della Verna, (Arezzo) è stato aperto l’ospitale “Valle Santa“ che dà ospitalità gratuita ai pellegrini con credenziale che transitano nella valle, percorrendo il cammino di Assisi, di San Vicinio, il Sentiero delle foreste Sacre o la variante della Via Romea di Stade. L’ospitale è dotato di 4-6 posti letto, doccia, cucina, lavatoio. Nel paesino di Rimbocchi vivono solo circa 50 persone. L’unico negozio è il forno Corsetti il cui “Pane di Rimbocchi”è celebre in tutto il Casentino, e anche oltre, e gli squisiti dolci della Simonetta deliziano i palati più raffinati. C’è inoltre un bar-ristorante-pizzeria aperto nei fine settimana. Nei paesini vicini, da 1 a 5 Km., si trovano vari negozi di alimentari che vendono un po’ di tutto.
L’ospitale è sorto per iniziativa di Romano Conti di Arezzo, un pellegrino, più volte recatosi a Santiago, e che ama molto la Valle Santa. (e-mail:[email protected]). Durante i lunghi cammini i pellegrini vengono accolti, anche gratuitamente, in ospitali dove altri pellegrini prestano servizio volontario. Il cammino regala tante emozioni, tante gioie, sia pure insieme a fatiche e disagi. Al ritorno il pellegrino si sente interiormente più ricco e con grande desiderio di ricambiare in qualche modo ciò che ha ricevuto durante il suo peregrinare. Probabilmente è questo lo spirito che ha animato il pellegrino di Arezzo quando ha pensato all’apertura di un ospitale. E sicuramente è con lo stesso spirito che al “Valle Santa” per tutta l’estate altri pellegrini si sono alternati a prestare servizio volontario. Con il suo grazie al momento della partenza, il pellegrino esprime la sua gratitudine per ciò che ha ricevuto, forse senza sapere che è altrettanto importante ciò che egli, con la sua presenza, ha donato. In questo suo primo anno di apertura i pellegrini all’ospitale Valle Santa sono stati pochi, probabilmente perché l’ospitale è ancora poco noto e anche perché non molti sono i pellegrini in transito per la scarsa conoscenza dei nuovi cammini. E ad anni recenti risalgono anche le iniziative per riscoprire e valorizzare l’antica Via Romea di Stade. Ma tutto lascia prevedere che in futuro i pellegrini su queste vie saranno più numerosi.
Il paese di Rimbocchi sorge nel fondo valle, alla confluenza di più strade e al rimbocco del fosso di Corezzo nel torrente Corsalone. L’ospitale Valle Santa prende il nome dall’omonima valle, territorio aspro, con sentieri impervi, in parte coperto da boschi spontanei alternati a pascoli, campi, gole profonde scavate da torrenti, calanchi, che rendono il paesaggio affascinante e molto suggestivo. Tutt’intorno alla valle incantevoli montagne boscose sulle quali si staglia il Monte della Verna. Questo panorama doveva piacere molto anche a Michelangelo dal momento che lo ha inserito sullo sfondo del suo celebre Tondo Doni, come dimostrato dallo studioso Simmaco Percario. (Critica d’Arte n.20). La valle sorge sotto l’Alpe di Serra, terra di confine e di transito tra Casentino, Romagna e altaValtiberina. Nel Medioevo la Vallesanta era un punto nevralgico per il transito delle legioni romane e successivamente per i pellegrini che dal Nord Europa si recavano a Roma per la Via Maior (la miglior via per Roma), che oggi chiamiamo “La Via Romea dell’Alpe di Serra “, o “Via Romea di Stade”. Il transito sulla Via Romea è rimasto attivo fino al secolo XIV e tuttavia il valico dell’Alpe di Serra è stato abbandonato solo dopo l’apertura del Passo dei Mandrioli, nel 1880.
La presenza di questa via ha favorito il sorgere di insediamenti abitativi nonché di castelli e fortificazioni per il controllo del transito sulla strada. Sorsero altresì ospitali per dare accoglienza a viandanti e pellegrini. I piccoli paesini della Valle Santa esistono tuttora e quasi tutti abitati: Corezzo, Frassineta, Biforco, Pezza, Aioli, (a metà strada tra Rimbocchi e Biforco) Montefatucchio, Serra, Scapruggine, Monte Silvestri, ed altri. Dei castelli non restano che pochi ruderi, come il castello di Montefatucchio, a 900 mt. di altitudine, cui si può accedere solo a piedi per un sentiero accidentato ed in cima al cono si possono vedere poche muraglie ed una cisterna. Notizie certe a partire dal X e XI secolo sui piccoli centri e sui castelli della valle, ci vengono tramandate da documenti laici ed ecclesiastici. Per Corezzo: nell’anno 967 Ottone I assegnò in feudo ai nobili di Chiusi e di Caprese una grossa fascia di territorio appenninico. Montefatucchio: nel 1008 il vescovo di Arezzo Elemperto, dona il Montefatucchio alla Badia Prataglia. Frassineta: nel 1016 vennero consegnati a Badia Prataglia alcuni effetti situati nei casali di Frassineta.. Pezza: nel 1028 Teodaldo, vescovo di Arezzo confermò alla Badia Prataglia i beni di Pezza posti nel piviere di Bibbiena (Annali Camaldolesi). Biforco: con atto del 1052 Ugo, figlio di Petronio, lasciò alla Badia Prataglia parte del suo patrimonio. Quanto agli ospitali abbiamo notizia che a Montefatucchio paese c’era uno ospizio con oratorio annesso, di antica origine, dove sembra sia stato ospitato San Barnaba quando soggiornò in Casentino (I secolo d.C.). Se ne trovano tracce nelle cronache e in vari documenti dei secoli passati. Ospitale di Ajole: “Un ospizio (S.Leonardo a Ajole) esisteva sull’Archiano nel piviere di Partina, siccome apparisce da due carte di Camaldoli del 1056 e 1059 (Annuali Camaldolesi)”. Ma Antonio Bacci in un articolo su “La Melior Via” per Roma, precisa che la Chiesa di S.Leonardo e l’ospitale si trovavano non ad Aiole, ma a Ponte Aiole, cioè a Rimbocchi, mentre ad Aiole esisteva la Chiesa di S.Lucia.
E dunque, noi oggi non possiamo non rilevare questo evento straordinario: dopo mille anni, nello stesso luogo, l’ospitale Valle Santa continua a dare ospitalità ai pellegrini che transitano per quella via che, per dirla con Giovanni Caselli, “ha visto il passaggio di numerosi imperatori germanici, re, eserciti, e pellegrini, in transito fra la Germania e Roma”.
Fra mille anni, a Rimbocchi, ci sarà un nuovo ospitale per dare ospitalità ai pellegrini che transiteranno sulla antichissima Via Romea dell’Alpe di Serra? Noi propendiamo per il si perché scrivendo questo articolo ci siamo resi conto che, per tutto quello che per l’uomo è veramente importante, mille anni di sopravvivenza, in fondo, sono un tempo relativamente breve.
Vera e Carlo
Firenze, 15 agosto 2011
Bibliografia -Centro studi Romei – La “Melior Via” per Roma – 2002
Comune di Chiusi della Verna – Assessorato alla Cultura La Vallesanta 2003
TAN – Chiusi della Verna – Arnaud – 1991
Giovanni Caselli- La Via Romea di Stade Palcoscenico del Medioevo- Visita Internet del 26.01.2009
Simmaco Percario Critica d’Arte n.20 – 2003
Nel maggio del 2011, in località Rimbocchi, comune di Chiusi della Verna, (Arezzo) è stato aperto l’ospitale “Valle Santa“ che dà ospitalità gratuita ai pellegrini con credenziale che transitano nella valle, percorrendo il cammino di Assisi, di San Vicinio, il Sentiero delle foreste Sacre o la variante della Via Romea di Stade. L’ospitale è dotato di 4-6 posti letto, doccia, cucina, lavatoio. Nel paesino di Rimbocchi vivono solo circa 50 persone. L’unico negozio è il forno Corsetti il cui “Pane di Rimbocchi”è celebre in tutto il Casentino, e anche oltre, e gli squisiti dolci della Simonetta deliziano i palati più raffinati. C’è inoltre un bar-ristorante-pizzeria aperto nei fine settimana. Nei paesini vicini, da 1 a 5 Km., si trovano vari negozi di alimentari che vendono un po’ di tutto.
L’ospitale è sorto per iniziativa di Romano Conti di Arezzo, un pellegrino, più volte recatosi a Santiago, e che ama molto la Valle Santa. (e-mail:[email protected]). Durante i lunghi cammini i pellegrini vengono accolti, anche gratuitamente, in ospitali dove altri pellegrini prestano servizio volontario. Il cammino regala tante emozioni, tante gioie, sia pure insieme a fatiche e disagi. Al ritorno il pellegrino si sente interiormente più ricco e con grande desiderio di ricambiare in qualche modo ciò che ha ricevuto durante il suo peregrinare. Probabilmente è questo lo spirito che ha animato il pellegrino di Arezzo quando ha pensato all’apertura di un ospitale. E sicuramente è con lo stesso spirito che al “Valle Santa” per tutta l’estate altri pellegrini si sono alternati a prestare servizio volontario. Con il suo grazie al momento della partenza, il pellegrino esprime la sua gratitudine per ciò che ha ricevuto, forse senza sapere che è altrettanto importante ciò che egli, con la sua presenza, ha donato. In questo suo primo anno di apertura i pellegrini all’ospitale Valle Santa sono stati pochi, probabilmente perché l’ospitale è ancora poco noto e anche perché non molti sono i pellegrini in transito per la scarsa conoscenza dei nuovi cammini. E ad anni recenti risalgono anche le iniziative per riscoprire e valorizzare l’antica Via Romea di Stade. Ma tutto lascia prevedere che in futuro i pellegrini su queste vie saranno più numerosi.
Il paese di Rimbocchi sorge nel fondo valle, alla confluenza di più strade e al rimbocco del fosso di Corezzo nel torrente Corsalone. L’ospitale Valle Santa prende il nome dall’omonima valle, territorio aspro, con sentieri impervi, in parte coperto da boschi spontanei alternati a pascoli, campi, gole profonde scavate da torrenti, calanchi, che rendono il paesaggio affascinante e molto suggestivo. Tutt’intorno alla valle incantevoli montagne boscose sulle quali si staglia il Monte della Verna. Questo panorama doveva piacere molto anche a Michelangelo dal momento che lo ha inserito sullo sfondo del suo celebre Tondo Doni, come dimostrato dallo studioso Simmaco Percario. (Critica d’Arte n.20). La valle sorge sotto l’Alpe di Serra, terra di confine e di transito tra Casentino, Romagna e altaValtiberina. Nel Medioevo la Vallesanta era un punto nevralgico per il transito delle legioni romane e successivamente per i pellegrini che dal Nord Europa si recavano a Roma per la Via Maior (la miglior via per Roma), che oggi chiamiamo “La Via Romea dell’Alpe di Serra “, o “Via Romea di Stade”. Il transito sulla Via Romea è rimasto attivo fino al secolo XIV e tuttavia il valico dell’Alpe di Serra è stato abbandonato solo dopo l’apertura del Passo dei Mandrioli, nel 1880.
La presenza di questa via ha favorito il sorgere di insediamenti abitativi nonché di castelli e fortificazioni per il controllo del transito sulla strada. Sorsero altresì ospitali per dare accoglienza a viandanti e pellegrini. I piccoli paesini della Valle Santa esistono tuttora e quasi tutti abitati: Corezzo, Frassineta, Biforco, Pezza, Aioli, (a metà strada tra Rimbocchi e Biforco) Montefatucchio, Serra, Scapruggine, Monte Silvestri, ed altri. Dei castelli non restano che pochi ruderi, come il castello di Montefatucchio, a 900 mt. di altitudine, cui si può accedere solo a piedi per un sentiero accidentato ed in cima al cono si possono vedere poche muraglie ed una cisterna. Notizie certe a partire dal X e XI secolo sui piccoli centri e sui castelli della valle, ci vengono tramandate da documenti laici ed ecclesiastici. Per Corezzo: nell’anno 967 Ottone I assegnò in feudo ai nobili di Chiusi e di Caprese una grossa fascia di territorio appenninico. Montefatucchio: nel 1008 il vescovo di Arezzo Elemperto, dona il Montefatucchio alla Badia Prataglia. Frassineta: nel 1016 vennero consegnati a Badia Prataglia alcuni effetti situati nei casali di Frassineta.. Pezza: nel 1028 Teodaldo, vescovo di Arezzo confermò alla Badia Prataglia i beni di Pezza posti nel piviere di Bibbiena (Annali Camaldolesi). Biforco: con atto del 1052 Ugo, figlio di Petronio, lasciò alla Badia Prataglia parte del suo patrimonio. Quanto agli ospitali abbiamo notizia che a Montefatucchio paese c’era uno ospizio con oratorio annesso, di antica origine, dove sembra sia stato ospitato San Barnaba quando soggiornò in Casentino (I secolo d.C.). Se ne trovano tracce nelle cronache e in vari documenti dei secoli passati. Ospitale di Ajole: “Un ospizio (S.Leonardo a Ajole) esisteva sull’Archiano nel piviere di Partina, siccome apparisce da due carte di Camaldoli del 1056 e 1059 (Annuali Camaldolesi)”. Ma Antonio Bacci in un articolo su “La Melior Via” per Roma, precisa che la Chiesa di S.Leonardo e l’ospitale si trovavano non ad Aiole, ma a Ponte Aiole, cioè a Rimbocchi, mentre ad Aiole esisteva la Chiesa di S.Lucia.
E dunque, noi oggi non possiamo non rilevare questo evento straordinario: dopo mille anni, nello stesso luogo, l’ospitale Valle Santa continua a dare ospitalità ai pellegrini che transitano per quella via che, per dirla con Giovanni Caselli, “ha visto il passaggio di numerosi imperatori germanici, re, eserciti, e pellegrini, in transito fra la Germania e Roma”.
Fra mille anni, a Rimbocchi, ci sarà un nuovo ospitale per dare ospitalità ai pellegrini che transiteranno sulla antichissima Via Romea dell’Alpe di Serra? Noi propendiamo per il si perché scrivendo questo articolo ci siamo resi conto che, per tutto quello che per l’uomo è veramente importante, mille anni di sopravvivenza, in fondo, sono un tempo relativamente breve.
Vera e Carlo
Firenze, 15 agosto 2011
Bibliografia -Centro studi Romei – La “Melior Via” per Roma – 2002
Comune di Chiusi della Verna – Assessorato alla Cultura La Vallesanta 2003
TAN – Chiusi della Verna – Arnaud – 1991
Giovanni Caselli- La Via Romea di Stade Palcoscenico del Medioevo- Visita Internet del 26.01.2009
Simmaco Percario Critica d’Arte n.20 – 2003