da La Foce a Pienza per Monticchiello
20 Km sulle colline della val d'Orcia
sul Cammino dei Battisteri verso Roma
sabato 23 maggio 2015
La camminata è stata ostacolata nelle ultime due ore dalla pioggia, costringendoci a terminare a Monticchiello.
Con il pullmann abbiamo poi proseguito per una breve sosta a Pienza. Il percorso fatto ha comunque entusiasmato tutti permettendo di apprezzare la Val d'Orcia sotto un altra prospettiva, con la sua dolcezza e la sua unicità.
L'anno prossimo proseguiremo il Cammino dei Battisteri in direzione di Roma, partendo dalla Villa La Foce alla volta di Sarteano, proseguendo per l'Abbazia di Spineto.
Con il pullmann abbiamo poi proseguito per una breve sosta a Pienza. Il percorso fatto ha comunque entusiasmato tutti permettendo di apprezzare la Val d'Orcia sotto un altra prospettiva, con la sua dolcezza e la sua unicità.
L'anno prossimo proseguiremo il Cammino dei Battisteri in direzione di Roma, partendo dalla Villa La Foce alla volta di Sarteano, proseguendo per l'Abbazia di Spineto.
La Via dei Battisteri in Val d'Orcia
Il percorso che faremo a piedi si inserisce nella cosiddetta Via dei Battisteri che unisce Torrenieri ad Acquapendente.. Già l’anno scorso ne percorremmo il tratto da Torrenieri a Pienza e quest’anno faremo il secondo tratto, da Pienza alla Foce nei pressi di Chianciano Terme (anche se in senso inverso, per motivi logistici). Il prossimo passo sarà, speriamo l’anno prossimo, il percorso da La Foce a Sarteano e quindi San Casciano dei Bagni. Ultima tappa sarà il ricongiungimento con il ramo maestro della Francigena nei pressi dell'attuale Ponte Gregoriano, poco prima di Acquapendente.
Lungo questo percorso, più alto rispetto al fondovalle, che si snoda soprattutto sui crinali ed in costa delle colline della Val d’Orcia, lato est, si trovavano allineate numerose Pievi, punti di sosta e di accoglienza dei pellegrini che andando verso Roma sceglievano questa via alternativa a quella di fondo valle, più insicura per motivi idrogeologici. La Pieve era una chiesa rurale con annesso fonte battesimale; da qui il nome di Via dei Battisteri. Molte di queste Pievi sono ancora esistenti
E’ citato per primo il Monastero di Santa Maria a Tuoma, nel tratto fra Torrenieri e San Quirico d’Orcia. Oggi non esiste più e nei pressi della sua vecchia ubicazione troviamo oggi una grande costruzione rurale. Il percorso continuava sulla strada vecchia per Corsignano, come indicato in una carta conservata all’Archivio di Stato di Siena dell’anno 1306 come “stradam veteram per quam itur ad Corsignanum”, che, passando per le località di Bellaria e Celamonti, attraversava il torrente Tuoma e risaliva fino a Corsignano dove si trovava la Pieve di Corsignano [anticamente detta di San Vito in Rutiliano], subito prima di Pienza (Corsignano è l’antico nome di Pienza, prima dei grandi lavori di ristrutturazione di Papa Pio II nel ‘400). Successivamente il percorso continua toccando le antiche Pievi: nei pressi di Monticchiello troviamo la Pieve di S.Maria di Spino, ancora esistente, a Chianciano la Pieve dei Santi Cosma e Damiano e quindi San Cesario de Spineto presso Sarteano, San Giovanni de Queneto presso Cetona e Santa Maria de Balneo presso San Casciano dei Bagni.
Cfr. Alberto Cappelli. I Percorsi alternativi della Via Francigena a Torrenieri
Il percorso che faremo a piedi si inserisce nella cosiddetta Via dei Battisteri che unisce Torrenieri ad Acquapendente.. Già l’anno scorso ne percorremmo il tratto da Torrenieri a Pienza e quest’anno faremo il secondo tratto, da Pienza alla Foce nei pressi di Chianciano Terme (anche se in senso inverso, per motivi logistici). Il prossimo passo sarà, speriamo l’anno prossimo, il percorso da La Foce a Sarteano e quindi San Casciano dei Bagni. Ultima tappa sarà il ricongiungimento con il ramo maestro della Francigena nei pressi dell'attuale Ponte Gregoriano, poco prima di Acquapendente.
Lungo questo percorso, più alto rispetto al fondovalle, che si snoda soprattutto sui crinali ed in costa delle colline della Val d’Orcia, lato est, si trovavano allineate numerose Pievi, punti di sosta e di accoglienza dei pellegrini che andando verso Roma sceglievano questa via alternativa a quella di fondo valle, più insicura per motivi idrogeologici. La Pieve era una chiesa rurale con annesso fonte battesimale; da qui il nome di Via dei Battisteri. Molte di queste Pievi sono ancora esistenti
E’ citato per primo il Monastero di Santa Maria a Tuoma, nel tratto fra Torrenieri e San Quirico d’Orcia. Oggi non esiste più e nei pressi della sua vecchia ubicazione troviamo oggi una grande costruzione rurale. Il percorso continuava sulla strada vecchia per Corsignano, come indicato in una carta conservata all’Archivio di Stato di Siena dell’anno 1306 come “stradam veteram per quam itur ad Corsignanum”, che, passando per le località di Bellaria e Celamonti, attraversava il torrente Tuoma e risaliva fino a Corsignano dove si trovava la Pieve di Corsignano [anticamente detta di San Vito in Rutiliano], subito prima di Pienza (Corsignano è l’antico nome di Pienza, prima dei grandi lavori di ristrutturazione di Papa Pio II nel ‘400). Successivamente il percorso continua toccando le antiche Pievi: nei pressi di Monticchiello troviamo la Pieve di S.Maria di Spino, ancora esistente, a Chianciano la Pieve dei Santi Cosma e Damiano e quindi San Cesario de Spineto presso Sarteano, San Giovanni de Queneto presso Cetona e Santa Maria de Balneo presso San Casciano dei Bagni.
Cfr. Alberto Cappelli. I Percorsi alternativi della Via Francigena a Torrenieri
La Villa La Foce
L’inizio della camminata sarà davanti al cancello della Villa La Foce, famosa per i suoi giardini "all'italiana". Non potremo visitarla, comunque ci piace inserire alcune notizie su questa bellissima Villa, che può essere visitata su appuntamento.
Nella foto una veduta della Villa. Vedi anche il sito http://www.lafoce.com/ dove si può apprezzare il bel tour fotografico dei giardini
.…..
La Villa, nata come osteria sulla via senese, fu acquistata dalla famiglia Origo nel 1927, che commissionò il giardino al noto paesaggista inglese e architetto Cecil Pinsent per conferire alla villa il ruolo di abitazione patrizia. Il giardino, che si compone di tre distinti settori, posti su tre livelli, fu realizzato fra il 1927 e il 1939 in fasi differenziate. La parte adiacente alla villa è sistemata su due livelli: quello inferiore, più semplice, è racchiuso tra alte siepi di alloro e decorato da piedistalli porta-limoni, quello superiore è caratterizzato da doppie aiuole di bosso che si compongono in un ottagono al cui centro è posta una fontana in travertino raffigurante due pesci che con la coda sorreggono una vasca. Ai lati della villa pergolati di glicine sorretti da colonne in pietra, di fronte una grotta vegetale con essenze miste di alloro e leccio. Si passa al giardino dei limoni, su terrazzamenti trasversali. Aiuole bordate da siepi di bosso modellate, seguono l’andamento del terreno. Un elemento architettonico, se si esclude il piccolo pergolato addossato al muro dello stretto giardino di rose, è la scala che conduce al vialetto di glicine e prosegue fino ad un viale di cipressi che termina nel bosco.
L’architetto Pinsent è famoso per i giardini all’italiana, di cui troviamo a Fiesole la realizzazione nella Villa I Tatti e Villa Le Balze.
L’inizio della camminata sarà davanti al cancello della Villa La Foce, famosa per i suoi giardini "all'italiana". Non potremo visitarla, comunque ci piace inserire alcune notizie su questa bellissima Villa, che può essere visitata su appuntamento.
Nella foto una veduta della Villa. Vedi anche il sito http://www.lafoce.com/ dove si può apprezzare il bel tour fotografico dei giardini
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La Villa, nata come osteria sulla via senese, fu acquistata dalla famiglia Origo nel 1927, che commissionò il giardino al noto paesaggista inglese e architetto Cecil Pinsent per conferire alla villa il ruolo di abitazione patrizia. Il giardino, che si compone di tre distinti settori, posti su tre livelli, fu realizzato fra il 1927 e il 1939 in fasi differenziate. La parte adiacente alla villa è sistemata su due livelli: quello inferiore, più semplice, è racchiuso tra alte siepi di alloro e decorato da piedistalli porta-limoni, quello superiore è caratterizzato da doppie aiuole di bosso che si compongono in un ottagono al cui centro è posta una fontana in travertino raffigurante due pesci che con la coda sorreggono una vasca. Ai lati della villa pergolati di glicine sorretti da colonne in pietra, di fronte una grotta vegetale con essenze miste di alloro e leccio. Si passa al giardino dei limoni, su terrazzamenti trasversali. Aiuole bordate da siepi di bosso modellate, seguono l’andamento del terreno. Un elemento architettonico, se si esclude il piccolo pergolato addossato al muro dello stretto giardino di rose, è la scala che conduce al vialetto di glicine e prosegue fino ad un viale di cipressi che termina nel bosco.
L’architetto Pinsent è famoso per i giardini all’italiana, di cui troviamo a Fiesole la realizzazione nella Villa I Tatti e Villa Le Balze.