Cammino sulla Via Francigena
Dal Passo del gran San Bernardo a Pavia
Un ringraziamento ai nuovi Testimoni
Giovanna e Guido, nostri amici hanno percorso questo cammino,
in puro spirito pellegrino
Dal 7 al 20 settembre 2011
Dopo tanti cammini verso Santiago di Compostela, abbiamo sentito il desiderio di camminare verso la tomba di San Pietro e perciò di percorrere la Via Francigena di Sigerico.
Abbiamo deciso di iniziare dal Passo del Gran San Bernardo, perché lo consideriamo un punto importante della Via e il giusto inizio quale punto estremo del confine italiano.
Lì abbiamo percepito l’emozione del riecheggiare dei passi dei tanti pellegrini che nei secoli vi sono passati trovando accoglienza e soccorso. Lì la natura nella sua aspra bellezza è padrona; le abbondanti nevicate e le tormente hanno messo e mettono a rischio la vita di chi d’inverno vi si avventura, come testimonia una lapide posta lungo il sentiero che ricorda un gruppo di zingari stagnini sopraffatti da una tempesta di neve.Unico riparo è la millenaria presenza dei monaci agostiniani che ancora oggi vivono per tutto l’anno nell’Ospizio, dedicandosi alla preghiera e all’accoglienza.
Abbiamo deciso di iniziare dal Passo del Gran San Bernardo, perché lo consideriamo un punto importante della Via e il giusto inizio quale punto estremo del confine italiano.
Lì abbiamo percepito l’emozione del riecheggiare dei passi dei tanti pellegrini che nei secoli vi sono passati trovando accoglienza e soccorso. Lì la natura nella sua aspra bellezza è padrona; le abbondanti nevicate e le tormente hanno messo e mettono a rischio la vita di chi d’inverno vi si avventura, come testimonia una lapide posta lungo il sentiero che ricorda un gruppo di zingari stagnini sopraffatti da una tempesta di neve.Unico riparo è la millenaria presenza dei monaci agostiniani che ancora oggi vivono per tutto l’anno nell’Ospizio, dedicandosi alla preghiera e all’accoglienza.
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Rigenerati da momenti di intensa spiritualità condivisa con i monaci, siamo partiti sotto uno splendido sole, mentre Francesco, un pellegrino ciclista di Torino, ci sfrecciava davanti con la sua bicicletta. I panorami stupendi e i ghiacciai che via via sono apparsi alla nostra vista sono stati i nostri primi compagni di cammino insieme al fischio della marmotta. La discesa verso Aosta, segnata prevalentemente dal segnavia 103 e da qualche cartello indicante Via Francigena, attraversa numerosi paesi dalle graziose case in pietra abbelliti da splendidi fiori. Spesso camminiamo lungo i Rus, canali d’acqua frutto dell’ingegno e della fatica dell’uomo che qui è testimoniata un po’ dappertutto. In particolare dagli antichi vigneti costruiti su terrazzamenti e formati da pergole sostenute da pilastri in pietra di forma conica, aventi la funzione di trattenere il caldo del giorno per rilasciarlo di notte permettendo così la maturazione dell’uva..
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Non mancano le cappelle per una sosta in preghiera dedicate soprattutto a San Rocco, oltre a chiese di notevole pregio, come la parrocchiale di san Martino ad Arnad.
La storia ci accompagna con i monumenti di Aosta, i castelli disseminati nella valle, Fenis, Issogne, Verrès, Forte di Bard e le vie romane, come la strada delle Gallie di Donnas. Ma soprattutto, per il sollievo del pellegrino, la Valle d’Aosta è ricchissima di fontane che ci sono state preziose amiche in questo nostro assolato cammino.
La storia ci accompagna con i monumenti di Aosta, i castelli disseminati nella valle, Fenis, Issogne, Verrès, Forte di Bard e le vie romane, come la strada delle Gallie di Donnas. Ma soprattutto, per il sollievo del pellegrino, la Valle d’Aosta è ricchissima di fontane che ci sono state preziose amiche in questo nostro assolato cammino.
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Le tappe che attraversano il Piemonte ci hanno regalato la sorpresa di percorrere la più grande valle morenica d’Europa, chiusa da un lungo altipiano, “la serra”, risultato del ritiro dei ghiacciai millenari, costellata di bellissimi laghi dove spesso si riflettono gli alti e slanciati campanili dei borghi che vi si affacciano..
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Da Vercelli in poi abbiamo camminato in mezzo al giallo delle risaie con il riso ormai maturo, lungo tanti canali di irrigazione tra cui l’importantissimo canale Cavour, opera idraulica realizzata nell’800, in appena tre anni!!!e incrociando qua e là le caratteristiche antiche cascine lombarde.
Infine siamo entrati a Pavia, costeggiando il bellissimo parco del fiume Ticino e terminando il cammino di quest’anno con l’imperdibile visita alla splendida Certosa.
Tante le persone che ci hanno salutato ed apprezzato per il nostro pellegrinare e tanti che si impegnano per la Via Francigena: ad Aosta il parroco di S.Martin offre un monolocale stupendo, a Chatillon i frati cappuccini mettono a disposizione una cameretta, a Santhià gli Amici della Via Francigena gestiscono un efficiente ospitale per pellegrini; a Mortara una coppia di sposi ha permesso la riapertura dell’ostello presso l’Abbazia di S.Albino, a Tromello c’è Carlo della Confraternita di S.Rocco che sta all’inizio del paese per accogliere i pellegrini offrendo loro da bere e consegnando un’apposita pergamena; a Groppello Cairoli Suor Agostina accoglie i pellegrini nella mansarda a quattro letti messa a disposizione dal parroco.
Non sono stati molti i pellegrini con cui abbiamo potuto condividere un po’ di strada, ma come sempre, sono stati ugualmente importanti: Lucio e Serena curatori del sito www.francigenastreetview.com, Charles della Scozia e Brigitte della Svizzera. Ciononostante, sapevamo che i nostri passi seguivano quelli di tanti che ci stavano precedendo e sappiamo che non mancheranno quelli che seguiranno i nostri, perché il cammino chiama e sta chiamando.
Infine siamo entrati a Pavia, costeggiando il bellissimo parco del fiume Ticino e terminando il cammino di quest’anno con l’imperdibile visita alla splendida Certosa.
Tante le persone che ci hanno salutato ed apprezzato per il nostro pellegrinare e tanti che si impegnano per la Via Francigena: ad Aosta il parroco di S.Martin offre un monolocale stupendo, a Chatillon i frati cappuccini mettono a disposizione una cameretta, a Santhià gli Amici della Via Francigena gestiscono un efficiente ospitale per pellegrini; a Mortara una coppia di sposi ha permesso la riapertura dell’ostello presso l’Abbazia di S.Albino, a Tromello c’è Carlo della Confraternita di S.Rocco che sta all’inizio del paese per accogliere i pellegrini offrendo loro da bere e consegnando un’apposita pergamena; a Groppello Cairoli Suor Agostina accoglie i pellegrini nella mansarda a quattro letti messa a disposizione dal parroco.
Non sono stati molti i pellegrini con cui abbiamo potuto condividere un po’ di strada, ma come sempre, sono stati ugualmente importanti: Lucio e Serena curatori del sito www.francigenastreetview.com, Charles della Scozia e Brigitte della Svizzera. Ciononostante, sapevamo che i nostri passi seguivano quelli di tanti che ci stavano precedendo e sappiamo che non mancheranno quelli che seguiranno i nostri, perché il cammino chiama e sta chiamando.