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I grandi cammini

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Gli uomini come gli animali hanno affinato la loro capacità di spostarsi per la necessaria ricerca del cibo, o per assicurarsi luoghi di protezione e di difesa.
Ma un richiamo ugualmente importante diventa, nel suo processo di evoluzione, quello della ricerca del sacro, e insieme a quello, il desiderio di conoscenza. Dalle più antiche culture ci sono pervenuti i segni di luoghi dove gli  uomini hanno cercato e creato il sacro, ossia il luogo dove stabilire un contatto  e una vicinanza con il divino.
I Menhir, dal bretone “men” (pietra) e “hir” (lunga) indica le pietre erette, come il Grand Menhir Brisé (Bretagna) che, alto 20 m e pesante 350 T, il più grande menhir mai lavorato e trasportato dall’uomo neolitico europeo, sono stati valutati sia come simboli religiosi che potevano trovarsi in prossimità di una tomba, sia come punti di orientamento nel territorio o come tempio astronomico a segnalare il sorgere e il tramontare del sole e della luna.
 I Dolmen, dal bretone  dol = tavola e men= pietra, sono tumuli lunghi, creati come  monumenti sepolcrali. Questi simboli, le grandi pietre, di diffusero in Europa a partire dal V millennio perdurando in vario modo fino all’età del ferro.
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Nel Mondo egiziano

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Gli Egizi, sono considerati il popolo più religioso di tutta l'antichità perché credevano in un legame molto forte tra le vicende umane e il mondo degli dèi. Le divinità egizie erano così tante che è complesso menzionarle, però  si credeva in un dio supremo il sole, Ra, da quale derivavano gli altri dei. Osiride era dio della terra; Seth,dio del deserto; Iside, sposa di Osiride. Anche alcuni animali avevano la considerazione di divinità essendo rappresentativi di dei , come il falco che rappresentava Horus, il figlio di Osiride
Raramente ci si recava in pellegrinaggio ai luoghi di culto più famosi, come Abido o Busiris. Infatti erano i sacerdoti che come delegati dal popolo avevano l’accesso ai templi, ai luoghi di culto e potevano parlare agli dei.

Il culto dei morti era basilare pertanto la maggior parte dei templi erano funerari e mentre onoravano la divinità costituivano l’importante sepoltura dei re e dei personaggi importante.  Erano costruzioni grandiose ed imponenti in pietra, precedute da viali fiancheggiati da sfingi, ornate di sculture, di colonne, di affreschi, di iscrizioni in caratteri geroglifici.
Presso ogni tempio vivevano molti sacerdoti, che venivano preparati in apposite scuole, o centri culturali annessi ad ogni santuario, chiamate  case di vita.
I templi era voluti dagli stessi Faraoni perché  si riteneva che fossero gli Dei che permettevano ai Faraoni ogni potere anche quello di sconfiggere i nemici.
Nel corso delle dinastie il potere divenne sempre più teocratico , tanto che i sacerdoti finirono per essere i veri padroni del paese.
Amenophis III cominciò una svolta religiosa in senso monoteista. Suo figlio Amenhotep IV detto Akhenaton è passato alla storia come il faraone eretico che intorno al 1300 a.C. contrappose un culto monoteista a quello politeista. Stabilì che si doveva adorare un nuovo dio, Aton, che era l'unico vero Dio e unico creatore dell'universo. Aton era rappresentato come un sole i cui raggi sono braccia terminanti con mani.  Fu appositamente costruita una nuova capitale dove tutto il tema religioso egiziano venne rivisto. L’innovazione fu una sfida diretta contro la casta sacerdotale.  Questo cambiamento rimase solo per la durata del suo regno, ma ebbe una notevole importanza per la cultura del paese e per lo stimolo alla produzione artistica ( arte amarniana ).
 Nefertiti  è il nome della sposa di  Akhenaton. Di lei al museo di Berlino è conservato un busto in calcare policrono.

Nell’oasi di Siwa, il tempio di Ammone.
 I santuari maggiori dedicati ad Amon sono il tempio di Karnak e quello di Luxor.
Erotodo racconta che  ogni anno alla fine di ottobre 700 mila uomini e donne andavano in pellegrinaggio : alcune donne suonano sistri ed alcuni uomini suonano flauti per tutta la duarata del viaggio mentre gli altri battono le mani…. Quando si fermano nelle città…alcune donne danzano ed altre fanno scherzi… quando giungono a Bubastis inizia la festa con grandi offerte e sacrifici durante i quali consumano più vino che non in tutto il resto dell’anno.

Mondo Greco

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Un ruolo molto importante ha svolto il mondo greco verso i culti, con importanti templi dedicati alle divinità che onorati con riti presiedevano alla protezione dei vari aspetti della natura e della vita. Per chiedere loro aiuto e consiglio esistevano gli oracoli; a quello famoso di Delfi, nella Focide, ai piedi del Parnaso, luogo già sacro di culti precedenti, arrivavano non solo i Greci, ma era meta ambita di studiosi che venivano da lontano attirati dall'idea che quel luogo sacro potesse custodire il mistero del futuro ed il potere di sconfiggere il male. Intorno a questi oracoli si svolgevano manifestazioni importanti, ma in occasione delle gare sportive venivano indette delle tregue proprio per permettere ai pellegrini di recarsi al santuario senza rischi.  Se il tempio greco si presenta con un grande spirito di apertura e con una impronta anche scenografica, la civiltà  egizia e mesopotamica sviluppa un'architettura sacra connessa alle funzioni astronomiche.  I Monumenti  megalitici delle grandi civiltà fluviali e mediterranee come il tempio e santuario del dio Amon a Luxor  e l'adiacent e area sacra di Karnak, in Egitto rappresentano uno dei più significativi complessi di culto monumentali. Il luogo sacro è chiuso e impenetrabile: il tempio è il santuario o custodisce il tesoro della città. L'impenetrabilità e la complessità architettonica mostrano la ricchezza e la forza della classe sacerdotale. Il mistero del rito celebrato all'interno del tempio afferma il loro potere.

Mondo ebraico.

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Nel mondo ebraico si incontra una religione che crea l'appartenenza ad una fede comune che deve rispettare delle precise leggi date da un Dio al suo popolo. Il tempio era considerato la residenza nel mondo inferiore della presenza divina, secondo la Torah, fu realizzato per ospitare l’Arca dell’Alleanza. Per onorare la memoria della Prima distruzione del Tempio di Gerusalemme nasce il rito del pellegrinaggio, che diventa anche una forma di consolidamento dei rapporti sociali. Il precetto era di andare in pellegrinaggio a Gerusalemme tre volte l'anno, in occasione della Pasqua, della Pentecoste e delle Capanne.
Dal trattato tardo-antico Abbot di Rabbi Nathan ( 35 ) che contiene vecchie tradizioni si legge …..nessun uomo disse mai ad un suo compagno ' non ho trovato un letto per dormire a Gerusalemme.
'I cristiani impararono dagli ebrei ad andare i pellegrinaggio … a imitazione dei Giudei, i quali avevano gli ospizi nelle sinagoghe, ne' quali a spese comuni erano alloggiati i viandanti, e i pellegrini' (T.M. Mammachi )
Gli Etruschi si formarono nel IX secolo a.C. e caddero nel 295 a.C. sopraffatti dai popoli dei Sanniti, dei Celti e dei Romani. Quando una comunità prende forma cerca le sue origini in una fonte divina, e così che troviamo una leggenda che parla di Tacete, un bambino nato da un solco lasciato dall'aratro, profeta e saggio apparso per insegnare l'arte della divinazione e la comprensione del volere degli dei. Per ascoltarlo una moltitudine di persone arrivarono da ogni parte dell'Etruria. Così si dice che sia nata la religione etrusca, con un raduno per ascoltare Tacete, quasi un pellegrinaggio ma forse l'unico perché il culto degli etruschi si pone fondamentalmente nello stretto rapporto di relazione fra la natura e la divinità.. Tito Livio racconta che questo fu "un popolo che fra tutti gli altri si dedicò particolarmente alle pratiche religiose, in quanto si distingueva nel saperle coltivare".

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Mondo romano

Dalla tradizione etrusca e greca nasce la religione romana, era politeista e gli dei rappresentavano ogni attività umana. Essendo molto ampio il numero degli dei da venerare, non fu difficile ai romani aggiungere anche quelli delle popolazioni conquistate: i romani, infatti, non credevano realmente nella religione, ma la usavano solo per la propiziazione delle loro attività o per rafforzare il loro dominio usandola   come strumento di potere.
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Cristianesimo

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Con l'avvento del Cristianesimo a Roma arriva l'apostolo Paolo che diffonde il nuovo culto. I cristiani però vengono presto temuti come una forza disgregatrice dell'Impero, furono fortemente combattuti e devono passare molti anni di clandestinità e lunghi periodi di persecuzioni prima che la nuova religione si possa manifestare apertamente.
Solo dopo l'Editto di Costantino nel 313 (Editto di Milano ) nel quale la religione cristiana viene ufficialmente riconosciuta si diffondono i pellegrinaggi. La prima meta del pellegrinaggio è rivolta alla Palestina, a Gerusalemme. I fedeli finalmente liberi di professare il proprio credo, rendono omaggio ai luoghi vissuti da Gesù, e non solo, si porta anche devozione ai santi e ai martiri nei loro luoghi di sepoltura creando dei veri e propri cammini e future strade. Al pari di Roma altre chiese hanno avuto un ruolo importante nella diffusione del cristianesimo, la chiesa di Antiochia, dove fu vescovo Ignazio come successore di Pietro, quella di Alessandria , dove arrivò l'apostolo Marco. A  Efeso  il  luogo il grande tempio di Artemide era definito  una delle sette meraviglie del mondo antico, dove  Eraclito visse in solitudine  lasciandoci in deposito il suo libro, era arrivato Giovanni a scrivere il suo vangelo. Il grande tempio nel 401 venne distrutto dai cristiani guidati da Giovanni Crisostomo.

Molti luoghi di culti hanno richiamato fedeli ad onorarli che nel corso dei secoli hanno cambiato nome e creato nuovi idoli distruggendo i vecchi.
Nel 326 è Elena, la madre dell'imperatore Costantino che va a Gerusalemme e si dedica alla costruzione della Basilica del Santo Sepolcro, e a quella della Natività a Betlemme.

Religione mussulmana

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Nella religione musulmana che nasce a Gerusalemme nel 640 d. C. troviamo che il pellegrinaggio è uno dei cinque pilastri dell'Islam. Esso è obbligatorio e può essere compiuto solo a determinate condizioni: ogni musulmano ha l'obbligo di recarsi alla Mecca almeno una volta nella vita se i suoi mezzi lo consentono e lo scopo principale sta nella purificazione e nelle occasione di una più ampia integrazione sociale. Il luogo del pellegrinaggio è la grande Moschea a La Mecca che Maometto stabilisce come la Città Santa.
La venerazione alla Pietra Nera, che è un blocco di minerale di colore nero di origine sconosciuta, e la visita alla tomba di Maometto, sono due manifestazioni complementari all'aspetto del valore della purificazione; il venerdì è il giorno devoluto alla purificazione con il servizio divino, a differenza del sabato ebraico e della domenica cristiana.

Induismo

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Nell’Induismo esistono ben 330 milioni di divinità, ma  tra tutte spicca Brahma e un solo fiume, il Gange, cui gli hindu devono recarsi per bagnarvisi, come gli arabi alla Mecca, almeno una volta nella vita. I pellegrinaggi hanno un’importanza particolare nella loro vita, soprattutto a Benares, la capitale religiosa di tutta l’India. In questa città di circa 250.000 persone, sfilano oltre un milione di pellegrini l’anno, che affollano i suoi 1.500 templi. Altri luoghi di culto estremamente importanti e che non sono opera dell’uomo sono i fiumi sacri, assimilati a divinità: soprattutto il Gange e la Yamuna. Bagnarvisi e meditare sulle loro sponde, costituisce un atto di pietà, considerato particolarmente efficace. Il termine più spesso usato per indicare un luogo di pellegrinaggio, tirtha, significa, infatti, anche "guado". L’andirivieni di pellegrini non si arresta mai a Benares, i fedeli portano fiori al Gange, ma, con scadenza di qualche anno, c’è una concentrazione programmata di bagnanti in uno o nell’altro dei tanti luoghi sacri lungo il fiume. E’ il caso di quello presso il Sangam, che vuol dire in sanscrito "incontro" dei due fiumi - lo Yamuna e il Gange - vicino alla città di Allahabadh, chiamato Kumbh Mela, un evento al tempo stesso religioso, sociale, politico ed economico, cui partecipano, ogni 12 anni, milioni di persone e che dura circa 1 mese.


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