Giuseppe Verdi - I Lombardi alla prima crociata

Coro dei pellegrini e crociati
Atto Quarto Alle tende lombarde presso il sepolcro di Rachele
O Signore, dal tetto natio
Ci chiamasti con santa promessa;
noi siam giunti all’invito di un pio,
giubilando per l’ aspro sentier.
Ma la fronte avvilita e dimessa
Hanno i servi già baldi e valenti!
Deh! non far che ludibrio alle genti
Sieno Cristo i tuoi fidi guerrier!
Oh fresc’aure volanti sui vaghi
Ruscelletti de’ prati lombardi!
Fonti eterne! Purissimi laghi!
Oh vigneti indorati dal sol!
Dono infausto, crudele è la mente
Che vi pinge si veri agli sguardi,
ed al labbro più duro e cocente
fa la sabbia d’un arido suol
Il pellegrino non può che essere distante dal mondo delle crociate e nondimeno da quello delle guerre sante. Ciò nonostante nel ripercorrere la storia dei pellegrini molto spesso li troviamo insieme, e così avviene anche in questa opera lirica.
L’intreccio della vicenda, tratta dal poema di Tommaso Grossi, è stato reso snello dal librettista, ma Giuseppe Verdi crea una musica che ne aumenta il valore e gli consacra la fama. E in fondo è proprio il coro dei pellegrini che contribuisce in modo particolare a questo riconoscimento anche popolare della musica. Ma per quanto sia conosciuto, non sono molti coloro che conoscono il motivo che spinge i pellegrini e i crociati a questa preghiera: musica e parole hanno tale fascino che raccolgono tutta l’attenzione.
Senza addentrarci nel racconto dell’opera arriviamo al momento del coro per conoscere questo motivo. Troviamo i pellegrini e i Crociati presso il sepolcro di Rachele nel momento in cui hanno un grande impedimento che non solo toglie la speranza di entrare in Gerusalemme ma vede la loro stessa vita in pericolo: la siccità . Per questo pregano il Signore per il quale sono partiti giubilando per l’aspro sentier di non diventare
Atto Quarto Alle tende lombarde presso il sepolcro di Rachele
O Signore, dal tetto natio
Ci chiamasti con santa promessa;
noi siam giunti all’invito di un pio,
giubilando per l’ aspro sentier.
Ma la fronte avvilita e dimessa
Hanno i servi già baldi e valenti!
Deh! non far che ludibrio alle genti
Sieno Cristo i tuoi fidi guerrier!
Oh fresc’aure volanti sui vaghi
Ruscelletti de’ prati lombardi!
Fonti eterne! Purissimi laghi!
Oh vigneti indorati dal sol!
Dono infausto, crudele è la mente
Che vi pinge si veri agli sguardi,
ed al labbro più duro e cocente
fa la sabbia d’un arido suol
Il pellegrino non può che essere distante dal mondo delle crociate e nondimeno da quello delle guerre sante. Ciò nonostante nel ripercorrere la storia dei pellegrini molto spesso li troviamo insieme, e così avviene anche in questa opera lirica.
L’intreccio della vicenda, tratta dal poema di Tommaso Grossi, è stato reso snello dal librettista, ma Giuseppe Verdi crea una musica che ne aumenta il valore e gli consacra la fama. E in fondo è proprio il coro dei pellegrini che contribuisce in modo particolare a questo riconoscimento anche popolare della musica. Ma per quanto sia conosciuto, non sono molti coloro che conoscono il motivo che spinge i pellegrini e i crociati a questa preghiera: musica e parole hanno tale fascino che raccolgono tutta l’attenzione.
Senza addentrarci nel racconto dell’opera arriviamo al momento del coro per conoscere questo motivo. Troviamo i pellegrini e i Crociati presso il sepolcro di Rachele nel momento in cui hanno un grande impedimento che non solo toglie la speranza di entrare in Gerusalemme ma vede la loro stessa vita in pericolo: la siccità . Per questo pregano il Signore per il quale sono partiti giubilando per l’aspro sentier di non diventare
Giuseppe Verdi - La forza del destino

Piccolo coro
Dopo il coro ‘ O Signore dal tetto natio’ dall’ opera ‘I Lombardi alla prima crociata‘, Giuseppe Verdi propone un’ altra presenza: una breve apparizione di un gruppo di pellegrini non priva di quel trasporto che si viene a comunicare al loro passaggio.
Dall’opera ‘ La forza del destino ‘, la scena prima del secondo atto ci porta questa breve apparizione, un passaggio di pellegrini si inserisce nell’intreccio delle vicende.
…… All’osteria del villaggio di Hormachuelos, in Spagna, si sente da fuori arrivare un canto
Padre Eterno Signor, Pietà di noi,
Divin Figlio Signor, Pietà di noi.
Santo Spirito Signor, Pietà di noi.
Uno e Trino Signor, Pietà di noi.
Tutti si alzano e domandano chi sono? -“Sono pellegrini che vanno al giubileo ”
Lasciano la tavola, si scoprono il capo e s’inginocchiano –“ Preghiam con loro ”
Su noi prostrati e supplici
Stendi la man, Signore;
Dall'infernal malore
Ne salvi tua bontà. Signor, pietà!
I pellegrini passano! Tutti riprendono i loro posti. Si passano un fiasco: “Viva la buona compagnia! ”
Dopo il coro ‘ O Signore dal tetto natio’ dall’ opera ‘I Lombardi alla prima crociata‘, Giuseppe Verdi propone un’ altra presenza: una breve apparizione di un gruppo di pellegrini non priva di quel trasporto che si viene a comunicare al loro passaggio.
Dall’opera ‘ La forza del destino ‘, la scena prima del secondo atto ci porta questa breve apparizione, un passaggio di pellegrini si inserisce nell’intreccio delle vicende.
…… All’osteria del villaggio di Hormachuelos, in Spagna, si sente da fuori arrivare un canto
Padre Eterno Signor, Pietà di noi,
Divin Figlio Signor, Pietà di noi.
Santo Spirito Signor, Pietà di noi.
Uno e Trino Signor, Pietà di noi.
Tutti si alzano e domandano chi sono? -“Sono pellegrini che vanno al giubileo ”
Lasciano la tavola, si scoprono il capo e s’inginocchiano –“ Preghiam con loro ”
Su noi prostrati e supplici
Stendi la man, Signore;
Dall'infernal malore
Ne salvi tua bontà. Signor, pietà!
I pellegrini passano! Tutti riprendono i loro posti. Si passano un fiasco: “Viva la buona compagnia! ”
Giuseppe Verdi - Ernani

Nella parte seconda dell'opera il protagonista Ernani si introduce
nel castello del Grande di Spagna Don Ruy Gomez De Silva
nelle vesti di pellegrino per poter raggiungere l'amata, Elvira .
Viene accolto con totale spirito di ospitalità senza sospetto dell'inganno
nel castello del Grande di Spagna Don Ruy Gomez De Silva
nelle vesti di pellegrino per poter raggiungere l'amata, Elvira .
Viene accolto con totale spirito di ospitalità senza sospetto dell'inganno
Giuseppe Verdi - Don Carlo

Ultimo atto
al ciel raccomando
il pellegrin che parte
al ciel raccomando
il pellegrin che parte