Traversata del Monte Lama di Bardi. 14,7 Km
[Tempo 5,5 ore + soste. Elevazione in salita 792 mt, in discesa 546 mt. Altezza minima 664 mt, massima 1348 mt]
Anche se è inserita nel cammino degli Abati da Pavia a Pontremoli, a buon diritto, come alternativa al tratto asfaltato da Bruzzi a Bardi, può essere tuttavia effettuata anche come camminata singola, di un giorno, avendo cura di attrezzarsi per il ritorno (utilizzando due auto oppure una bicicletta
lasciata al termine a Bruzzi, per tornare a riprendere l'auto lasciata
all'inizio a Bardi, possibilità ben fattibile visto che il percorso asfaltato di
ritorno è in discesa; oppure per gruppi numerosi anche con un pullman che
attende al termine). Il dislivello in salita non è eccessivo, circa 700
mt., anche se il dislivello più importante viene affrontato subito (300 mt in circa 3 Km) ma vale la pena per la vista che si gode dalla cima, sia dei prati sommitali sia del panorama (è visibile talvolta il Pirellone di Milano e la Centrale di Caorso). E' necessario che sia bel tempo, ovviamente, perchè in caso contrario, anche se la sommità non è molto alta (1317 mt), il percorso potrebbe essere immerso nella nebbia; per questa escursione i mesi estivi sono i migliori.
Il cammino si svolge tutto su sentiero segnato bianco rosso, anche se talvolta i segnali non sono ben visibili e occorre cercarli con attenzione. Il tracciato è anche il percorso ufficiale della corsa podistica Abbotts Way Ultrarail che ormai da anni si svolge nella prima settimana di Maggio. La descrizione segue la direzione da Bardi verso Bruzzi, direzione che
ha la segnaletica migliore, essendo integrata da quella della corsa podistica (sigla AV o AW, freccia sopra un tondo bianco, oppure fascette di plastica bianco rosse ai rami degli alberi).
Possiamo fornire la traccia GPS a che ne fa richiesta.
lasciata al termine a Bruzzi, per tornare a riprendere l'auto lasciata
all'inizio a Bardi, possibilità ben fattibile visto che il percorso asfaltato di
ritorno è in discesa; oppure per gruppi numerosi anche con un pullman che
attende al termine). Il dislivello in salita non è eccessivo, circa 700
mt., anche se il dislivello più importante viene affrontato subito (300 mt in circa 3 Km) ma vale la pena per la vista che si gode dalla cima, sia dei prati sommitali sia del panorama (è visibile talvolta il Pirellone di Milano e la Centrale di Caorso). E' necessario che sia bel tempo, ovviamente, perchè in caso contrario, anche se la sommità non è molto alta (1317 mt), il percorso potrebbe essere immerso nella nebbia; per questa escursione i mesi estivi sono i migliori.
Il cammino si svolge tutto su sentiero segnato bianco rosso, anche se talvolta i segnali non sono ben visibili e occorre cercarli con attenzione. Il tracciato è anche il percorso ufficiale della corsa podistica Abbotts Way Ultrarail che ormai da anni si svolge nella prima settimana di Maggio. La descrizione segue la direzione da Bardi verso Bruzzi, direzione che
ha la segnaletica migliore, essendo integrata da quella della corsa podistica (sigla AV o AW, freccia sopra un tondo bianco, oppure fascette di plastica bianco rosse ai rami degli alberi).
Possiamo fornire la traccia GPS a che ne fa richiesta.
Descrizione del percorso (direzione da Bardi verso Bruzzi)
Partenza dalla Chiesa del Santo Nome di Maria in località San Siro, nei pressi di Cracovoli (altezza 670 mt., Km 0) [un cartello ne attesta l'antica funzione di rifugio e ospedale per i pellegrini] a circa 1,3 Km da Bardi sulla provinciale per Bruzzi-Farini. Circa 200 mt dopo la chiesa, in direzione Bruzzi, si prende a destra il sentiero n° 803 per il Monte Lama che sale subito in quota, regalando poco dopo una bella vista su Bardi e sulla Val Ceno (foto sopra). Dopo 1,7 Km di salita impegnativa nel bosco del Monte Coloreti, su sentiero sassoso, ad un bivio si prende a destra e al successivo dopo 400 mt si procede diritti; 100 mt dopo, ad un quadrivio si procede ancora a diritto. Ci sono vari tratti fangosi, nei punti non esposti al sole.
La strada di servizio
Dopo 700 mt. circa, ad un bivio [segnalato] si prende a sn e dopo circa 400 mt si giunge ad intersecare la strada di servizio del metanodotto, dove troviamo una grande valvola ingabbiata (alt.1000, 3,34 km).
Prendendo a sinistra in discesa questa strada di servizio (segnata come 801/a) si può ritornare sulla provinciale per Bruzzi, a destra porta invece al
paese di Gazzo.
Si attraversa questa strada di servizio e si prende il sentiero in discreta salita che troviamo di fronte. Al bivio dopo 500 mt si prende il sentiero a destra e dopo circa 1 km al bivio successivo a sinistra, sempre in salita.
Prendendo a sinistra in discesa questa strada di servizio (segnata come 801/a) si può ritornare sulla provinciale per Bruzzi, a destra porta invece al
paese di Gazzo.
Si attraversa questa strada di servizio e si prende il sentiero in discreta salita che troviamo di fronte. Al bivio dopo 500 mt si prende il sentiero a destra e dopo circa 1 km al bivio successivo a sinistra, sempre in salita.
Il Groppo di Gora
Ancora 600 mt di salita e si arriva a quota 1230 (Km 5,34), alle pendici del Monte Crodolo, con una splendida vista in lontananza dei dirupi del Groppo di Gora.
Si procede in salita e falso piano verso il Lago dei Gazzi, (piccolo
invaso d’acqua, secco d’estate) che troviamo dopo circa 400 mt.; lo teniamo sulla nostra destra e riprendiamo il sentiero in fondo alla radura (segnali). Dopo circa 1 km arriviamo in un grande prato sommitale, dove c’è un barbecue in pietra ed il segnale del sentiero 803 per il Monte Lama-Passo Linguadà a sn. (alt. 1127 mt., km 6).
Ottimo luogo per una sosta, anche perchè la salita più impegnativa è ormai fatta.
Si procede in salita e falso piano verso il Lago dei Gazzi, (piccolo
invaso d’acqua, secco d’estate) che troviamo dopo circa 400 mt.; lo teniamo sulla nostra destra e riprendiamo il sentiero in fondo alla radura (segnali). Dopo circa 1 km arriviamo in un grande prato sommitale, dove c’è un barbecue in pietra ed il segnale del sentiero 803 per il Monte Lama-Passo Linguadà a sn. (alt. 1127 mt., km 6).
Ottimo luogo per una sosta, anche perchè la salita più impegnativa è ormai fatta.
Il Castellaccio ed i prati sommitali
Il cammino per un lungo tratto sarà quasi sempre in piano. In fondo al prato sulla sinistra si erge il Monte Castellaccio, una cuspide pietrosa, (foto sotto: la configurazione del massiccio ricorda la testa di un animale) che raggiungiamo attraversando tutto il prato (circa 400 mt) e poi prendendo il sentiero a destra in lieve salita.
Quando si arriva sotto il Castellaccio si prende il sentiero che va a sinistra e contorna il colle vero e proprio, scendendo all’opposto di esso in una valletta attraversata da una strada forestale (foto ancora sotto); attraversata la strada si sale il pendio opposto seguendo i segnali bianco-rossi del Cai 907. Un breve tratto di salita impegnativa e quindi si può camminare sui prati del crinale, bellissimi, per circa 1,4 Km. Alla fine, quando si intravede a destra in lontananza un cippo (ricorda i caduti di una radio partigiana), si prende invece a sn, ancora in salita.
Quando si arriva sotto il Castellaccio si prende il sentiero che va a sinistra e contorna il colle vero e proprio, scendendo all’opposto di esso in una valletta attraversata da una strada forestale (foto ancora sotto); attraversata la strada si sale il pendio opposto seguendo i segnali bianco-rossi del Cai 907. Un breve tratto di salita impegnativa e quindi si può camminare sui prati del crinale, bellissimi, per circa 1,4 Km. Alla fine, quando si intravede a destra in lontananza un cippo (ricorda i caduti di una radio partigiana), si prende invece a sn, ancora in salita.
La Croce del Monte Lama
Siamo ormai giunti alla sommità del Monte Lama, sovrastata da una grande
croce di ferro e da una vista fino alla pianura padana (alt.1348, 9 km).
In lontananza, di fronte si può apprezzare la vista del massiccio pietroso del Monte
Menegosa (foto sotto).
Inizia la discesa, prima nel bosco, poi su dei tornanti scoscesi e sassosi
(da fare con attenzione), sul sentiero 905. Si giunge, dopo circa 1 km, ad uno steccato, con filo spinato; lo si attraversa e si prende a sinistra, seguendolo in pratica per tutto il percorso fino a valle (Cai 901, indicazione passo Linguadà 1 ora). La discesa, lungo la Costa della Stirata, è ora molto più dolce, anche se ci sono brevi tratti sassosi e ripidi, in boschi di faggi, per circa 2,5 km; ogni tanto si intravede in lontananza la figura inconfondibile della chiesa di Groppallo, che sovrasta maestosa il paese su una collinetta.
Si giunge ad un bivio: [proseguendo diritto in circa 1 km di discesa si giungerebbe al Passo Linguadà: punto ristoro Trattoria Serenella] prendiamo a destra il sentiero che in circa 1,7 km, anche con qualche lieve salita, ci porta a Bruzzi, dove si raccorda con la provinciale per Farini (punto ristoro).
croce di ferro e da una vista fino alla pianura padana (alt.1348, 9 km).
In lontananza, di fronte si può apprezzare la vista del massiccio pietroso del Monte
Menegosa (foto sotto).
Inizia la discesa, prima nel bosco, poi su dei tornanti scoscesi e sassosi
(da fare con attenzione), sul sentiero 905. Si giunge, dopo circa 1 km, ad uno steccato, con filo spinato; lo si attraversa e si prende a sinistra, seguendolo in pratica per tutto il percorso fino a valle (Cai 901, indicazione passo Linguadà 1 ora). La discesa, lungo la Costa della Stirata, è ora molto più dolce, anche se ci sono brevi tratti sassosi e ripidi, in boschi di faggi, per circa 2,5 km; ogni tanto si intravede in lontananza la figura inconfondibile della chiesa di Groppallo, che sovrasta maestosa il paese su una collinetta.
Si giunge ad un bivio: [proseguendo diritto in circa 1 km di discesa si giungerebbe al Passo Linguadà: punto ristoro Trattoria Serenella] prendiamo a destra il sentiero che in circa 1,7 km, anche con qualche lieve salita, ci porta a Bruzzi, dove si raccorda con la provinciale per Farini (punto ristoro).